Un patto per l’Arno: ecco il Contratto di fiume del grande corso d’acqua toscano, un webinar per dare ufficialmente il via al progetto di sviluppo sostenibile

Al via il Contratto di Fiume dell’Arno. In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale ha organizzato un webinar che dà ufficialmente il via a “Un patto per l’Arno”, il Contratto di Fiume che abbraccia l’intera asta fluviale del grande corso d’acqua toscano. Appuntamento il:

22 marzo (ore 12)
su piattaforma Zoom e sulle pagine Facebook e Youtube dell’Autorità di Bacino,
di ANBI Toscana e dei Consorzi di Bonifica 2 Alto Valdarno, 3 Medio Valdarno e 4 Basso Valdarno

Interverranno:

Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale
Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno
Marco Bottino presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e di Anbi Toscana
Maurizio Ventavoli presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno
Eugenio Giani Presidente della Regione Toscana
Dario Nardella sindaco di Firenze
Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo
Michele Conti sindaco di Pisa
Matteo Biffoni presidente di Anci Toscana

la locandina dell’evento

Il contratto di fiume Cornia e l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche

Anche l’Autorità di bacino partecipa al Seminario del progetto Life Rewat su “Il contratto di fiume Cornia e l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche”. Obiettivo del workshop, che entra di diritto nel contesto del processo partecipativo del contratto di fiume Cornia, è quello di elaborare la formazione di un quadro conoscitivo sui fabbisogni per i diversi usi dell’acqua e la loro dislocazione sul territorio della Val di Cornia ed effettuare una prima analisi delle azioni proposte per soddisfarli. “Si tratta di un’ulteriore iniziativa, promossa dal territorio, per dare attuazione alle strategie dei Piani di bacino distrettuale, ai fini di una gestione sostenibile delle risorse idriche nella zona della bassa Val di Cornia” – ha detto il Segretario Generale Lucchesi – “In questo anno, che per le direttive europee è destinato alla partecipazione e consultazione sui progetti di Piano di gestione in vista della loro definitiva adozione a dicembre 2021, iniziative come questa diventano strategiche per la massima diffusione dei contenuti di Piano e degli obiettivi legati alla gestione delle acque nei prossimi anni”.

Autorità di Bacino, l’intervento al webinar dedicato ai parchi fluviali e agricoli Un focus su sicurezza e consapevolezza nell’ambito del tavolo del Civis Chiana

Firenze, 11 marzo 2021 – L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale partecipa al webinar “Parchi fluviali e agricoli: le opportunità per il territorio”, organizzato per il prossimo 16 marzo dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Obiettivo dell’incontro è avviare un ragionamento condiviso sulle opportunità che potrebbero nascere dalla creazione di un parco agro-fluviale nell’area del Canale Maestro della Chiana.

Un momento di confronto e di conoscenza delle esperienze già avviate in altre zone d’Italia, grazie alla partecipazione di diversi consorzi di bonifica nazionali, che s’inserisce nell’ambito del Civis Chiana, il Contratto di Fiume del Canale Maestro della Chiana nato con l’obiettivo di riqualificare dal punto di vista ambientale l’area che abbraccia il corso d’acqua, valorizzando il territorio, le produzioni agroalimentari e l’offerta turistica.

Al webinar, per l’Autorità di bacino distrettuale Appennino Settentrionale, parteciperà il segretario generale Massimo Lucchesi con l’intervento I contratti di fiume: quando la sicurezza passa dalla consapevolezza”. Un focus sull’importanza di uno strumento, come il Contratto di Fiume, che consente di mettere a sistema le competenze presenti sul territorio e condividere gli strumenti per la messa in sicurezza delle risorse naturali. Risorse che sono alla base dei Piani di gestione delle Acque e del Rischio Alluvioni che l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale ha adottato lo scorso dicembre. Gli strumenti dell’Autorità saranno definitivamente approvati nell’arco del 2021, attraverso una fase di consultazione pubblica che durerà fino alla fine dell’estate.

«Occasioni come questa sono fondamentali per informare il pubblico e gli stakeholder, che nel caso specifico sono il mondo dei consorzi di bonifica, dei comuni e delle associazioni di categoria, dei contenuti dei Piani di gestione contribuendo, attraverso lo scambio di esperienze, ad una capillare disseminazione delle informazioni ambientali – ha detto il segretario generale dell’Autorità di Distretto Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi -. A fine dicembre 2021 adotteremo in via definitiva i Piani distrettuali: dobbiamo quindi sfruttare l’anno in corso per arricchirli con progettualità green che nascano dal territorio. In tal senso ringrazio la Presidente del Consorzio dell’Alto Valdarno per l’occasione offerta e auspico una costante collaborazione anche nei prossimi anni con tutti i consorzi per dare attuazione alle misure di Piano».

«A poco più di tre anni dalla firma del Contratto di Fiume è giusto porsi nuovi obiettivi su cui lavorare – commenta la presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani -. Dopo aver affrontato i temi della difesa idrogeologica, dell’adozione di buone pratiche per una gestione ecocompatibile della vegetazione ripariale, della distribuzione collettiva dell’acqua per fini irrigui, è arrivato il momento di andare oltre e di pensare al territorio come un bene da promuovere e valorizzare in modo unitario e condiviso. Il parco agro-fluviale potrebbe essere una leva da utilizzare? È il tema che il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e il Contratto di Fiume Civis Chiana vogliono sviluppare e approfondire assieme con il webinar a cui partecipa anche Francesco Vincenzi, presidente di ANBI, l’associazione nazionale dei consorzi di bonifica e irrigazione».

Difesa del suolo: si rinnova la sinergia tra Autorità di Bacino e Regione Liguria Consentirà una migliore gestione del territorio e procedure semplificate

4 marzo 2021 Prorogati fino al 31 dicembre 2021 gli accordi tra Autorità di bacino e Regione Liguria in materia di difesa del suolo e tutela delle acque nel territorio dei bacini liguri da Imperia a La Spezia e del bacino del fiume Magra. Prosegue l’attività di collaborazione tra l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale e la Regione Liguria che ha consentito in questi anni di gestire in modo efficace le problematiche del territorio in una nuova visione distrettuale. Una sinergia caratterizzata da un approccio che ha comunque consentito di salvaguardare il know how delle strutture esistenti come quella di Sarzana, sede dell’Autorità di bacino del fiume Magra e divenuta una delle tre sedi del distretto dell’Appennino Settentrionale.

«Insieme alla proroga, con questo rinnovato accordo è stato definito un percorso, fatto di step intermedi che, nel 2021, in parallelo alla stesura definitiva dei Piani di gestione in materia di acque e alluvioni, vedrà le regioni impegnate in prima fila insieme all’Autorità per arrivare ad un progressivo superamento dei Piani di assetto idrogeologico regionali ancora vigenti nel nuovo Piano di bacino distrettuale – spiega il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Massimo Lucchesi -. L’obbiettivo è quello di garantire una gestione sempre più omogenea e coordinata in materia di acqua, frane e alluvioni sull’intero territorio distrettuale, dalla Toscana alla Liguria». Un ulteriore passo verso quella semplificazione che da tempo è alla base delle riforme nella Pubblica amministrazione, in chiave di efficientamento dell’azione amministrativa.

«Con l’accordo sottoscritto confermiamo una collaborazione fattiva e proficua con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, già avviata nel 2018, che consente di sviluppare le attività di interesse comune in materia di difesa del suolo e di tutela quantitativa delle acque – commenta Giacomo Raul Giampedrone, assessore regionale Ambiente e Protezione Civile della Regione Liguria -. Con l’Accordo di oggi proseguiamo nel percorso intrapreso fino ad ora, definendo altresì il reticolo principale e secondario del fiume Magra e dei restanti bacini liguri tirrenici oltre che integrare la disciplina del Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA). Siamo certi che questa collaborazione consentirà una miglior gestione del territorio, oltre che una complessiva semplificazione delle procedure connesse».

Gennaio molto più piovoso della media in Toscana: 107% di pioggia in più Il Bacino del Serchio è l’area più colpita, anche da eventi franosi

Il report dell’Autorità di Bacino dell’Appennino settentrionale

Firenze, 2 marzo 2021A gennaio in Toscana è caduto circa il 107% di pioggia in più rispetto alla media dello stesso mese degli ultimi 10 anni. L’area più colpita è stata quella della Toscana settentrionale, con particolare riferimento ai bacini del Serchio e alla Toscana Nord dove le cumulate di pioggia hanno raggiunto anche i 600/700 mm, su una media di 90mm (dati 2010-2020). L’area del Serchio, è stata anche quella maggiormente interessata da frane, in particolare sulla rete viaria secondaria. Sono i dati principali che emergono dal report relativo agli eventi e ai dissesti avvenuti nella porzione toscana del distretto dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale a gennaio 2021. Il distretto interessa principalmente tre Regioni, Toscana, Liguria e Umbria, ma i territori toscani ne costituiscono la stragrande maggioranza: l’84% del distretto è compreso in questa Regione.

Gennaio 2021 è stato per la Toscana un periodo di piogge intense che confermano l’andamento già registrato a dicembre scorso. Praticamente tutte le aree toscane sono state interessate da cumulate medie di pioggia di circa 180 mm. Nella porzione settentrionale che comprende i bacini del Magra, del Serchio e i bacini appenninici che confluiscono in Arno, le cumulate hanno raggiunto valori di 600/700 mm, in particolare nella valle del Serchio e nella dorsale appenninica. Un dato significativo soprattutto se rapportato alla media delle cumulate di pioggia, sempre per il mese di gennaio, riferita agli ultimi 10 anni (2010-2020) pari a 90 mm. Nel periodo di riferimento sono caduti circa 4,17 miliardi di metri cubi di pioggia, pari al 107% in più del volume di pioggia media degli ultimi 10 anni. L’area interessata dai valori più elevati è la Toscana settentrionale, con particolare riferimento ai bacini del Serchio e Toscana Nord.

Anche se il volume di acqua afferito al reticolo idrografico è stato molto importante, non si sono registrati eventi alluvionali significativi. Questo perché la pioggia non ha avuto punte di particolare intensità e la sua azione si è diluita in maniera costante nei giorni, dando modo al sistema idraulico di smaltire gli effetti. Le piogge continue hanno invece continuato ad innescare eventi di frana, così come accaduto a dicembre. Sono 60 le frane che hanno determinato l’intervento delle strutture di Protezione Civile, con movimentazione di materiale di varia entità e dimensioni.

Ovviamente gli eventi si sono concentrati nei bacini del Serchio, Toscana Nord e Magra dove si sono registrate maggiori precipitazioni. Si tratta di frane legate alla ininterrotta azione delle piogge nel periodo, che hanno portato alla massima saturazione i terreni, con conseguente superamento delle condizioni limite di stabilità dei versanti più fragili. Escluso alcuni casi, come la frana al Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano (Lucca), si è trattato di fenomeni di piccole e medie dimensioni, spesso riattivazione di dissesti avvenuti in passato.

Gli elementi a rischio maggiormente colpiti sono state le infrastrutture viarie. In particolare nell’alta valle del Serchio si sono avuti numerosi dissesti che hanno colpito la rete viaria secondaria. Data la morfologia dei luoghi, il sistema di infrastrutture viarie del bacino del Serchio si presenta particolarmente fragile per ai dissesti. Per comprendere il livello di rischio possibile, l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale ha messo a confronto la distribuzione dei fenomeni gravitativi presenti nel PAI (Piano Assetto Idrogeologico) per il bacino del Serchio e la distribuzione della rete viaria e ferroviaria. Per fare un esempio, sulle strade provinciali sono 13,5 i chilometri di rete teoricamente interessati da frane di crollo e 44 da aree potenzialmente instabili. La rete di strade comunali è teoricamente interessata per 35 chilometri da frane di scivolamento e per 116 da aree potenzialmente instabili. Numeri che evidenziano una potenziale fragilità della rete, confermata dagli eventi degli ultimi mesi.

Si tratta di una elaborazione che evidenzia fragilità di territori soprattutto collinari e montani con versanti confinanti con la viabilità. Gli enti pubblici, trattandosi spesso di terreni agricoli o boschi abbandonati, sono costretti a intervenire in somma urgenza. E’ una tematica che dovrebbe far riflettere per favorire politiche di ripopolamento degli ambienti agricoli o nuovi provvedimenti normativi e risorse che consentano agli enti locali di poter intervenire preventivamente. A tal fine l’Autorità di bacino è pronta a fornire il suo supporto di conoscenze a tutti gli enti”.

Agricoltura e irrigazione, l’Autorità di Bacino partecipa al tavolo di ANBI Toscana Presentati i piani di gestione acque e alluvioni al mondo agricoltori

Anche l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale ha partecipato al Tavolo Agricoltura&Irrigazione convocato nei giorni scorsi da ANBI Toscana per fare il punto sui fabbisogni del settore agricolo. Per l’Autorità di Bacino è intervenuto il Segretario Generale Massimo Lucchesi.

L’appuntamento ha offerto l’occasione per informare anche il mondo degli agricoltori dei progetti relativi al Piano di Gestione delle Acque (PGA) e al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), mettendo a disposizione di tutti i dati ad oggi disponibili in merito al bilancio idrico dei corpi idrici del distretto, elaborati dall’Autorità. Adottati in via preliminare a dicembre scorso, i piani saranno definitivamente approvati nell’arco del 2021. Nell’incontro si è parlato anche degli obiettivi strategici dei due Piani nel quadro delle prospettive aperte dal Recovery Fund e dal Piano Invasi.

«Incontri di questo tipo sono importanti per fare il punto sulle conoscenze ad oggi disponibili – ha spiegato Massimo Lucchesi –. Dall’incontro è emersa la necessità di lavorare ad una sempre maggiore integrazione delle banche dati utilizzate dai vari enti. Da questo punto di vista il Piano di gestione ha un ruolo strategico, in quanto finalizzato a promuovere la sintesi tra più settori, in funzione della tutela della risorsa».

«C’è grande sinergia fra i Consorzi di Bonifica e l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, con il presidente Lucchesi – aggiunge Marco Bottino presidente di ANBI Toscana -. L’obbiettivo è quello di presentare una serie di progetti già definiti, e quindi più facilmente avallabili, nel quadro del Green New Deal, il piano europeo di risposta all’emergenza dei cambiamenti climatici che potrà essere finanziato con il Recovery Fund, per portare la Toscana ancor più in prima fila nella lotta al dissesto idrogeologico».

Il pagamento dei servizi ecosistemici nella gestione della risorsa idrica

Il pagamento dei servizi ecosistemici nella gestione della risorsa idrica” è il titolo del webinar che Confservizi Cispel Toscana – con il contributo e il patrocinio di Regione Toscana e Autorità Idrica Toscana ed il supporto scientifico del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze – organizza lunedì 21 dicembre dalle ore 9.30 alle 13. I servizi ecosistemici sono quei benefici forniti “gratuitamente” dagli ecosistemi al genere umano: depurazione dell’aria e dell’acqua, mitigazione del clima, biodiversità. Per garantire e promuovere il funzionamento di questi servizi in diversi paesi nel mondo emergono, oltre ai mercati di tipo tradizionale (volontari o stabiliti dalla legge), nuove forme di scambio, tra cui in particolare i PES (Payment for Ecosystem Services). Soggetti diversi interessati al risultato del servizio ecosistemico (ad esempio acqua pulita) possono così “pagare” operatori che garantiscono quel servizio.

Scopo del webinar è quello di approfondire il tema del PES nella gestione dell’acqua, analizzando casi concreti in ambito locale, nazionale e estero, e ipotesi di sperimentazione a scala regionale. In allegato il programma e la locandina con al suo interno le modalità per la partecipazione. Si prega di confermare la propria partecipazione via mail scrivendo a nbagnoli@confservizitoscana.it.

Il pagamento dei servizi ecosistemici nella gestione della risorsa idrica – Programma completo

Il pagamento dei servizi ecosistemici nella gestione della risorsa idrica – Locandina con link di partecipazione