Avvio della consultazione su modifica delle mappe PGRA reticolo principale del fiume Bruna

Conferenza Operativa del 4 marzo 2024: con pubblicazione sul BURT n.12 in data 20/03/2024 è stata avviata la consultazione sulla proposta di modifica delle mappe delle aree a pericolosità da alluvione del Piano di Gestione del rischio di alluvioni (PGRA) riguardante il reticolo principale della UoM Toscana Ombrone, relativamente al Fiume Bruna nel tratto compreso tra il ponte della SS1 Aurelia e la foce (Comuni di Grosseto, Castiglione della Pescaia e Gavorrano).
Link alla sezione PGRA del sito che contiene più dettagli e la documentazione scaricabile per le eventuali osservazioni.

Per prevenire l’emergenza siccità l’unico strumento è la programmazione

Riunita oggi alla presenza del Segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, Gaia Checcucci e del Commissario nazionale contro la siccità, Nicola Dell’Acqua, la riunione dell’ “Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici“, trasformato in organo dallo stesso provvedimento che ha istituito il Commissario. Obiettivo dell’Osservatorio è monitorare e gestire la scarsità della risorsa anche alla luce dei cambiamenti climatici.

Il Commissario dell’Acqua ha constatato il proficuo lavoro svolto dall’Autorità in tema di pianificazione de gestione della risorsa idrica e ha sottoscritto un protocollo che “individua nell’Autorità dell’Appennino Settentrionale l’amministrazione in grado d’interpretare le nuove funzioni codificate nel decreto siccità del 2023, svolgendo, attraverso il nuovo Osservatorio, un unico centro di riferimento e cabina di regia per raccolta, analisi, approfondimenti per la gestione ottimale della risorsa idrica, attraverso l’adozione di un set di indicatori sensibili al cambiamento climatico da testare ed eventualmente standardizzare su scala nazionale. Ciò fa seguito all’aggiornamento del bilancio idrico condotto dall’Autorità su tutto il territorio, che ha anche tenuto conto di innovativi criteri di elasticità rispetto al clima che cambia.

La fotografia scattata conferma l’estrema propensione del territorio agli eventi estremi: piove troppo, piove poco, piove diverso, ossia, proprio per effetto dei cambiamenti climatici, abbiamo precipitazioni più abbondanti in autunno e inverno, piuttosto che nel periodo primaverile. Così come meno pioggia in Casentino e proporzionalmente più nella Toscana meridionale.
Del resto, come ben si sa, i corsi d’acqua toscani hanno carattere prevalentemente torrentizio, a cominciare dall’Arno che si gonfia molto quando piove e si assottiglia nei periodi di siccità.

Dunque, a fronte delle varie situazioni che si possono determinare, scattano “scenari di severità idrica” di quattro livelli.

  • Normale – I valori degli indicatori sono tali da soddisfare le esigenze del territorio per tutti gli usi;
  • Bassa – Le esigenze possono essere ancora soddisfatte ma con alcuni segnali di criticità;
  • Media – La situazione peggiora e sono possibili anche danni economici;
  • Alta – La risorsa idrica non è più in grado di soddisfare gli usi e di evitare danni al sistema. In quest’ultimo caso, sulla base delle analisi prodotte dall’Osservatorio dell’Autorità, può essere adottata, anche preventivamente, la deliberazione dello stato d’emergenza di rilievo nazionale.

L’Osservatorio, dopo l’insediamento, diventa quindi pienamente operativo, come organo dell’Autorità di bacino, e sarà in grado di valutare la situazione attraverso un calendario d’incontri con i componenti delle varie amministrazioni statali e territoriali.

 

4 marzo 2024 – Riunita la Conferenza Operativa

In corso oggi la riunione della Conferenza Operativa dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Tra i punti principali all’ordine del giorno nella seduta del 4 marzo 2024, l’aggiornamento del Piano di Gestione delle acque 2021-2027 relativo al bilancio delle acque superficiali per il territorio toscano (Secondo aggiornamento). Per il Piano di stralcio Assetto Idrogeologico importanti aggiornamenti con la convocazione della seduta CIP del 6 marzo 2024 con all’ordine del giorno l’adozione del PAI dissesti, l’approvazione delle misure di salvaguardia, oltre alla documentazione di Piano.
Per quanto riguarda il Piano di Gestione del Rischio Alluvione aggiornamenti in merito al riesame delle mappe relative al reticolo idraulico principale, del reticolo idraulico del fiume Ombrone e Bruna.
Presentato anche il report di monitoraggio VAS un documento contribuisce ad arricchire le valutazioni ambientali sugli effetti del Piano di gestione delle Acque e del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni.

Il ruolo del servizio idrico integrato tra sfide ambientali, cambiamenti climatici e sviluppo industriale

Venerdì 16 febbraio 2024, presso la Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore di Pisa (Piazza dei Cavalieri – Pisa) è in corso il convegno organizzato da CNA Pisa e Unione Industriale Pisana dal titolo “Il ruolo del servizio idrico integrato tra sfide ambientali, cambiamenti climatici e sviluppo industriale”.  Conoscere per programmare e per pianificare le priorità al centro dell’intervento del Segretario Generale Gaia Checcucci dal titolo: “Disponibilità della risorsa, sicurezza idraulica e salvaguardia ambientale: la fragilità del territorio”.

 

Rischio alluvioni: il ruolo dell’Autorità di bacino

Audizione in commissione Ambiente in merito alle attività connesse alla valutazione e gestione dei rischi di alluvioni.

Firenze – Pomeriggio di full immersion – ieri, mercoledì 7 febbraio – in commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, presieduta da Lucia De Robertis (Pd), sulle attività connesse alla valutazione e gestione dei rischi di alluvioni, con riferimento anche ai recenti eventi che hanno colpito la Toscana attraverso un confronto con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale. Ad accompagnare in questo approfondimento, il segretario generale, Gaia Checcucci: “E’ la prima volta che sono con voi in commissione e colgo volentieri l’occasione per condividere il ruolo dell’Autorità, in un perimetro tecnico normativo di riferimento, per concentrarsi sul nostro modo di lavorare: Piano di bacino e stralci funzionali approvati con Decreti della Presidenza del Consigli dei Ministri (Dpcm), per mappare la pericolosità del rischio e pianificare”, ha spiegato. “Siamo in vigenza di un Piano di bacino rischio alluvioni 2021-2027, uno strumento che contiene mappe che amo definire fotografie a colori secondo tre livelli di pericolosità, come da letteratura scientifica, elevata, media e bassa”, con un calendario di aggiornamento annuale.

 

In sintesi: l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, istituita dal decreto legislativo 152/2006, in attuazione della direttiva CE 2000/60, è operativa dal febbraio 2017, quando vennero soppresse tutte le autorità di bacino, di cui alla legge 183/1989. La direttiva della CE istituisce in ambito europeo 110 distretti idrografici, di cui sette in Italia. Sul fronte dell’inquadramento: l’Autorità è un ente pubblico non economico ed ha come funzione principale la mappatura della pericolosità del rischio. L’autorità si articola fondamentalmente nella figura del segretario generale, che è il rappresentante legale ed è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri; la conferenza istituzionale permanente, che è l’organo di indirizzo politico dell’Autorità ed ha il compito dell’adozione del piano di bacino; è presieduta dal Ministro dell’Ambiente e composta dal Ministro delle Infrastrutture, dal Capo di partimento della Protezione civile, dal Ministro delle politiche agricole e forestali e dal ministro della cultura, oltre ai presidenti o loro delegati delle Regioni costituenti il distretto; la conferenza operativa, che è l’organo consultivo ed esprime parere ed emana direttive, ai fini della pianificazione e programmazione di bacino. È composta da due rappresentanti di ciascuna amministrazione presente nella conferenza istituzionale permanente, nominati con decreto del Ministro dell’Ambiente.

Ancora alcuni dati: il Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale interessa i territori di Toscana, Liguria e in piccolissima parte Umbria. Si estende su 15 province e 455 comuni, per oltre 24mila chilometri quadrati. In esso sono presenti 950 corpi idrici superficiali e 129 corpi idrici sotterranei. Infine il Bacino interessa i bacini liguri, quello del Magra, dell’Arno, del Serchio, oltre agli altri bacini toscani ad eccezione del Flora, inserito nel Bacino dell’Appennino centrale.

Come sottolineato dalla presidente De Robertis, che ha ringraziato il Segretario per quanto illustrato, l’audizione è frutto della risoluzione approvata dal Consiglio regionale nella seduta dell’8 novembre scorso, con la quale si chiedeva di ascoltare l’Autorità di bacino.

Di “relazione molto utile ed approfondita” hanno parlato anche tutti i commissari intervenuti: Elisa Tozzi (FdI), Massimiliano Riccardo Baldini (Lega), Alessandro Capecchi (FdI), Francesco Gazzetti (Pd). Tra i temi affrontati ricordiamo in particolare: infrastrutture, casse di espansione dell’Arno, Bilancino, assetto idrogeologico, manutenzione ordinaria e straordinaria, consorzi di bonifica, reticoli secondari, ruolo del commissario e, non ultimo, il recente fenomeno delle bombe d’acqua.

“Vi ringrazio per l’interesse – ha concluso Checcucci – siamo un territorio fragile e occorre capire, insieme, cosa del sistema può funzionare meglio, perché il rischio esiste e va gestito”.

“Una cosa è certa – ha concluso la presidente De Robertis – la commissione ha iniziato un percorso di approfondimento e continuerà su questa strada, per arricchire il bagaglio di conoscenze sulla materia”.

Paola Scuffi, 8 febbraio 2024, Consiglio regionale della Toscana

“Prevenzione e allerta bisogna cambiare tutto”

A due mesi dall’alluvione della Toscana centrale, Gaia Checcucci, segretario dell’Autorità distrettuale di bacino sferza gli enti locali sulla svolta necessaria. Gestire l’emergenza e la ricostruzione bisogna iniziare a pensare anche a un modo diverso di gestire il territorio, sempre più fragile. «Occorre riconoscere ciò che non ha funzionato e provare a fare diversamente – sottolinea Gaia Checcucci – E lo sa anche il Governatore Giani. Guardiamo avanti senza polemica: credo che occorra staccare la titolarità politica da questa attività di prevenzione e gestione del territorio. Sono convinta che sia stato un errore sostituire la figura dei Commissari straordinari nominati nel 2009 con i Presidenti di Regione»

Luigi Caroppo (4/01/24), La Nazione

6 dicembre 2023 – Riunita la Conferenza Operativa

Si è svolta oggi la Conferenza Operativa dell’Autorità di bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Tra i punti principali all’ordine del giorno nella seduta del 6 dicembre 2023, l’aggiornamento del Piano di Gestione delle acque 2021-2027 e il bilancio acque superficiali per il territorio ligure. Per quanto riguarda il Piano di stralcio Assetto Idrogeologico importanti aggiornamenti per il versante ligure nelle province: Imperia, Genova, Savona e La Spezia e dei rispettivi torrenti: Carbognano, Sturla, Noli, San Lazzaro. Sono stati visionati i pareri formulati dalla Conferenza Programmatica e esaminata la documentazione che verrà presentata nella prossima Conferenza del prossimo 13 dicembre per l’adozione della variante generale del Piano di bacino Stralcio Assetto idrogeologico, un piano dinamico che richiederà un continuo aggiornamento del quadro conoscitivo.