Per il bacino dell’Arno il PGRA rappresenta un forte elemento di innovazione in quanto il piano sostituisce a tutti gli effetti, con una nuova cartografia e nuove norme, il PAI (Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico) riguardante la pericolosità ed il rischio idraulico. Il lavoro svolto per l’applicazione dei disposti della Direttiva alluvioni 2007/60/CE nel bacino, ha infatti permesso di aggiornare e modernizzare il quadro conoscitivo esistente, renderlo coerente con i requisiti della Direttiva e, quindi, di giungere ad una semplificazione delle norme e delle procedure in materia di pericolosità e rischio di alluvioni. Il PGRA dell’Arno (in questa pagina è possibile scaricare la Relazione) supera il PAI sia dal punto di vista cartografico che dal punto di vista della disciplina della pericolosità da alluvioni, introducendo una nuova Disciplina di piano con allegati orientata alla gestione del rischio e alla responsabilizzazione degli enti locali in tale gestione, alla tutela e salvaguardia della naturalità dei corsi d’acqua in una visione integrata coerente con le Direttive europee 2000/60/CE e 2007/60/CE. Il PGRA dell’Arno racchiude pertanto in sé sia la parte di regole ed indirizzi (misure di prevenzione) per una gestione del territorio orientata a mitigare e gestire i rischi con particolare riguardo al patrimoni esistente, sia gli interventi (misure di protezione) da attuare per mitigare gli effetti delle alluvioni sugli elementi esposti al rischio. La Disciplina di Piano include inoltre le modalità con cui si preservano e si integrano le aree destinate alla realizzazione degli interventi. Infine il PGRA introduce, con la definizione delle aree di contesto fluviale e delle aree con particolare predisposizione al verificarsi di fenomeni tipo flash flood, particolari indirizzi per il governo del territorio tesi anche questi alla mitigazione degli effetti al suolo.

Le misure di prevenzione (Disciplina di Piano) e quelle di protezione (interventi) contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti alla scala dell’intero distretto dell’Appennino settentrionale. Nel PGRA dell’Arno tali obiettivi sono declinati in dettaglio nelle varie porzioni del bacino (aree omogenee). Al raggiungimento degli obiettivi concorrono anche le misure di preparazione (azioni di protezione civile quali il sistema di allertamento, il servizio di piena, i piani di Protezione civile, etc.) che sono di competenza delle Regioni e del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Tali misure sono individuate a scala regionale e sono consultabili nella cosiddetta parte B del PGRA, redatta dalla Regione Toscana e dalla Regione Umbria, ognuna per la parte di competenza del bacino.

La mappa di piano  contiene, oltre alla pericolosità derivata da alluvioni fluviali e costiere, anche la perimetrazione delle aree di contesto fluviale, nonché la classificazione delle aree del bacino in termini di pericolosità da flash flood. Nella mappa, così come richiesto dalla Direttiva, sono riportati anche gli elementi a rischio (popolazione, scuole, ospedali, attività, beni culturali, beni ambientali, etc.). Mediante la sovrapposizione delle aree a pericolosità con la distribuzione degli elementi a rischio è semplice ed intuitivo comprendere il livello di rischio a cui è sottoposta una scuola rispetto ad un’altra oppure comprendere quanta popolazione è soggetta ad eventi frequenti o medi. Inoltre sono riportate le misure di protezione, ovvero gli interventi che il piano prevede per la mitigazione e gestione del rischio in ogni area omogenea La mappa è corredata dal testo “Come si legge la mappa”, accessibile direttamente con un bottone nella pagina di visualizzazione della mappa, in cui vengono spiegate sia le modalità di interazione e di visualizzazione degli oggetti presenti nella mappa, sia le relazioni con la Disciplina di Piano.

Considerato inoltre quanto previsto dal decreto di recepimento della direttiva (d.lgs. 49/2010), è stata predisposta anche la mappa del rischio elaborata secondo le indicazioni contenute nelle linee guida predisposte da Ministero. La mappa, oltre a rappresentare un quadro descrittivo della distribuzione del rischio, rappresenta un importante supporto per il governo del territorio e la gestione del rischio anche secondo quanto indicato nella Disciplina di piano.