Camogli – 6/7/8 novembre 2019- Convegno “Governance e gestione partecipata del rischio idraulico in ambito urbano e azioni di adattamento ai cambiamenti climatici”

E’ Camogli la sede che sta ospitando in questi giorni il convegno “Governance e gestione partecipata del rischio idraulico in ambito urbano e azioni di adattamento ai cambiamenti climatici”, organizzato nell’ambito del progetto Interreg Maritime – Marittimo e TRIG-Eau. Iniziato nella giornata di mercoledì 6 e con termine previsto per venerdì 8 novembre, l’evento ha visto la partecipazione dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale che, con i propri collaboratori, ha illustrato il ruolo dell’Autorità di bacino e la funzione strategica della pianificazione di bacino.

 

Scolmatore del Bisagno (GE) – al via il bando di gara europeo per l’affidamento dei lavori

Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale ha partecipato in data 08/10/2019 alla conferenza stampa per la presentazione del progetto esecutivo e per il via al bando di gara europeo per l’affidamento dei lavori dello Scolmatore del Bisagno, un’importantissima opera per la messa in sicurezza idraulica della città di Genova.

L’Autorità di Bacino è stata personalmente ringraziata dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dall’Assessore della Regione Liguria Giacomo Giampedrone, per il lavoro svolto e per il supporto offerto per arrivare a questo importantissimo giorno.

L’intervento costerà 204 milioni di Euro, partirà in primavera del prossimo anno e terminerà nel 2023. La galleria scolmatrice, larga 9,8 metri per una lunghezza complessiva di 6,5 km permetterà di smaltire direttamente in mare 450 metri cubo/s, mentre la nuova copertura del Bisagno assicurerà il deflusso di altri 850 m3/s per un totale di 1300 m3/s, una quantità di acqua che i modelli statistici stimano possa cadere su Genova una volta ogni 200 anni. Saranno inoltre realizzati una briglia di trattenuta dei corpi solidi galleggianti e una nuova passerella, entrambe a monte della galleria, oltre a un sistema di sbarramento regolabile dell’alveo del torrente e una imboccatura laterale per l’alimentazione dello scolmatore.

Il Segretario Generale ha poi partecipato al sopralluogo delle altre opere strategiche di Genova quali lo Scolmatore del Fereggiano e la copertura dello stesso Bisagno che sono ormai prossimi alla conclusione dei lavori.

 

 

Osservatorio degli Utilizzi Idrici – seduta del 5 agosto 2019

Si è svolta oggi 5 agosto a Firenze la riunione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche dell’Appennino Settentrionale finalizzata a fare il punto sullo stato delle risorse idriche disponibili.

Come emerso dal confronto dei presenti non si riscontrano particolari criticità nel territorio del distretto, grazie anche alle precipitazioni che si sono registrate nell’ultimo fine settimana di luglio.

La Regione Toscana pur evidenziando che le piogge avvenute a luglio sono state tali da renderlo uno tra mesi estivi più piovosi mai registrati,  sono state scarsamente efficaci in termini di ricarica delle falde che tuttavia si mantengono nell’88% dei casi in linea o sopra ai livelli medi del periodo (fanno eccezione alcuni corpi idrici della costa livornese). Anche i livelli nel reticolo superficiale sono sostanzialmente in linea con le medie stagionali, fatti salve alcuni tratti dell’Ombrone PT, dell’Ambra, dell’Era, del Cecina dove le portate sono inferiori al deflusso minimo vitale.

Anche la Regione Liguria non ha evidenziato particolari criticità, sia a livello di falda che degli invasi utilizzati per la gestione idropotabile.

Il monitoraggio che ARPAT sta effettuando sull’Arno ha registrato miglioramento dello stato qualitativo del fiume rispetto alla settimana precedente, grazie ad un abbassamento della temperatura media. Sussistono tuttavia delle problematiche legate ad una torbidità anomala delle acque, tale da provocare problemi di sedimentazione agli impianti di potabilizzazione di Figline, Anconella e Mantignano. Per ridurre il fenomeno dalla scorsa settimana gli svasi da Bilancino (colmo al 90%) sono stati portati fino a 7 mc/s contro gli 1,5-2 mc/s tipici del periodo.

Anche Enel non palesa difficoltà nella gestione degli impianti di Levane e La Penna sull’Arno, mentre per gli invasi del Serchio, al fine preservare i volumi disponibili e l’efficienza della produzione di energia elettrica, ha chiesto di poter ridurre gli scarichi verso il Canale demaniale (da 6 a 5 mc/s medi giornalieri) attraverso una modulazione dei rilasci in due distinte fasce orarie (dalle 18:00 alle 6:00 3 mc/s e dalle 6:00 alle 18:00 e 7 mc/s), gestione già sperimentata negli scorsi anni e approvata dall’Osservatorio.

Al termine della seduta l’ing. Bonamini, insieme al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale – ing. Massimo Lucchesi – hanno sottolineato come sia necessario mantenere sotto controllo i rilasci da Bilancino, riportandoli, appena possibile, a valori ordinari, monitorando con attenzione lo stato qualitativo registrato nelle centraline ARPAT; altra zona da attenzionare è la costa livornese dove gli acquiferi hanno un trend negativo, per cui può essere ipotizzata una riduzione dei prelievi qualora le criticità emerse si accentuassero.

E’ prevista una prossima riunione dell’Osservatorio nei primi giorni di settembre.

 

Martedì 16 aprile alle ore 10:00 l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale organizza l’incontro pubblico: “Verso il 2021: l’aggiornamento dei Piani di gestione delle acque, del rischio di alluvioni e del PAI frane nel distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”

Martedì 16 aprile 2019 alle ore 10:00 si terrà a Lucca nel Palazzo Pretorio, sede dell’Autorità di bacino, un incontro pubblico con le istituzioni di riferimento del distretto e numerosi portatori d’interesse, al fine di illustrare le attività programmate da qui al 2021 per l’aggiornamento dei Piani di gestione delle acque, del rischio di alluvioni e del PAI frane previsti sia dalle direttive europee che dalle leggi nazionali (qui la locandina e il programma della giornata)

Si tratta di una prima occasione di confronto pubblico con gli stakeholders in cui verrà presentato l’intero processo pianificatorio che vede l’Autorità impegnata già da qualche mese e che porterà alla definizione del Piano di Gestione delle Acque 2021- 2027 (II° aggiornamento) e del Piano di Gestione Rischio Alluvioni 2021-2027 (I° aggiornamento) oltre che alla revisione ed aggiornamento, per il territorio toscano, dell’attuale Piano di assetto idrogeologico relativo ai dissesti di origine geomorfologica. In particolare, per quanto riguarda i piani “acque” e “alluvioni”, nel corso della riunione sarà illustrato il cronoprogramma delle attività, predisposto e pubblicato sul sito del distretto da dicembre 2018 e, nello specifico, le fasi di consultazione e informazione sui documenti di Piano e le modalità di consultazione preventiva sugli atti da adottare, anche nell’ottica di garantire la piena partecipazione democratica al processo avviato e di avere a disposizione una valutazione onnicomprensiva dei molteplici scenari socio-economico-ambientali che caratterizzano i Piani. Per la revisione del PAI frane sarà invece illustrato il percorso in atto, le principali innovazioni e le scadenze previste.

Sarà quindi una mattinata di approfondimento sulle tematiche in materia di gestione delle risorse idriche, del rischio di alluvione e di quello da dissesti gravitativi, ma sarà anche l’occasione per informare il pubblico sul completamento della riforma distrettuale e l’avvio operativo delle nuove Autorità di distretto e sui progetti avviati in parallelo alle attività pianificatorie. In particolare, si parlerà di come si pensa di gestire la risorsa idrica e il rischio idrogeologico in genere anche in relazione al cambiamento climatico in atto, oltre che evidenziare il ruolo operativo dell’Osservatorio distrettuale, dello stato ambientale, delle misure e degli indirizzi che si intendono proporre con l’aggiornamento e la revisione della pianificazione.

Una delle principali novità riguarda proprio il territorio che costituirà l’ambito di applicazione dei nuovi Piani, che ricomprende il versante ligure a mare, il bacino del fiume Magra, gli ex bacini regionali toscani, il bacino dell’Arno e anche il bacino del fiume Serchio, fino al 2015 considerato come distretto autonomo. In questa prospettiva la principale sfida sarà quella di organizzare, sul nuovo territorio, due piani di gestione unitari, il PdG e il PGRA, contro i quattro oggi presenti (e vigenti fino al 2021), mantenendone i contenuti ma omogeneizzandone il quadro conoscitivo e programmatorio di riferimento. In ragione di ciò il PdG e il PGRA, che derivano dalle direttive europee, saranno anche sottoposti, sin dall’inizio, a valutazione ambientale strategica. Mentre per quanto riguarda il PAI frane, che discende dal dlgs 152/2006 e che non è soggetto a VAS, l’obbiettivo in questa fase è quello di uniformare mappe di pericolosità, criteri e le regole per il territorio toscano del distretto già per la fine del 2019, e quindi di procedere nei prossimi anni alla fase di integrazione anche per i territori liguri.

L’introduzione della giornata sarà curata dal Segretario Generale dell’Autorità distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi. Seguiranno alcuni interventi tecnici in cui sarà descritto come si intende aggiornare i piani distrettuali, quali sono le principali problematiche presenti nel distretto con riguardo alla gestione della risorsa e del rischio idraulico e quali sono le procedure da seguire. Sarà infine lasciato ampio spazio alla discussione.

Di seguito la locandina e il programma della giornata.

FIRMATO L’ACCORDO TRA AUTORITA’ DI BACINO DISTRETTUALE DELL’APPENNINO SETTENTRIONALE E LA REGIONE LIGURIA PER LO SVOLGIMENTO IN COLLABORAZIONE DI ATTIVITA’ DI INTERESSE COMUNE IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO E TUTELA DELLE ACQUE NEL TERRITORIO DEL BACINO DEL FIUME MAGRA

Con la firma dell’Accordo di mercoledì 27 febbraio il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale – ing. Massimo Lucchesi – e l’Assessore alle Infrastrutture Ambiente e Difesa del suolo della Regione Liguria della – il dott. Giacomo Raul Giampedrone – avviano una sperimentazione interistituzionale per rispondere alle esigenze dell’utenza e garantire un costante raccordo con gli enti locali territorialmente interessati. Il presente accordo assicura la continuità delle funzioni tecniche ed amministrative inerenti la pianificazione di bacino a seguito dell’entrata in vigore del d.p.c.m. 4 aprile 2018, nonché il rilascio dei pareri in materia di acque, e definisce l’organizzazione condivisa delle sede operativa per il bacino interregionale del fiume Magra presso Sarzana. Con la sottoscrizione di questo documento di collaborazione si intende rafforzare la presenza istituzionale sul territorio e valorizzare le competenze e le professionalità del personale della struttura della città della Val di Magra.

Siglato l’Accordo per l’attuazione del programma di interventi di manutenzione (stralcio 2018) relativo al territorio ligure

Stanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 4,373,003.86 € per 27 interventi in Liguria

Con la firma dell’Accordo di mercoledì 27 febbraio il Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi, e l’Assessore alle Infrastrutture, Ambiente e Difesa del suolo della Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone danno il via al Programma di interventi di manutenzione relativi al territorio ligure, adottato lo scorso ottobre dalla Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Il Programma stralcio sulle manutenzioni per l’annualità 2018 farà parte integrante di una nuova programmazione triennale di interventi a scala di distretto, che il Ministero dell’Ambiente ha deciso di portare avanti sulla base delle priorità in materia di difesa del suolo derivanti dalla pianificazione di bacino e consistente essenzialmente in interventi e misure ascrivibili alla manutenzione diffusa delle opere e del territorio. “L’idea di un programma stralcio sulle manutenzioni è partita a inizio settembre sulla base delle indicazioni che l’allora Direttore Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del MATTM ha fornito alle Autorità di distretto, al fine di dare attuazione per la prima volta al dettato normativo dell’art.69 del decreto legislativo 152/2006 che disciplina i programmi triennali degli interventi delle Autorità”- ha ricordato il Segretario Generale, Massimo Lucchesi – “Per questo voglio personalmente ringraziare la dr.ssa Gaia Checcucci che, nel suo ruolo di Direttore Generale, ha fortemente creduto nel lavoro e nelle competenze delle Autorità distrettuali e ha portato a compimento la riforma distrettuale”. L’Accordo siglato oggi a Genova si inquadra perfettamente nella nuova strategia sul rischio idrogeologico che il Ministero dell’Ambiente, con la collaborazione delle Autorità di distretto e delle Regioni, sta portando avanti in questi mesi attraverso l’elaborazione di nuovi e ulteriori stralci del programma manutenzione. “E’ di poche settimane fa la richiesta del Ministero di avere nuove proposte di programma stralcio manutenzione per le annualità 2019 e 2020. La nostra Autorità, di concerto con le regioni interessate, ha già inviato a Roma gli elenchi di interventi per il 2019 e 2020 ai fini del loro finanziamento” sottolinea Lucchesi. In contemporanea e in modo complementare alla programmazione e realizzazione degli interventi prioritari e urgenti, è dunque sempre più forte la necessità di valorizzare e incentivare una nuova politica di “manutenzione” e di “piccoli interventi” da effettuare in contemporanea ai grandi interventi come una risposta concreta e di pronta esecuzione, di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici, il tutto in piena coerenza con gli obiettivi e i contenuti dei Piani di bacino. Questo nella convinzione che accanto alle grandi opere, che devono essere realizzate il più rapidamente possibile, occorre manutenere ciò che già c’è e che fino ad oggi non è stato al centro dell’attenzione in termini di priorità. La manutenzione costituirà, dunque, d’ora in avanti un’attività strategica per tutti. Con la firma di oggi e lo stanziamento di 4,373,003.86 € si dà il via a ben 27 interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dislocati su tutto il territorio ligure. Tali opere saranno attuate attraverso accordi di collaborazione tra la regione Liguria e i singoli enti attuatori. In capo all’Autorità di bacino resterà la responsabilità per l’attuazione dell’intero programma e il monitoraggio complessivo dello stato di avanzamento delle opere.

Riunione Osservatorio delle Risorse Idriche – 9 novembre 2017

Riunione Osservatorio delle Risorse Idriche – 9 novembre 2017

Si è svolta oggi a Firenze la riunione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche alla presenza di Regione Toscana, Regione Liguria, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Anbi, Crea, Arpat, Lamma, Ait ed Enel.

Il deficit idrico rimane molto marcato ed i livelli idrometrici durante il mese di ottobre si sono abbassati ulteriormente e le falde hanno visto diminuire i propri livelli nel 30% dei casi, effetto di una siccità che perdura dall’estate e di un autunno anomalamente secco. Sono tuttavia attese precipitazioni durante il fine settimana e nell’ultimo periodo del mese di novembre.

In Liguria il deficit idrico è estremamente diffuso e si registra un allarme per la città di Genova dove anche gli invasi hanno raggiunto livelli di attenzione che potrebbe determinare criticità per la prossima estate se non si verificheranno precipitazioni consistenti.

In Toscana si evidenzia una tendenza verso il basso di tutti i livelli dei bacini con Montedoglio che passa da 52 a 42 milioni di metri cubi, con Levane praticamente in secca, Bilancino anch’esso a 42 milioni di metri cubi mentre Massaciuccoli vede aumentare il livello oltre la soglia obiettivo.

L’approvvigionamento idropotabile registra criticità diffuse su tutto il territorio e si registrano nuove difficoltà a San Marcello Pistoiese, Tavarnelle, Barberino val d’Elsa e Cavriglia ma la realtà risulta meno problematica di quanto era stato ipotizzato nelle previsioni precedenti, soprattutto in Val di Cecina. La Regione Toscana, dato il perdurare del periodo siccitoso, ha deciso di prorogare lo stato di emergenza idrica fino al 31 dicembre.

Per l’invaso di Bilancino in particolare le piogge più recenti hanno portato ad un aumento della capacità anche se in quantità trascurabile, ed il livello di risorsa idrica contenuta all’interno del bacino artificiale, pari a 42 milioni di metri cubi, si attesta su quantità ben superiori al minimo storico del 2011 (pari a 35 mln/mc dove poi l’estate successiva a malapena si raggiunsero i 50 milioni di mc) e alla soglia più bassa prevista dalle simulazioni estive pari a 30 milioni di metri cubi. Nonostante ciò, soprattutto se le precipitazioni autunnali ed invernali non saranno in grado di ricaricare sufficientemente l’invaso, il 2018 potrebbe rivelarsi particolarmente critico e dovranno essere fatte delle valutazioni nella gestione della risorsa. Attualmente da Bilancino viene sversato in Arno circa 1 mc/s.

Nel bacino del Serchio si registra invece una situazione che, seppur meritevole di attenzione, si presenta più gestibile e che garantisce un rilascio continuo dai bacini in alveo di 4 mc/s.

Infine nel corso della seduta dell’Osservatorio sono stati affrontati i due Decreti Direttoriali 29 e 30 sulle Derivazioni idriche e sul Deflusso ecologico che saranno poi oggetto di successive riunioni.