OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’EROSIONE COSTIERA – AVVIATI I LAVORI PER LA SUA COSTITUZIONE

Si è tenuta giovedì 2 agosto a Roma presso la Sala Europa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la riunione per avviare il percorso di istituzione e creazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Erosione Costiera.

All’incontro dove hanno partecipato il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Il Ministero dei Beni Culturali, le Regioni rivierasche, Il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, la Direzione Generale di Vigilanza Autorità portuali, l’Istituto Idrografico della Marina Militare e le Autorità di Bacino Distrettuali fra cui il Segretario Generale Massimo Lucchesi dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e numerosi stakeholders, è stata illustrata e consegnata una bozza di protocollo d’intesa per l’istituzione dell’Osservatorio e sono stati condivisi alcuni principi e obiettivi comuni alla base delle attività future.

Essendo noto che il fenomeno dell’erosione costiera si inquadra all’interno di processi di dinamica costiera, riconducibili sia a cause naturali che, in particolar modo, agli effetti di numerose cause di natura antropica che agiscono lungo i bacini versanti (come nel caso di estrazioni in alveo, di invasi artificiali, di rimboschimenti, sistemazioni idrauliche, subsidenza delle aree di pianura per emungimenti) o lungo la stessa linea di costa (opere portuali, foci armate, opere di difesa costiera), l’obiettivo sarà quello di esaminare le problematiche nel loro complesso e di offrire specifiche linee guida agli operatori del settore, tenendo conto delle concause e delle possibili azioni di adattamento o prevenzione anche in relazione agli effetti attesi dei cambiamenti climatici.

Questo è un passaggio estremamente importante” afferma Massimo Lucchesi “perchè è l’avvio di un percorso che porterà alla creazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Erosione Costiera, il futuro cardine nello sviluppo e nella condivisione delle conoscenze sulle dinamiche costiere e sui fenomeni erosivi ma anche il soggetto che avvierà proposte di integrazione normativa e darà continuità alla programmazione delle azioni per la difesa e la gestione delle coste”.

Riunione Osservatorio delle Risorse Idriche – 30 maggio 2018

Si è svolta oggi a Firenze la riunione ristretta dell’Osservatorio delle Risorse Idriche con ad oggetto i lavori di restauro conservativo del Ponte a Buriano (Ar) alla presenza di Regione Toscana, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, ISPRA, Lamma, Ait, Publiacqua, Anbi ed Enel.

L’Osservatorio ha sottoposto alla propria attenzione la richiesta avanzata dalla Provincia di Arezzo di svuotamento parziale fino ad una quota di 196,8 m.s.m. dell’invaso Enel di La Penna a partire dal 9 di giugno, per poter concludere gli interventi di restauro del Ponte a Buriano (Ar) da effettuarsi durante i mesi estivi dell’anno in corso, quindi con una riduzione della risorsa idrica disponibile pari a circa 4 milioni di mc durante i mesi potenzialmente più siccitosi.

I soggetti sono stati concordi nel garantire la possibilità di effettuare i lavori di manutenzione su un nodo viario di grande importanza per la zona, posticipando però lo svuotamento dell’invaso al 20 giugno e garantendo la cantierabilità del ponte a partire dal 1° luglio.

“Grande attenzione – ha affermato Massimo Lucchesi, Segretario Generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale – dovrà essere data al continuo monitoraggio della risorsa idrica e la collaborazione di tutti i soggetti sarà fondamentale per avere a disposizione un cruscotto comune e aggiornato nel gestire un intervento così delicato”.

La Regione Toscana ha evidenziato la decisione intrapresa di continuare nel monitoraggio della risorsa idrica sull’intero territorio oltre i momenti di crisi, per offrire alla più ampia platea di soggetti gli scenari dinamici e di dettaglio, indicando lo stato quantitativo dell’acqua sia nel breve termine che in studi di scenario. Combinando questi dati con i consumi verrà prodotto ogni 15 giorni dalla Regione Toscana un report, che si inserisce in piena armonia e che si integra appieno con il Piano di Gestione delle Acque e il Piano di Tutela delle Acque, e che sarà successivamente integrato da un parte dedicata al contrasto dei cambiamenti climatici.

A margine della chiusura dei lavori si è concordato l’invio di una nuova convocazione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche nella IV^ settimana di giugno per affrontare le possibili prime criticità estive.

La Val di Cornia – Laboratorio di innovazione per la gestione delle Risorse idriche

Il Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale Massimo Lucchesi parteciperà alla tavola rotonda del convegno “La Val di Cornia laboratorio di innovazione per la gestione delle risorse idriche” all’interno del progetto LIFE REWAT che si terrà  venerdì 4 maggio presso il Centro Fiere di Venturina Terme (qui il link al programma della giornata).

 

Il Corpo idrico sotterraneo della Val di Cornia è classificato in stato quantitativo “Non Buono” per squilibrio di bilancio idrico e stato chimico “non buono” per qualità delle acque e intrusione salina.

Il sistema costituito dal basso corso del fiume Cornia e dagli acquiferi presenti nella relativa pianura alluvionale è da decenni caratterizzato da una condizione di forte disequilibrio quantitativo del bilancio idrogeologico, causato da un uso intensivo di una risorsa idrica – di per sé già limitata – derivante prevalentemente dai comparti irriguo e civile. Inoltre una porzione consistente di risorsa viene convogliata all’Isola d’Elba – attraverso una condotta sottomarina – coprendo una percentuale considerevole del fabbisogno idrico dei comuni.

Gli interventi sperimentali, pienamente compatibili da un punto di vista ambientale e valutati positivamente dall’Osservatorio degli Utilizzi Idrici, prevedono ricarica artificiale della falda e vanno ad intervenire sui termini di bilancio idrico aumentando l’infiltrazione nei periodi di ricarica e quindi verso un miglioramento dello stato quantitativo della risorsa sotterranea, obiettivo perseguibile anche mediante attività migliorative dell’efficienza delle attività irrigue in un’area interessata da pressioni agricole alte per produzioni di pregio. Gli stessi interventi di riuso delle acque reflue sono da considerarsi importanti alla luce delle crisi idriche che periodicamente si verificano nel nostro Distretto.

E’ rilevante sottolineare come il fiume Cornia sia nei suoi tratti vallivi classificato come stato ecologico sufficiente, con obiettivo buono nel 2021, e che gli interventi di riqualificazione fluviale sono pienamente coerenti con le misure del piano di Gestione Acque così come con quelle da Rischio Alluvioni, poiché queste sono da considerarsi come “misure win-win” in quanto la derivazione delle acque per la ricarica artificiale avviene nei periodi di maggiore portata.

 

Riunione Osservatorio delle Risorse Idriche – 9 novembre 2017

Riunione Osservatorio delle Risorse Idriche – 9 novembre 2017

Si è svolta oggi a Firenze la riunione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche alla presenza di Regione Toscana, Regione Liguria, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Anbi, Crea, Arpat, Lamma, Ait ed Enel.

Il deficit idrico rimane molto marcato ed i livelli idrometrici durante il mese di ottobre si sono abbassati ulteriormente e le falde hanno visto diminuire i propri livelli nel 30% dei casi, effetto di una siccità che perdura dall’estate e di un autunno anomalamente secco. Sono tuttavia attese precipitazioni durante il fine settimana e nell’ultimo periodo del mese di novembre.

In Liguria il deficit idrico è estremamente diffuso e si registra un allarme per la città di Genova dove anche gli invasi hanno raggiunto livelli di attenzione che potrebbe determinare criticità per la prossima estate se non si verificheranno precipitazioni consistenti.

In Toscana si evidenzia una tendenza verso il basso di tutti i livelli dei bacini con Montedoglio che passa da 52 a 42 milioni di metri cubi, con Levane praticamente in secca, Bilancino anch’esso a 42 milioni di metri cubi mentre Massaciuccoli vede aumentare il livello oltre la soglia obiettivo.

L’approvvigionamento idropotabile registra criticità diffuse su tutto il territorio e si registrano nuove difficoltà a San Marcello Pistoiese, Tavarnelle, Barberino val d’Elsa e Cavriglia ma la realtà risulta meno problematica di quanto era stato ipotizzato nelle previsioni precedenti, soprattutto in Val di Cecina. La Regione Toscana, dato il perdurare del periodo siccitoso, ha deciso di prorogare lo stato di emergenza idrica fino al 31 dicembre.

Per l’invaso di Bilancino in particolare le piogge più recenti hanno portato ad un aumento della capacità anche se in quantità trascurabile, ed il livello di risorsa idrica contenuta all’interno del bacino artificiale, pari a 42 milioni di metri cubi, si attesta su quantità ben superiori al minimo storico del 2011 (pari a 35 mln/mc dove poi l’estate successiva a malapena si raggiunsero i 50 milioni di mc) e alla soglia più bassa prevista dalle simulazioni estive pari a 30 milioni di metri cubi. Nonostante ciò, soprattutto se le precipitazioni autunnali ed invernali non saranno in grado di ricaricare sufficientemente l’invaso, il 2018 potrebbe rivelarsi particolarmente critico e dovranno essere fatte delle valutazioni nella gestione della risorsa. Attualmente da Bilancino viene sversato in Arno circa 1 mc/s.

Nel bacino del Serchio si registra invece una situazione che, seppur meritevole di attenzione, si presenta più gestibile e che garantisce un rilascio continuo dai bacini in alveo di 4 mc/s.

Infine nel corso della seduta dell’Osservatorio sono stati affrontati i due Decreti Direttoriali 29 e 30 sulle Derivazioni idriche e sul Deflusso ecologico che saranno poi oggetto di successive riunioni.

Emergenza idrica – Osservatorio delle Risorse Idriche – 4 agosto

Si è tenuta venerdì 4 agosto la riunione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche alla presenza di Regione Toscana, Regione Liguria, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Publiacqua, Anbi, Crea, Arpat, Lamma, Consorzio di Bonifica, Ait ed Enel.

Lo stato delle risorse idriche continua a manifestare una severità diffusa nel territorio toscano superiore anche ai record negativi più recenti, dove le zone del Grossetano, l’Elba, la Val di Cornia e del Chianti continuano ad essere in sofferenza a fronte di precipitazioni che anche nel futuro più immediato dovrebbero risultare essere assenti o scarse.

Per mitigare la carenza della risorsa L’Osservatorio ha quindi stabilito di continuare con le misure già intraprese ed in accordo con Publiacqua si è deciso di aumentare la quantità prelevata dal lago di Bilancino da 1,5 mc/s a 2 mc/s e di consolidare tale quantità anche per la settimana successiva al fine di garantire una riserva strategica calcolata su 30 milioni di metri cubi alla fine di ottobre (attualmente l’invaso può ancora contare su circa 55 milioni di metri cubi).

Per il Serchio si la quantità di acqua prelevata dai bacini scenderà a 2,5 mc/s (dai 5 attuali) pari alla quantità di acqua in entrata, per riequilibrare lo stato di quantità di risorsa presente negli invasi.