Un patto per l’Arno: ecco il Contratto di fiume del grande corso d’acqua toscano. Ha preso ufficialmente il via il progetto di sviluppo sostenibile

Al via il Contratto di Fiume dell’Arno. In occasione della Giornata Mondiale dell’#Acqua, l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale ha organizzato un webinar per dare ufficialmente il via a “Un patto per l’Arno”, il Contratto di Fiume che abbraccia l’intera asta fluviale del grande corso d’acqua toscano. Un ‘contratto dei contratti’ per raccogliere e valorizzare le iniziative green che ruotano attorno all’Arno.
Al Contratto hanno aderito, oltre all’Autorità di Bacino, i tre Consorzi di Bonifica che operano lungo l’asta dell’Arno, Consorzio di Bonifica Alto Valdarno, Consorzio Bonifica 3 Medio Valdarno e Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Anci Toscana e 49 Comuni (tutti i rivieraschi più alcuni limitrofi al fiume). L’obiettivo dei firmatari è quello di sviluppare una visione comune per la gestione dei rischi e la valorizzazione dei territori in ottica di uno sviluppo durevole e sostenibile.

L’incontro si è aperto con l’intervento di Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale che ha presentato il progetto. Con lui, Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Marco Bottino presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e di Anbi Toscana e Maurizio Ventavoli presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno.
A fare il punto sul ruolo dei Comuni nel Patto per l’Arno, sono stati i sindaci Alessandro Ghinelli (Arezzo), Michele Conti (Pisa), l’assessore del Comune di Firenze Cecilia Del Re e Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana. Dopo l’intervento del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, le conclusioni sono state affidate a Massimo Lucchesi e Marco Bottino.

«Il Patto per l’Arno pone le basi per il Contratto fiume che ci consente di dare una visione unitaria al grande fiume che corre in Toscana per 241 km su cui, Comune per Comune, possono essere molte le cose da fare – ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Confermo la totale disponibilità della Regione a lavorare al contratto e ai diversi progetti come i percorsi navigabili, la costante cura delle sponde, gli interventi sulle pescaie che possono generare energia elettrica, e la realizzazione di luoghi dove vivere il fiume anche in connessione con la percorribilità ciclabile».

«Un ‘contratto dei contratti’ per raccogliere e valorizzare le iniziative green che ruotano attorno all’Arno. Con il Patto per l’Arno, unico nel suo genere in Italia, gettiamo le basi per una nuova modalità di attuazione degli obiettivi dei Piani di gestione – ha detto il segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale @Massimo Lucchesi – che vede nella messa in sicurezza e tutela delle acque, gli strumenti per valorizzare e tornare a vivere il fiume. Nella data simbolica del 22 marzo, apriamo il Patto a enti, associazioni e cittadini che vorranno mettersi in gioco e aderire al progetto “Per un Arno pulito, sicuro, da vivere e da promuovere”».

«Il Patto per l’Arno vuole mettere in sinergia e valorizzare tutte le iniziative di tutela ambientale che ruotano attorno al fiume – ha spiegato il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e di Anbi Toscana Marco Bottino -. Il Consorzio Medio Valdarno vi partecipa insieme all’Alto e al Basso Valdarno e si occupa anche del tratto che scorre nel cuore di Firenze, che gradualmente stiamo restituendo ai cittadini. Ora i Consorzi proseguiranno nella raccolta di proposte e iniziative da inserire all’interno di un percorso di riqualificazione del fiume toscano, perché diventi sempre più sicuro e fruibile».

«È strategico decidere in modo coordinato e condiviso le politiche, gli investimenti, gli interventi per la sicurezza e la fruibilità dell’Arno – ha detto @Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, dove il fiume nasce come piccolo e tumultuoso torrente montano -. Il Patto per l’Arno introduce un modello di gestione del corso d’acqua basato su logiche unitarie di bacino idrografico, nel rispetto delle specificità territoriali che caratterizzano i vari tratti e che devono essere valorizzate».
«Il nostro comprensorio abbraccia l’ultima parte del corso d’acqua, prima del tuffo in mare – ha spiegato il presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno Maurizio Ventavoli –. L’area verrà suddivisa in almeno due o tre Contratti di fiume, oltre a quello dello storico Fosso del Mulino in fase di attuazione. L’intento è sviluppare obiettivi condivisi come la sostenibilità ecologica, la riqualificazione di briglie e salti per l’energia elettrica, ma anche la navigazione dell’Arno, risalendo la corrente del mare fino a Pontedera».

«Come bene ambientale l’Arno va tutelato e valorizzato – ha detto il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli -. Con la cura del suo alveo, la repressione di comportamenti incivili come l’abbandono dei rifiuti, la valorizzazione delle sponde con aree attrezzate dove le famiglie possano riprendere a vivere dopo la pandemia, la realizzazione di percorsi ciclabili. Impegni importanti che devono caratterizzare le città toscane nel futuro. Futuro rispetto al quale noi oggi poniamo le fondamenta. Se dopo avere edificato queste ultime, riusciamo sempre assieme a costruire l’edificio, sono certo che vinceremo la sfida».

«L’Arno sicuro e da vivere è un progetto che vede nella sicurezza e vivibilità del fiume uno strumento di ripartenza e lavoro per la città – ha detto l’assessore del Comune di Firenze, Cecilia Del Re -, mettendo insieme aspetti ambientali e di sicurezza territoriale, di mobilità sostenibile e nuova vitalità culturale. In questo quadro s’inserisce il Patto per l’Arno, con l’obiettivo di realizzare misure coordinate di prevenzione del rischio idraulico e tutela delle risorse, mettendo a sistema le conoscenze su criticità e potenzialità del territorio».

«Il Comune di Pisa – ha dichiarato il sindaco Michele Conti – ha aderito con convinzione al Patto per l’Arno che offre opportunità a tutti i Comuni coinvolti in senso ambientale, culturale, economico, turistico. Grandi potenzialità da valorizzare al meglio, attraverso un sistema integrato che poggi su una base imprescindibile: prevenzione del rischio idraulico, sicurezza, difesa e valorizzazione ambientale. Il Comune di Pisa mette a disposizione il proprio contributo, a partire dal progetto di navigabilità dell’Arno, che ha ottenuto i finanziamenti del bando “Italia City Branding 2020” della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che è adesso in fase di progettazione».

«Si tratta di un Patto veramente importante per la Toscana e i per tanti suoi Comuni, molti dei quali hanno già partecipato al bando sui Contratti di Fiume – ha detto il presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni -. L’Arno fa parte della nostra identità e della nostra storia: l’impegno è rispettare e promuovere il territorio e le sue origini per salvaguardarlo dal punto di vista ambientale, naturale ed economico, anche in chiave di ecosostenibilità e di turismo, coinvolgendo le comunità, in uno spirito di piena collaborazione tra enti ed istituzioni».

La segreteria organizzativa del webinar durante il quale è stato presentato l’evento è stata curata da: @Marco Cantini (che ha curato anche la regia), Marco Alossa, Elena Bartoli, Roberta Della Casa, Lisa Ciardi, Sara Di Maio, Marina Lauri, Endro Martini, Sandro Matteini, Ilaria Nieri, Roberta Rosati, Paola Saviotti, Caterina Turchi, Iris Vaiarini.

L’elenco dei 49 Comuni aderenti al Patto per l’Arno
Comprensorio CB2: Arezzo, Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chiusi della Verna, Civitella in Val di Chiana, Figline e Incisa, Laterina Pergine Valdarno, Montevarchi, Ortignano Raggiolo, Pelago, Poppi, Pratovecchio Stia, Reggello, Rignano sull’Arno, San Giovanni Valdarno, Subbiano, Terranuova Bracciolini, Castiglion Fibocchi, Chitignano, Montemignaio, Talla.
Comprensorio CB3: Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Carmignano, Empoli, Fiesole, Firenze, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, Scandicci, Signa.
Comprensorio CB4: Calcinaia, Capraia e Limite, Cascina, Castelfranco di Sotto, Cerreto Guidi, Fucecchio, Montopoli in Valdarno, Pisa, Pontedera, San Giuliano Terme, San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte, Vicopisano, Vinci.

Avvio della consultazione su modifica delle mappe PGRA reticolo principale fiume Elsa

Comunicato relativo all’avvio della consultazione su una proposta di modifica delle mappe delle aree a pericolosità da alluvione del Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA) del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale relativa al reticolo idraulico principale nell’UoM Arno, ai sensi dell’art. 2 dell’Accordo tra Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale e Regione Toscana (DGR n. 166 del 17/02/2020) “per l’individuazione delle procedure da seguire per lo svolgimento in collaborazione delle attività di riesame e aggiornamento, ai sensi dell’art. 14 delle norme del Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA), delle mappe delle aree con pericolosità da alluvione relative al reticolo idraulico principale e secondario del bacino del fiume Arno e dei bacini regionali Toscana Nord, Toscana Costa e Ombrone ricadenti nel distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”.

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Ai sensi della legge n. 241/1990 e di quanto previsto dall’art. 14 della disciplina di PGRA e dall’art. 2 comma 4 dell’Accordo sottoscritto tra Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale e Regione Toscana (DGR n. 166 del 17/02/2020) per l’individuazione delle procedure da seguire per lo svolgimento in collaborazione delle attività di riesame e aggiornamento, ai sensi dell’art. 14 delle norme del Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA), delle mappe delle aree con pericolosità da alluvione relative al reticolo idraulico principale e secondario del bacino del fiume Arno e dei bacini regionali Toscana Nord, Toscana Costa e Ombrone ricadenti nel distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale, si rende noto che nella seduta della Conferenza Operativa del 4 marzo 2021 è stata esaminata la proposta di modifica delle mappe delle aree a pericolosità da alluvione del PGRA del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale, riguardante il reticolo idraulico principale dell’UoM Arno, afferente al Fiume Elsa, nel tratto compreso tra località Castiglioni e lo scolmatore a Castelfiorentino (Comuni di Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, Barberino Tavarnelle, San Gimignano, Certaldo, Gambassi Terme, Castelfiorentino).

La documentazione inerente tale proposta è pubblicata per 30 giorni, decorrenti dalla pubblicazione del presente comunicato sul Bollettino Regionale, sul sito dell’Autorità, nella sezione relativa al PGRA – Programma di riesame delle mappe, al seguente indirizzo www.appenninosettentrionale.it, ai fini di eventuali osservazioni.

Durante tale periodo chiunque sia interessato può acquisire informazioni e presentare osservazioni scritte sulle proposte di modifica con le seguenti modalità:

  • a mezzo posta ordinaria, all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, via dei Servi, 15, 50122 – Firenze;
  • per posta elettronica certificata: adbarno@postacert.toscana.it.

Al termine della fase di pubblicità, qualora non siano intervenute osservazioni si procederà, previo parere della Conferenza Operativa, all’approvazione della proposta di riesame con decreto del Segretario Generale. Qualora, invece, siano intervenute osservazioni, la Conferenza Operativa sarà chiamata a esprimersi sulle medesime nei successivi 30 giorni.

Il responsabile del procedimento pianificatorio in oggetto è il Dirigente dell’Area Pianificazione e tutela dal rischio di alluvioni, Ing. Serena Franceschini (s.franceschini@appenninosettentrionale.it).

 

Adottati i progetti di Piano di gestione delle acque e del rischio di alluvioni

Si è svolta ieri la Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità che ha adottato, all’unanimità, i progetti di PGA e PGRA.
Alla presenza dei Sottosegretari di Stato, On. Roberto Morassut e Sen. Salvatore Margiotta, del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Dr. Angelo Borrelli, e degli Assessori dell

a Regione Toscana, Monia Monni, e della Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone, il Segretario Generale dell’Autorità Massimo Lucchesi ha illustrato l’attività compiuta in questi anni che ha portato oggi all’ambizioso traguardo dell’adozione dei progetti di piano, come richiesto dall’Europa. “Si tratta di un lavoro lungo e complesso, per il quale ringrazio i tecnici regionali e del Ministero, che hanno collaborato con questa Autorità” – ha affermato Lucchesi. “Questo è un primo traguardo che però troverà il suo completamento nel corso del 2021, anche grazie all’attività di consultazione e informazione degli stakeholders. C’è, quindi, ancora tanto da fare. Per questo ringrazio sentitamente tutti i miei collaboratori che in questi mesi difficili hanno contribuito al perseguimento dell’obiettivo”. Sui documenti dei progetti di Piano è in corso la verifica di assoggettabilità a VAS e saranno attivate sin dal mese di gennaio varie forme di consultazione e informazione, anche online. “L’invito a tutti è di andare avanti sulla strada intrapresa, per arrivare a dicembre 2021 con due nuovi Piani di gestione per l’intero territorio distrettuale”, così ha concluso Massimo Lucchesi al termine dei lavori.

ULTIMO AGGIORNAMENTO 22 DICEMBRE 2020 – PUBBLICATI I PROGETTI DI PGA E PGRA

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Si rende noto che, in attesa dell’imminente convocazione della Conferenza Istituzionale Permanente, che provvederà ad adottare il progetto di Piano di gestione delle acque – II aggiornamento e il Progetto di Piano di gestione del rischio di alluvioni – I aggiornamento, in data odierna è stata pubblicata sul sito dell’Autorità tutta la documentazione inerente ai suddetti progetti di Piano.
Per consultazione

Progetto di PGA

Progetto di PGRA

16 dicembre 2020 – Audizione del Segretario Lucchesi in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati

Si è appena conclusa l’audizione via webex del Segretario Generale ing. Lucchesi davanti alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. La convocazione odierna rientra in un ciclo di audizioni informali avviate dalla Commissione VIII della Camera e riguardanti le misure di contrasto al dissesto idrogeologico, anche alla luce degli effetti causati dai recenti eventi metereologici.

Il Segretario Generale ha colto l’occasione per fare il punto sulle attività di pianificazione in corso, soffermandosi in particolare sul nuovo quadro della pericolosità da alluvione e da frana del territorio distrettuale, contenuto nel Piano di gestione del rischio di alluvioni di prossima adozione e nel PAI frane, e fornendo una breve informativa sui recenti eventi alluvionali dello scorso 4/5 dicembre 2020.

Lucchesi ha ribadito l’importanza e la strategicità del ruolo “pianificatorio” delle Autorità di bacino, quali enti “terzi” preposti a definire e aggiornare il quadro conoscitivo della pericolosità, sul quale vengono poi programmate le opere di difesa e definite le linee di sviluppo del territorio. Di qui l’appello alla Commissione volto a ribadire l’importanza di avere sempre, anche a livello normativo, un assetto di competenze che rispetti tale ruolo delle Autorità, fondamentale per impostare qualunque azione di gestione del territorio e di tutela delle risorse.

“1966-2020: dalla grande alluvione dell’Arno agli eventi meteo

Lo stato di salute dell’Arno a 54 anni dall’alluvione di Firenze ieri è stato al centro dell’incontro webinar ‘1966-2020 – Dalla grande alluvione dell’Arno agli eventi meteo-climatici sempre più estremi e devastanti. Analisi dei rischi e della prevenzione dalle mappe delle Autorità di Distretto idrografico italiane’. Il convegno, organizzato dalla nostra Autorità di distretto e coordinato dal Segretario Generale Massimo Lucchesi insieme al collega dell’Appennino Centrale, Erasmo d’Angelis, ha visto tra gli intervenuti anche il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut; Angelo Borrelli, capo della protezione civile nazionale; il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani; l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, il sindaco di Firenze Dario Nardella e la Vicesindaco Alessia Bettini, il Presidente di ANBI Toscana Marco Bottino, oltre ai Segretari generali delle Autorità distrettuali.
Alcuni spunti del Segretario Lucchesi tratti dal webinar:

“In un anno così difficile come questo, caratterizzato da un’emergenza sanitaria senza precedenti, è importante nella ricorrenza dei 54 anni dall’alluvione di Firenze, fare il punto su quanto è stato fatto e su cosa si sta ancora facendo per affrontare altri tipi di emergenze, i dissesti idrogeologici, che caratterizzano il nostro Paese”. Questo quanto ricordato dal Segretario Generale dell’Autorità distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi, in apertura del convegno organizzato da remoto insieme al collega dell’Appennino Centrale Erasmo d’Angelis. All’evento hanno partecipato il Sottosegretario Morassut del Ministero dell’Ambiente, il nuovo Presidente della Toscana e l’assessore all’ambiente Monni, il Sindaco di Firenze Nardella e il Vicesindaco Bettini, il Presidente di ANBI Toscana Marco Bottino, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli

Lucchesi ha ricordato che l’Autorità è impegnata proprio in questi mesi nel completare l’aggiornamento del nuovo Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni, all’interno del quale, partendo dall’attualizzazione del quadro conoscitivo della pericolosità da alluvione del territorio, sarà rivisto il programma di misure  – interventi ma non solo – per la mitigazione del rischio, misure da realizzare nei prossimi anni, grazie anche alle risorse che potrebbero rendersi disponibili con il Recovery Plan.

“In questo contesto” ribadisce Lucchesi “è bene ricordare che il dissesto idrogeologico comprende oltre alle alluvioni anche decine e decine di dissesti e frane nei versanti, spesso attivati dagli stessi eventi meteorici che provocano allagamenti e danni nei fondovalle”. Per questo l’Autorità ha avviato una profonda revisione anche del cosiddetto PAI frane, implementando un nuovo sistema di definizione del rischio che indirizzerà in maniera riteniamo corretta, secondo criteri di priorità legati alla salvaguardia di vite e beni, le risorse europee.

“I tempi sono stretti” ricorda ancora il Segretario Generale “ma, nonostante il periodo emergenziale, i tecnici dell’Autorità sono al lavoro per dare risposte concrete al nostro territorio”.

 

 

Il programma dell’evento del 4/11/2020

Dalle 9,30 alle 13, presso  la sala delle conferenze della presidenza della Regione Toscana –  Palazzo Sacrati Strozzi- Piazza Duomo (Firenze), si alterneranno:

Eugenio Giani – Presidente della Regione Toscana: “Dalla tragedia dell’ alluvione dell’Arno alla prevenzione dai grandi rischi”

Mario Tozzi – “I Sapiens e il ritorno alla Natura, la buona gestione per prevenire dissesti e pandemie”

 

Introduzioni

 Massimo Lucchesi -Segretario Generale Autorità Appennino Settentrionale

 Erasmo D’Angelis – Segretario Generale Autorità Appennino Centrale

“Check up dell’Italia delle frane e delle alluvioni. Eventi storici. Indicatori di rischio. Piani di gestione”.
Vera Corbelli – Segretario Generale Autorità dell’Appennino Meridionale

 Francesco Baruffi – Segretario Generale Autorità Alpi Orientali

Meuccio Berselli – Segretario Generale Autorità del Po

Carlo Ferranti – Dirigente Autorità dell’Appennino Centrale

Marcello Brugioni – Dirigente Autorità dell’Appennino Settentrionale

Mauro Grassi – Economista: “Costi-benefici: prevenire costa 100 volte meno dell’ alluvione”

Nicola Casagli – Dipartimento Scienze della Terra Università di Firenze: “Controllo e buongoverno dei territori”

Fabrizio Curcio – Capo Dipartimento Casa Italia Palazzo Chigi: “Le difese dai grandi rischi”

“Lo stato delle opere lungo l’ asta fluviale dell’Arno”

Monia Monni – Assessore all’Ambiente Regione Toscana

Giorgio Federici – Università di Firenze

Giovanni Massini – Dirigente Regione Toscana

 Marco Bottino – Consorzi di Bonifica

 

Conclusioni

 Angelo Borrelli – Capo Dipartimento Protezione Civile

 Roberto Morassut – Sottosegretario Ministero Ambiente

Dario Nardella -Sindaco di Firenze