Il territorio del bacino del F. Magra è stato soggetto, negli anni, ad eventi di piena rilevanti, che hanno causato gli effetti più disastrosi nel corso dell’alluvione del 25 ottobre 2011. In tale occasione sono state registrate situazioni veramente drammatiche, con danni catastrofici e perdita di vite umane, sia nella parte toscana, sia nella parte ligure del bacino.
In Lunigiana (alto corso del fiume Magra in provincia di Massa Carrara – Regione Toscana), i danni più gravi si sono verificati nel comune di Aulla, dove il fiume ha superato l’argine, invadendo strade, piazze e attività produttive. La città è stata sommersa da una valanga d’acqua e fango che ha provocato due vittime. Le acque hanno raggiunto il primo piano del palazzo comunale mentre in un supermercato, ubicato in una zona vicina all’argine del fiume, i clienti sono rimasti intrappolati a causa dell’acqua e sono stati salvati per miracolo. Sono state danneggiate più di 400 autovetture.

Anche il Comune di Mulazzo è stato interessato da gravissimi danni, subendo l’allagamento del centro storico provocato da colate di sedimenti e il crollo di due ponti nella parte di valle del territorio comunale.
Altri danni, per fortuna meno gravi, si sono verificati anche nei restanti Comuni del fondovalle e della sponda destra del fiume Magra in territorio toscano.

Nella parte ligure del bacino, l’evento di pioggia, dopo avere investito i Comuni costieri di Vernazza e Monterosso, ha colpito pesantemente la Val di Vara, in Provincia della Spezia. A riportare i danni maggiori sono stati i Comuni di Borghetto di Vara, dove purtroppo si sono contate diverse vittime, Brugnato e Rocchetta di Vara. Gravi danni si sono registrati anche nei Comuni di Calice al Cornoviglio, Pignone e Sesta Godano.
In Comune di Borghetto di Vara, nella parte di monte del bacino del torrente Pogliaschina, si sono verificati numerosi fenomeni franosi, consistenti in colate rapide di detriti, che hanno interessato nuclei abitati e che, nella frazione di Cassana, hanno provocato la perdita di alcune vite umane. Il torrente stesso è poi esondato allagando completamente l’abitato del Capoluogo e provocando ulteriori vittime.
A Brugnato il torrente Gravegnola ha dapprima superato l’argine destro, provocandone in seguito il crollo; le acque del torrente hanno quindi invaso l’abitato, provocando gravissimi danni.

A monte di Brugnato, l’evento di pioggia ha causato imponenti colate di detriti che hanno invaso il fondovalle, interessando il centro abitato di Rocchetta di Vara, e provocato il crollo del ponte sulla strada provinciale di accesso al paese, a sua volta gravemente danneggiata.
Anche verso la foce del fiume Magra, in Comune di Ameglia, si sono verificati gravi e diffusi allagamenti che hanno interessato case e attività produttive. Sono state evacuate numerose abitazioni, con cittadini che si sono messi in salvo salendo ai piani superiori e addirittura sui tetti. Le acque di piena hanno inoltre provocato il crollo dell’importante ponte della Colombiera, che collega la due sponde del fiume nei pressi della foce.
I dissesti originati dall’ondata di piena hanno inoltre provocato l’interruzione dell’energia elettrica e la fornitura di acqua potabile e gas. Oltre ai danni ai centri abitati, si è verificata l’interruzione dei collegamenti stradali e ferroviari, con la chiusura per diversi giorni delle autostrade A12 Genova – Livorno e A15 La Spezia – Parma, oltre all’interruzione, per una frana, della linea ferroviaria La Spezia – Genova, presso Vernazza.