L’intervento del segretario generale Gaia Checcucci nell’ambito del convegno “L’Arno a 56 anni dall’alluvione” organizzato dalla Regione Toscana

Incontro in regione 56 anni dall'alluvione

«Accelerazione degli interventi e pianificazione» Le parole chiave per fare progressi in tema di sicurezza idrogeologica

Incontro in regione 56 anni dall'alluvioneIl ruolo dell’Autorità di Bacino in tema di difesa dalle acque e delle acque, in una giornata pensata per fare il bilancio sul tema della sicurezza idrogeologica a 56 anni dall’Alluvione del 1966. Su questo si è concentrato l’intervento di Gaia Checcucci segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale nell’ambito del convegno “L’Arno a 56 anni dall’alluvione, riflessioni, idee e proposte” organizzato dalla Regione Toscana in occasione della ricorrenza.

«Ricorrenze come quella di oggi servono per mantenere viva la memoria ma anche per fare un bilancio della situazione attuale – ha sottolineato Gaia Checcucci –. Una situazione sicuramente migliore ogni anno che passa ma c’è ancora tanto da fare, sia in termini di accelerazione dell’attuazione degli interventi sia in termini di pianificazione, e questo è il nostro ruolo. Tenendo sempre presente che quando si parla di difesa dalle acque occorre sempre garantirne la tutela, conciliando quindi la pianificazione della gestione del rischio con quella delle acque».

«C’è poi il tema della scarsità d’acqua e in questo senso l’azione dell’Autorità di Bacino è determinante, in quanto ente che per legge deve farsi carico della gestione ottimale della risorsa: credo sia necessario rilanciare il ruolo degli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici, che hanno sede presso le Autorità di Bacino, elevandoli a cabine di regia operanti nei periodi di siccità a supporto delle decisioni degli organi di Governo. Altrettanto importante – ha concluso Checcucci – è puntare su una programmazione strategica integrata con alcuni significativi “interventi bandiera” che l’Autorità intende portare avanti grazie alle nuove linee di finanziamento nel settore idrico che la vedono come beneficiaria e autorità proponente».

Gaia Checcucci nominata Segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale

segretario

Firenze, 10 ottobre 2022Gaia Checcucci è stata nominata nuovo Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale.

Per Checcucci, fiorentina, è un ritorno a Firenze, dove è stata segretario dell’Autorità di bacino del fiume Arno per 7 anni fino al 2015, quando ha vinto la selezione per ricoprire l’incarico di Direttore generale al Ministero dell’Ambiente alla Direzione “salvaguardia territorio e acque” con compiti che spaziavano dalla difesa del suolo e rischio idrogeologico, al servizio idrico, tutela delle acque e bonifiche. Da lì si è occupata della Programmazione 2014/2020 del Ministero. In seguito è stata nominata dal governatore Toti per occuparsi della messa a regime del servizio idrico integrato in Liguria, come “commissario ad acta” dell’Ato idrico del ponente ligure.

Il nuovo e prestigioso mandato alla guida dell’Autorità dell’Appennino Settentrionale, si presenta come un’ulteriore sfida ovvero quella interpretare al meglio la governance su acqua, suolo, frane, alluvioni e siccità in un distretto idrografico che oltre all’intero territorio toscano interessa buona parte della Liguria e una piccola porzione di Umbria. Un territorio complesso e caratterizzato da forti criticità sia in termini di pericolosità da alluvione e da frana che in termini di scarsità di risorsa, come è emerso nella passata stagione estiva.

Avviso pubblicazione bando di gara per affidamento servizio di “Campagna di rilievi topografici delle sezioni idrauliche e delle aree alluvionali e sviluppo della modellazione idraulica sul reticolo principale”

home logo dell'ente

Il servizio comprende una campagna di rilievi topografici delle sezioni idrografiche e delle aree alluvionali e lo sviluppo della modellazione idraulica su alcuni tratti del reticolo idraulico principale del distretto dell’Appennino Settentrionale, così come definito dal Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA). La campagna di rilievi topografici sarà finalizzata alla restituzione delle sezioni idrografiche e di un modello digitale del terreno aggiornato, funzionale allo sviluppo della successiva modellazione idraulica. La modellazione idraulica sarà sviluppata secondo standard e criteri omogenei a scala di distretto e porterà all’aggiornamento della mappa della pericolosità da alluvione fluviale del PGRA.

I documenti di gara sono disponibili per un accesso gratuito alla pagina della trasparenza dedicata 

Emergenza clima. La Toscana tra le regioni più colpite dagli eventi estremi

evento alluvione in Toscana

Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Cittàclima di Legambiente Il bacino mediterraneo si sta rivelando come una delle regioni più colpite dalla crisi climatica planetaria e «Nel 2022, l’Italia è risultata in particolare tra i Paesi più soggetti a eventi estremi., da gennaio a luglio 2022 si sono registrati in Italia ben 132 eventi estremi, il numero più alto della media annua degli ultimi decenni».

Secondo Legambiente Toscana, «Dentro questo contesto, già grave, desta preoccupazione la situazione della Toscana dove si sono manifestati, in maniera sempre più violenta e frequente, gli effetti dei cambiamenti climatici, con alluvioni, ondate di calore, trombe d’aria, grandinate e nubifragi».

A sottolineare una condizione allarmante anche la dichiarazione di stato di emergenza, opportunamente chiesta dal Presidente Giani, in seguito agli eventi meteorologici del 15 e del 18 agosto, con una concentrazione dei danni soprattutto nella Toscana nord-occidentale. Tra i centri più colpiti: Grassina, Antella e Bagno a Ripoli (nella sera di Ferragosto) e quindi Carrara, Massa, Lucca, Capannori (nella mattina del 18) con venti che hanno raggiunto picchi di 140 km/h, causando due vittime, diversi feriti e danni materiali ingenti. Precipitazioni concentrate e anomale si sono registrate nelle due date già citate anche nel Chianti Fiorentino (a San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e a Barberino Tavarnelle). Venti fortissimi, fulminazioni copiose e straordinariamente cariche di energia, grandinate eccezionali. Ecco l’elenco dei fenomeni registrati la settimana scorsa.

 

Bene Bilancino, ma preoccupa Montedoglio, il livello si abbassa

Anche luglio è stato un mese in cui praticamente non ci sono state piogge, e la situazione rispetto all’inizio del mese precedente è peggiorata. Il grado di severità della siccità è ancora ‘altò, il massimo». Lo afferma Isabella Bonamini, dirigente del settore risorse idrica dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, sulla situazione della siccità in Toscana. «Sia la portata del reticolo superficiale, sia la disponibilità nelle falde sta peggiorando», aggiunge Bonamini. «Gli invasi grossi stanno abbastanza bene – continua – Bilancino», in provincia di Firenze, «ha più dell’85% del volume disponibile ma si sta scaricando più degli anni scorsi. Il livello si abbassa, però dato che si partiva da volumi alti abbiamo un tesoretto che ci consente di arrivare a fine ottobre senza problemi. Inizia invece ad avere problemi Montedoglio», nell’Aretino: «L’ente gestore ha chiesto di rivedere lo scarico della diga, perché si sta abbassando il livello in maniera consistente per un uso irriguo e potabile abbastanza consistente. Il lago di Massaciuccoli», in provincia di Lucca, «ora è a -44 ed ha già superato la soglia di -30 che è quella per cui scattano restrizioni, mentre per il lago di Chiusi è già bloccato l’uso diverso dal potabile». Anche sul fronte agricolo «la situazione sta peggiorando drammaticamente e il livello di stress delle coltivazione è importante», dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. «Oltre alla mancanza di acqua – aggiunge – registriamo anche danni alle piante per il troppo sole e caldo e un calo della produzione negli allevamenti perché gli animali soffrono». Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana spiega che per i raccolti invernali «la riduzione è del 30%. Più tragica è la situazione del girasole perché la perdita è nell’ordine del 50%. Per le coltura estive, dove c’è stata irrigazione, il raccolto sarà portato a termine, ma con costi più elevati. E la situazione comincia ad essere pesante anche per le vigne e questo sarebbe un grande danno per il vino.

Lo stato di severità idrica a scala nazionale (ISPRA)

Severità idrica alta a livello di Distretto

La ”severità idrica” a livello di distretto è definita in sede di Osservatorio, sulla base degli indicatori di seguito
riportati tramite giudizio esperto e, per aree specifiche, attraverso l’applicativo SIDIAS.
Tale analisi ha portato a stabilire un livello di severità idrica alta, definita come la situazione in cui sono state
prese tutte le misure preventive ma prevale uno stato critico non contrastabile con i mezzi a disposizione
dell’Osservatorio. Sussistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di siccità prolungata ai sensi dell’art.
4.6 della dir 2000/60CE e/o per l’eventuale richiesta da parte delle regioni interessate della dichiarazione dello
stato di emergenza nazionale ai sensi della L. 225/1992, come modificata dalla l. 100/2012 e secondo quanto
previsto dalla dir. PCM 26 ottobre 2012.

Cartografie dell’SPI per i vari intervalli temporali presi in considerazione