Autorità di Bacino e ANBI Toscana: dai nuovi invasi per la siccità alla navigabilità dei fiumi: gli obbiettivi comuni

Sviluppare obbiettivi di lavoro comuni per migliorare la sicurezza ma anche la qualità e fruibilità dei corsi d’acqua regionali. Si è tenuta con questo intento una riunione tra Anbi Toscana e Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale da cui è emersa la volontà di un periodico confronto per lavorare in sinergia. Un primo intento comune, in tema di comunicazione e educazione ambientale, riguarda la volontà di portare avanti il progetto “Un fiume per amico” che vede protagoniste le scuole.

Si è stabilito di proseguire il lavoro avviato da “Un Patto per l’Arno”, il contratto di fiume che abbraccia tutta l’asta del corso d’acqua toscano. L’obbiettivo è quello di far vivere i contratti di fiume come strumenti per azioni concrete in cui trovino attuazione progetti e finanziamenti dei diversi enti. Tra questi la valorizzazione del tema della navigabilità leggera e del recupero delle plastiche.

La proposta è anche quella di individuare possibili interventi “bandiera” di tipo manutentivo che l’Autorità di Bacino potrebbe finanziare nell’ambito del Patto. Sul tema dello stoccaggio acqua, sul cosiddetto “Piano laghetti” è emersa una convergenza di intenti per giungere all’individuazione di invasi di piccole/medie dimensioni esistenti, soprattutto a uso agricolo, utilizzando l’apposito tavolo regionale istituito con gli assessorati regionali all’Agricoltura e alla Difesa del suolo. Il lavoro sui nuovi invasi partirà da quelli d’uso plurimo previsti negli strumenti di pianificazione già approvati e dal recupero e gestione ottimale di quelli esistenti. Si è infine, ma non per ultimo, affrontato il tema del piano dei sedimenti che rientra tra i compiti istituzionali dell’Autorità di Distretto che ha deciso di avvalersi dell’Università degli Studi di Firenze per concretizzare un’attività che sarà di studio ma anche di conseguenti determinazioni per la gestione dei sedimenti, a cominciare da alcuni bacini pilota. Un lavoro che potrà essere portato avanti in sinergia con i Consorzi di Bonifica, che hanno conoscenza ed esperienza della problematica e che si trovano a dover affrontare sul campo queste criticità derivanti dal trasporto solido. Anbi Toscana metterà quindi a punto un elenco di progetti/interventi che possano diventare sperimentazioni all’interno del programma di gestione.

10 novembre 2022 – Riunita la Conferenza Operativa

Si è riunita oggi la Conferenza Operativa dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale. La riunione è stata aperta dal Segretario Generale, dott.ssa Gaia Checcucci, alla presenza dei rappresentanti dei Ministeri, delle Regioni del Distretto e del Dipartimento della Protezione Civile. Tra i punti all’ordine l’aggiornamento del Piano di Gestione delle acque, del Piano di stralcio Assetto Idrogeologico e del Piano di Gestione del Rischio Alluvione e tredici pareri istruiti dai tecnici del Dipartimento Ambiente e Protezione Civile della Liguria, riguardanti il piano di bacino regionale ligure, stralcio Assetto idrogeologico.

Siccità, a novembre la severità idrica è ancora “elevata” Il punto dell’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici

Firenze, 8 novembre 2022 – Mantenere lo stato di severità idrica elevata per tutti i corpi idrici del Distretto a scopo precauzionale, in ragione della crisi idrica in atto. È quanto ha stabilito nella seduta odierna l’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici, la struttura insediata in seno all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale che funge da coordinamento tra i vari enti che hanno competenze in materia di gestione della risorsa idrica: una vera e propria cabina di regia che sta gestendo il problema della crisi idrica nell’area di competenza del distretto, quindi Toscana, Liguria e parte dell’Umbria.

«Valorizzando la piena operatività dell’Osservatorio e il suo ruolo strategico nel coordinamento dei vari enti con competenze differenti in materia di gestione delle risorse idriche – spiega Gaia Checcucci, segretario generale dell’AdB Appennino Settentrionale -, si è deciso di riconvocare la riunione dell’Osservatorio già nella prossima settimana, in modo da monitorare da vicino la situazione, cercando anche di verificare l’effetto delle misure previste e l’apporto che hanno dato alla situazione in atto. Ciò nella convinzione che le valutazioni sugli usi delle risorse idriche nei prossimi mesi e le previsioni meteo-climatiche potranno supportare l’Osservatorio nel monitoraggio e nell’assunzione delle future misure».

L’intervento del segretario generale Gaia Checcucci nell’ambito del convegno “L’Arno a 56 anni dall’alluvione” organizzato dalla Regione Toscana

Incontro in regione 56 anni dall'alluvione

«Accelerazione degli interventi e pianificazione» Le parole chiave per fare progressi in tema di sicurezza idrogeologica

Incontro in regione 56 anni dall'alluvioneIl ruolo dell’Autorità di Bacino in tema di difesa dalle acque e delle acque, in una giornata pensata per fare il bilancio sul tema della sicurezza idrogeologica a 56 anni dall’Alluvione del 1966. Su questo si è concentrato l’intervento di Gaia Checcucci segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale nell’ambito del convegno “L’Arno a 56 anni dall’alluvione, riflessioni, idee e proposte” organizzato dalla Regione Toscana in occasione della ricorrenza.

«Ricorrenze come quella di oggi servono per mantenere viva la memoria ma anche per fare un bilancio della situazione attuale – ha sottolineato Gaia Checcucci –. Una situazione sicuramente migliore ogni anno che passa ma c’è ancora tanto da fare, sia in termini di accelerazione dell’attuazione degli interventi sia in termini di pianificazione, e questo è il nostro ruolo. Tenendo sempre presente che quando si parla di difesa dalle acque occorre sempre garantirne la tutela, conciliando quindi la pianificazione della gestione del rischio con quella delle acque».

«C’è poi il tema della scarsità d’acqua e in questo senso l’azione dell’Autorità di Bacino è determinante, in quanto ente che per legge deve farsi carico della gestione ottimale della risorsa: credo sia necessario rilanciare il ruolo degli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici, che hanno sede presso le Autorità di Bacino, elevandoli a cabine di regia operanti nei periodi di siccità a supporto delle decisioni degli organi di Governo. Altrettanto importante – ha concluso Checcucci – è puntare su una programmazione strategica integrata con alcuni significativi “interventi bandiera” che l’Autorità intende portare avanti grazie alle nuove linee di finanziamento nel settore idrico che la vedono come beneficiaria e autorità proponente».

Gaia Checcucci nominata Segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale

segretario

Firenze, 10 ottobre 2022Gaia Checcucci è stata nominata nuovo Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale.

Per Checcucci, fiorentina, è un ritorno a Firenze, dove è stata segretario dell’Autorità di bacino del fiume Arno per 7 anni fino al 2015, quando ha vinto la selezione per ricoprire l’incarico di Direttore generale al Ministero dell’Ambiente alla Direzione “salvaguardia territorio e acque” con compiti che spaziavano dalla difesa del suolo e rischio idrogeologico, al servizio idrico, tutela delle acque e bonifiche. Da lì si è occupata della Programmazione 2014/2020 del Ministero. In seguito è stata nominata dal governatore Toti per occuparsi della messa a regime del servizio idrico integrato in Liguria, come “commissario ad acta” dell’Ato idrico del ponente ligure.

Il nuovo e prestigioso mandato alla guida dell’Autorità dell’Appennino Settentrionale, si presenta come un’ulteriore sfida ovvero quella interpretare al meglio la governance su acqua, suolo, frane, alluvioni e siccità in un distretto idrografico che oltre all’intero territorio toscano interessa buona parte della Liguria e una piccola porzione di Umbria. Un territorio complesso e caratterizzato da forti criticità sia in termini di pericolosità da alluvione e da frana che in termini di scarsità di risorsa, come è emerso nella passata stagione estiva.