Il fenomeno dell’intrusione del cuneo salino nei corpi idrici sotterranei è uno dei parametri che la DQA 2000/60/CE considera per la determinazione del loro stato quantitativo. In motivo di ciò alcuni corpi idrici costieri sono stati classificati nel Piano di Gestione delle Acque Distretto Appennino Settentrionale in Stato Quantitativo “SCADENTE” per intrusione salina.

Tale fenomeno è sempre accompagnato da elevate pressioni (prelievi) e problemi di bilancio idrico in quanto gli emungimenti di acqua dolce dalle falde sotterranee in prossimità della costa, accompagnate a diminuzione degli apporti idrici per deficit delle piogge, producono un abbassamento progressivo della superficie piezometrica e quindi una maggiore propensione all’intrusione del cuneo salino nelle aree costiere.

L’intrusione salina è uno dei parametri considerati nella classificazione dei corpi idrici in stato quantitativo scarso per intrusione salina e nella valutazione dell’impatto dei prelievi come parametro di effetto indiretto del prelievo, come stabilito nella Deliberazione n. 3 del 14 dicembre 2017, recante «Adozione della “Direttiva per la valutazione ambientale ex ante delle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale definiti dal Piano di gestione del distretto idrografico dell’Appennino settentrionale (Direttiva derivazioni)»

Per consentire l’applicazione di tali valutazioni, l’Autorità di bacino ha provveduto del corso del 2018 ad effettuare una prima perimetrazione delle aree a diversa pericolosità da intrusione salina dei corpi idrici sotterranei costieri, producendo una cartografia specifica. Tali aree sono state così definite:

 

La classificazione è stata fatta sulla base di dati e studi esistenti. Alcuni in particolare derivano dal quadro conoscitivo delle ex Autorità di Bacino regionali, che è stato acquisito e fatto proprio dal Distretto Appennino Settentrionale. Per approfondimenti sulla metodologia, sui dati utilizzati per ognuno dei corpi idrici costieri classificati si rimanda alla relazione LINK RELAZIONE mentre lo shapefile è scaricabile LINK SHAPE

IL PROGETTO WebGis

Nei casi di valutazione dell’impatto dei prelievi nelle aree perimetrate è opportuno, al di là della zonazione, che venga considerato necessario anche uno studio idrogeologico di dettaglio, alla scala dell’area del singolo prelievo, che possa fornire informazioni aggiornate e ad una risoluzione spaziale maggiore di quella del presente studio.
Il lavoro svolto è da considerarsi una prima individuazione delle aree a diversa pericolosità da intrusione salina; dopo una necessaria fase di sperimentazione della zonazione ed eventuale revisione, sarà necessario mettere in atto azioni volte alla maggiore comprensione del problema e al suo controllo, fra queste:

  • potenziamento di una rete di monitoraggio da hoc per il controllo dell’ingressione salina, attraverso specifici punti di controllo attrezzati con sonde multi-parametriche, anche in previsione della apposizione di soglie di conducibilità oltre le quali far scattare divieti o limitazioni al prelievo
  • campagne di indagine specifiche in aree poco conosciute o con problemi ingenti di intrusione salina
  • implementazione di modelli di flusso e trasporto a densità variabile, al fine di effettuare scenari previsionali e di fornire uno strumento di supporto alle decisioni