PROTERINA-3Évolution

Nella cornice di Palazzo Ducale a Genova si è svolto l’evento di chiusura del Progetto PROTERINA-3Évolution che ha visto coinvolte le regioni italiane Liguria, Toscana, Sardegna e francesi della Corsica e Paca. L’incontro, al quale ha partecipato anche l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale è stata l’occasione per confrontarsi con gli altri partner sui risultati raggiunti riguardo le buone pratiche utili per migliorare la capacità di risposta del territorio nei confronti del rischio alluvione. Attraverso il progetto è stato possibile affrontare il tema della comunicazione del rischio ai cittadini e la creazione di una rete osservativa, l’installazione dei radar meteorologici e la creazione dei centri funzionali.

 

 

Conferenza Istituzionale Permanente del 20 dicembre 2019

Adottati all’unanimità nuovi strumenti di Piano
Venerdì 20 dicembre si è tenuta a Roma presso il Ministero dell’Ambiente la Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino.
Sotto la presidenza del Sottosegretario Roberto Morassut, delegato dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, presenti il Sottosegretario per i Beni Culturali Anna Laura Orrico e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borelli nonché i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e, in videoconferenza, quelli delle regioni Toscana e Liguria, il Segretario Generale Massimo Lucchesi ha presentato i nuovi strumenti pianificatori messi a punto dall’Autorità e portati all’attenzione della Conferenza Istituzionale per l’adozione.
In particolare è stata data comunicazione del lavoro già svolto e di quello ancora in corso per l’aggiornamento del quadro conoscitivo ex art. 5 della direttiva quadro acque, funzionale all’aggiornamento del Piano di gestione acque ed è stata adottata, sia per la parte acque che per quella alluvioni, la Valutazione globale provvisoria dei principali problemi di gestione delle acque del distretto. Ai sensi della direttiva 2007/60/CE è stato, inoltre, adottato l’aggiornamento delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni.
Infine un particolare apprezzamento è stato rivolto al lavoro che l’Autorità distrettuale ha portato avanti sin dalla sua costituzione per la redazione e l’adozione di un nuovo progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico per la gestione del rischio da dissesti di natura geomorfologica. Il lavoro ha visto il coinvolgimento attivo di tutte le Regioni del distretto, del Dipartimento di protezione civile e del Ministero dell’ambiente nella messa a punto di indirizzi e criteri condivisi già a livello distrettuale, ancorchè il nuovo PAI “dissesti geomorfologici” interessi al momento i soli bacini interamente ricadenti nel territorio toscano e umbro. Positiva soddisfazione è stata espressa da tutti i presenti per i passi compiuti dall’Autorità verso la progressiva omogeneizzazione di approccio a scala distrettuale e il costante aggiornamento del quadro conoscitivo che l’Autorità, attraverso i suoi strumenti, è oggi in grado di garantire.

Pubblicata la “Modellazione numerica dell’acquifero della Piana di Empoli”

Sulla base del protocollo d’intesa tecnica stipulato tra l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e Ingegnerie Toscana S.r.l., è stato pubblicato lo studio sulla “Modellazione numerica dell’acquifero della Piana di Empoli”, finalizzato alla implementazione di un modello numerico di flusso che possa essere utilizzato sia come strumento conoscitivo (bilancio idrico) che come riferimento per la gestione delle risorse idriche sotterranee

Il corpo idrico sotterraneo della pianura di Empoli, classificato in stato qualitativo “non buono” dal Piano di Gestione delle Acque con l’obiettivo di raggiungere lo stato “buono” nel 2021, rappresenta infatti una delle principali risorse idriche della media valle dell’Arno, utilizzato dal Gestore del Servizio Idrico come principale risorsa locale a scopo idropotabile tramite l’utilizzo di circa 95 punti di prelievo (con il monitoraggio dei livelli piezometrici) ma anche oggetto di consistenti prelievi industriali.

Lo studio qui riportato ha utilizzato il codice numerico Modflow (USGS), il framework FREEWAT, integrato come plugin nel software open source QGIS, ed ha permesso la redazione del bilancio idrico del corpo idrico fornendo una solida base conoscitiva per la razionalizzazione delle risorse idropotabili coerentemente con quanto stabilito dagli obiettivi di qualità previsti dal Piano di Gestione delle Acque, ma ha anche determinato la rilevanza delle interazioni fiume-falda evidenziando il richiamo di importanti flussi idrici dal sistema fluviale.

Osservatorio degli Utilizzi Idrici – seduta del 5 agosto 2019

Si è svolta oggi 5 agosto a Firenze la riunione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche dell’Appennino Settentrionale finalizzata a fare il punto sullo stato delle risorse idriche disponibili.

Come emerso dal confronto dei presenti non si riscontrano particolari criticità nel territorio del distretto, grazie anche alle precipitazioni che si sono registrate nell’ultimo fine settimana di luglio.

La Regione Toscana pur evidenziando che le piogge avvenute a luglio sono state tali da renderlo uno tra mesi estivi più piovosi mai registrati,  sono state scarsamente efficaci in termini di ricarica delle falde che tuttavia si mantengono nell’88% dei casi in linea o sopra ai livelli medi del periodo (fanno eccezione alcuni corpi idrici della costa livornese). Anche i livelli nel reticolo superficiale sono sostanzialmente in linea con le medie stagionali, fatti salve alcuni tratti dell’Ombrone PT, dell’Ambra, dell’Era, del Cecina dove le portate sono inferiori al deflusso minimo vitale.

Anche la Regione Liguria non ha evidenziato particolari criticità, sia a livello di falda che degli invasi utilizzati per la gestione idropotabile.

Il monitoraggio che ARPAT sta effettuando sull’Arno ha registrato miglioramento dello stato qualitativo del fiume rispetto alla settimana precedente, grazie ad un abbassamento della temperatura media. Sussistono tuttavia delle problematiche legate ad una torbidità anomala delle acque, tale da provocare problemi di sedimentazione agli impianti di potabilizzazione di Figline, Anconella e Mantignano. Per ridurre il fenomeno dalla scorsa settimana gli svasi da Bilancino (colmo al 90%) sono stati portati fino a 7 mc/s contro gli 1,5-2 mc/s tipici del periodo.

Anche Enel non palesa difficoltà nella gestione degli impianti di Levane e La Penna sull’Arno, mentre per gli invasi del Serchio, al fine preservare i volumi disponibili e l’efficienza della produzione di energia elettrica, ha chiesto di poter ridurre gli scarichi verso il Canale demaniale (da 6 a 5 mc/s medi giornalieri) attraverso una modulazione dei rilasci in due distinte fasce orarie (dalle 18:00 alle 6:00 3 mc/s e dalle 6:00 alle 18:00 e 7 mc/s), gestione già sperimentata negli scorsi anni e approvata dall’Osservatorio.

Al termine della seduta l’ing. Bonamini, insieme al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale – ing. Massimo Lucchesi – hanno sottolineato come sia necessario mantenere sotto controllo i rilasci da Bilancino, riportandoli, appena possibile, a valori ordinari, monitorando con attenzione lo stato qualitativo registrato nelle centraline ARPAT; altra zona da attenzionare è la costa livornese dove gli acquiferi hanno un trend negativo, per cui può essere ipotizzata una riduzione dei prelievi qualora le criticità emerse si accentuassero.

E’ prevista una prossima riunione dell’Osservatorio nei primi giorni di settembre.

 

Martedì 16 aprile alle ore 10:00 l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale organizza l’incontro pubblico: “Verso il 2021: l’aggiornamento dei Piani di gestione delle acque, del rischio di alluvioni e del PAI frane nel distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”

Martedì 16 aprile 2019 alle ore 10:00 si terrà a Lucca nel Palazzo Pretorio, sede dell’Autorità di bacino, un incontro pubblico con le istituzioni di riferimento del distretto e numerosi portatori d’interesse, al fine di illustrare le attività programmate da qui al 2021 per l’aggiornamento dei Piani di gestione delle acque, del rischio di alluvioni e del PAI frane previsti sia dalle direttive europee che dalle leggi nazionali (qui la locandina e il programma della giornata)

Si tratta di una prima occasione di confronto pubblico con gli stakeholders in cui verrà presentato l’intero processo pianificatorio che vede l’Autorità impegnata già da qualche mese e che porterà alla definizione del Piano di Gestione delle Acque 2021- 2027 (II° aggiornamento) e del Piano di Gestione Rischio Alluvioni 2021-2027 (I° aggiornamento) oltre che alla revisione ed aggiornamento, per il territorio toscano, dell’attuale Piano di assetto idrogeologico relativo ai dissesti di origine geomorfologica. In particolare, per quanto riguarda i piani “acque” e “alluvioni”, nel corso della riunione sarà illustrato il cronoprogramma delle attività, predisposto e pubblicato sul sito del distretto da dicembre 2018 e, nello specifico, le fasi di consultazione e informazione sui documenti di Piano e le modalità di consultazione preventiva sugli atti da adottare, anche nell’ottica di garantire la piena partecipazione democratica al processo avviato e di avere a disposizione una valutazione onnicomprensiva dei molteplici scenari socio-economico-ambientali che caratterizzano i Piani. Per la revisione del PAI frane sarà invece illustrato il percorso in atto, le principali innovazioni e le scadenze previste.

Sarà quindi una mattinata di approfondimento sulle tematiche in materia di gestione delle risorse idriche, del rischio di alluvione e di quello da dissesti gravitativi, ma sarà anche l’occasione per informare il pubblico sul completamento della riforma distrettuale e l’avvio operativo delle nuove Autorità di distretto e sui progetti avviati in parallelo alle attività pianificatorie. In particolare, si parlerà di come si pensa di gestire la risorsa idrica e il rischio idrogeologico in genere anche in relazione al cambiamento climatico in atto, oltre che evidenziare il ruolo operativo dell’Osservatorio distrettuale, dello stato ambientale, delle misure e degli indirizzi che si intendono proporre con l’aggiornamento e la revisione della pianificazione.

Una delle principali novità riguarda proprio il territorio che costituirà l’ambito di applicazione dei nuovi Piani, che ricomprende il versante ligure a mare, il bacino del fiume Magra, gli ex bacini regionali toscani, il bacino dell’Arno e anche il bacino del fiume Serchio, fino al 2015 considerato come distretto autonomo. In questa prospettiva la principale sfida sarà quella di organizzare, sul nuovo territorio, due piani di gestione unitari, il PdG e il PGRA, contro i quattro oggi presenti (e vigenti fino al 2021), mantenendone i contenuti ma omogeneizzandone il quadro conoscitivo e programmatorio di riferimento. In ragione di ciò il PdG e il PGRA, che derivano dalle direttive europee, saranno anche sottoposti, sin dall’inizio, a valutazione ambientale strategica. Mentre per quanto riguarda il PAI frane, che discende dal dlgs 152/2006 e che non è soggetto a VAS, l’obbiettivo in questa fase è quello di uniformare mappe di pericolosità, criteri e le regole per il territorio toscano del distretto già per la fine del 2019, e quindi di procedere nei prossimi anni alla fase di integrazione anche per i territori liguri.

L’introduzione della giornata sarà curata dal Segretario Generale dell’Autorità distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi. Seguiranno alcuni interventi tecnici in cui sarà descritto come si intende aggiornare i piani distrettuali, quali sono le principali problematiche presenti nel distretto con riguardo alla gestione della risorsa e del rischio idraulico e quali sono le procedure da seguire. Sarà infine lasciato ampio spazio alla discussione.

Di seguito la locandina e il programma della giornata.