I fenomeni e le forme che determinano le aree a pericolosità del PAI sono mutuati, per tutto ciò ch eriguarda i fenomeni franosi, dallo standard IFFI nell’ambito del Distretto Appennino settentrionale.

Altri fenomeni e forme concorrono a definire le aree a pericolosità del PAI, in particolare fenomeni di sprofondamento tipo Sinkhole, comprese le forme carsiche, fenomeni di subsidenza con marcati effetti sulla morfologia di superficie, fenomeni di erosione e frana connessi alla geomorfologia fluviale, fenomeni di erosione severa con effetti assimilabili a franosità diffusa.

La delineazione delle forme, e dei fenomeni ad esse associate, avviene esclusivamente tramite poligoni. Si deve pertanto definire un area interessata dal processo geomorfologico prevalente.

Nel caso di una frana si definisce propriamente un “area interessata dal fenomeno franoso“. Elementi geoemorfologici puntuali e lineari concorrono a definire e delineare tale area ma non sono rappresentati nella banca dati geografica dell’IFFI.

Frana come corona e corpo – Frana come area interessata dal fenomeno franoso

Nel caso di scarpate morfologiche interessate da processi di degradazione attivi o potenziali (erosione intensa, crolli e colamenti localizzati etc.) è necessario definire l’area compresa tra il limite geomorfologico di monte e il limite geomorfologico di valle. Il limite di valle è spesso di dubbia delineazione, nel caso di processi attivi è necessario individuare o ipotizzare il limite a terra degli evidenze dei processi che interessano la scarpata stessa; ad esempio nel caso di crolli il limite inferiore del rotolamento dei detriti, limite che può essere anche molto distante da quello morfometrico.