Contratto di Fiume del Serra: pubblicato l’avviso pubblico rivolto alle realtà organizzate del territorio. Giovedì 18 ottobre incontro alle Scuderie Granducali per la firma del Protocollo d’Intesa con le Istituzioni promotrici

 

Call to action per il “Contratto di Fiume” del Torrente Serra. Un invito all’azione che il Comune di Seravezza rivolge ad associazioni, gruppi informali, comitati, forze politiche, associazioni di professionisti e di categoria e ordini professionali affinché – tutti assieme, coordinati in un Tavolo di Lavoro – contribuiscano a delineare l’architettura di quello che a tutti gli effetti si propone come lo strumento operativo per la valorizzazione e la fruizione del sistema fluviale. Associazioni e gruppi interessati hanno tempo fino a lunedì 22 ottobre per far pervenire la loro adesione. «Il Tavolo di Lavoro è lo strumento partecipativo principe del percorso di definizione del “Contratto di Fiume”», spiega l’Assessore alle opere pubbliche Giuliano Bartelletti. «Un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte, ma anche un organismo deputato a proporre alcune importanti regole di gestione e di controllo del futuro Contratto. Associazioni ed enti collaboreranno infatti con il fine principale di condividere un quadro conoscitivo del torrente Serra, definire un documento strategico con obiettivi generali e specifici di medio termine, predisporre un primo programma di azioni sperimentali sul quale promuovere la ricerca di finanziamenti, definire una campagna informativa unitaria diretta alla cittadinanza e al mondo della scuola, elaborare una proposta di piano di monitoraggio. Come già anticipato sere fa in Consiglio Comunale, rivolgiamo un caldo invito a tutte le realtà associative, politiche, professionali e di categoria affinché partecipino a questo grande progetto collaborativo che si propone di disegnare il futuro della Valle del Serra».

Si procede intanto a grandi passi anche verso l’ufficializzazione degli Enti Istituzionali che sottoscriveranno il Protocollo d’Intesa per la attivazione del “Contratto di Fiume” del Torrente Serra. Comune di Seravezza ed Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale – i due soggetti che con il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord coordinano il processo – hanno invitato ad aderire la Regione Toscana con il Centro Funzionale Regionale, la Provincia di Lucca, l’Unione dei Comuni della Versilia, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Lucca e Massa Carrara, il Parco delle Apuane, l’Arpat Lucca, il Cerafri (Centro per la Ricerca e l’Alta Formazione per la prevenzione del Rischio Idrogeologico), l’Anci Toscana, il Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa, la Fondazione Terre Medicee. Molti degli organismi interpellati hanno già dato un positivo riscontro. Sarà questa la cabina di regia che analizzerà e gestirà le proposte che perverranno dal Tavolo di Lavoro e che successivamente si assumerà l’onere di realizzare, una volta acquisite le risorse economiche, gli interventi previsti nel Contratto in collaborazione anche con le associazioni che abbiano risorse umane e/o finanziarie da condividere.

Giovedì 18 ottobre alle ore 17:30 alle Scuderie Granducali si farà il punto della situazione sul lavoro preliminare fin qui svolto. «Interverranno anche le responsabili di Comunità Interattive-Officine per la Partecipazione, soggetto incaricato dall’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale a coordinare il percorso partecipativo nell’ambito del progetto Proterin3évolution (Interreg Italia – Francia Marittimo), e sarà un’importante occasione per incontrare associazioni, comitati e tutti i portatori d’interesse – non importa se abbiano o meno già aderito all’Avviso Pubblico in scadenza il prossimo 22 ottobre – per illustrare modalità, tempistiche e sviluppo delle attività da svolgere da qui ai prossimi mesi. In chiusura si procederà alla stipula formale del Protocollo d’Intesa», conclude l’Assessore Bartelletti.

 

L’avviso pubblico per la costituzione del Tavolo di Lavoro è disponibile in homepage (sezione centrale “News dagli uffici”) sul sito web del Comune di Seravezza.

OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’EROSIONE COSTIERA – AVVIATI I LAVORI PER LA SUA COSTITUZIONE

Si è tenuta giovedì 2 agosto a Roma presso la Sala Europa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la riunione per avviare il percorso di istituzione e creazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Erosione Costiera.

All’incontro dove hanno partecipato il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Il Ministero dei Beni Culturali, le Regioni rivierasche, Il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, la Direzione Generale di Vigilanza Autorità portuali, l’Istituto Idrografico della Marina Militare e le Autorità di Bacino Distrettuali fra cui il Segretario Generale Massimo Lucchesi dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e numerosi stakeholders, è stata illustrata e consegnata una bozza di protocollo d’intesa per l’istituzione dell’Osservatorio e sono stati condivisi alcuni principi e obiettivi comuni alla base delle attività future.

Essendo noto che il fenomeno dell’erosione costiera si inquadra all’interno di processi di dinamica costiera, riconducibili sia a cause naturali che, in particolar modo, agli effetti di numerose cause di natura antropica che agiscono lungo i bacini versanti (come nel caso di estrazioni in alveo, di invasi artificiali, di rimboschimenti, sistemazioni idrauliche, subsidenza delle aree di pianura per emungimenti) o lungo la stessa linea di costa (opere portuali, foci armate, opere di difesa costiera), l’obiettivo sarà quello di esaminare le problematiche nel loro complesso e di offrire specifiche linee guida agli operatori del settore, tenendo conto delle concause e delle possibili azioni di adattamento o prevenzione anche in relazione agli effetti attesi dei cambiamenti climatici.

Questo è un passaggio estremamente importante” afferma Massimo Lucchesi “perchè è l’avvio di un percorso che porterà alla creazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Erosione Costiera, il futuro cardine nello sviluppo e nella condivisione delle conoscenze sulle dinamiche costiere e sui fenomeni erosivi ma anche il soggetto che avvierà proposte di integrazione normativa e darà continuità alla programmazione delle azioni per la difesa e la gestione delle coste”.

Presentato il progetto di bilancio idrologico nazionale: un nuovo sistema integrato di monitoraggio

Un nuovo ed efficace strumento di governance che rafforza l’obiettivo di dare vita ad un sistema integrato di monitoraggio idrologico. E’ con questo intento che è stato presentato a Roma il “Bilancio Idrologico nazionale, quale nuovo modello di conoscenza ambientale a servizio dei cittadini”.

Il workshop, che si è svolto nella giornata del 31 luglio a Roma all’interno dell’Auditorium di ISPRA con la partecipazione di oltre 100 tra stakeholder e addetti ai lavori, è stato promosso dalla Direzione Generale per la Salvaguardia del territorio e delle acque (DG STA) del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Ispra e Sogesid Spa, nell’ambito delle iniziative volte al rafforzamento dell’attività amministrativa e delle competenze necessarie a incrementare la governance della risorsa idrica, ovvero L6 WP1 di cui al Progetto CReIAMO PA.

L’evento, aperto dal Direttore generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (STA) Gaia Checcucci, è stato l’occasione per presentare – ad una vasta platea composta dai rappresentanti delle Autorità di bacino distrettuali, delle Regioni e delle Province Autonome – i contenuti della “Proposta progettuale finalizzata alla stima delle componenti del bilancio idrologico distrettuale”, elaborata da ISPRA e perfezionata e condivisa dalla DG STA con il supporto del Sistema nazionale e del  Tavolo Nazionale per i Servizi di Idrologia Operativa.

La proposta progettuale costituisce un importante tassello della strategia complessiva che il Ministero sta dispiegando, dal 2016, su tutto il territorio nazionale, al fine di rafforzare le capacità gestionali esercitate da tutte le Autorità competenti in materia di tutela quantitativa delle risorse idriche.

Una strategia articolata fondamentalmente su due livelli, fortemente complementari: da una parte, la messa a regime di un sistema di governance in grado di esercitare un’azione amministrativa razionale e trasparente, nonché di garantire un metodo di gestione sostenibile delle risorse, in condizioni ordinarie e di  scarsità idrica, basato sulla condivisione delle informazioni, sulla concertazione con gli attori territoriali e sulla programmazione strategica; dall’altra, il potenziamento della conoscenza ambientale sull’acqua e sui suoi usi.

Dopo la messa a regime delle Autorità di bacino distrettuali, vi è stata l’istituzione degli “Osservatori” – cabine di regia distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici – e immediatamente a valle la definizione delle nuove regole ministeriali e distrettuali per la valutazione ambientale delle istanze di derivazione d’acqua e per la determinazione e applicazione sui fiumi dei deflussi ecologici (nuove regole, promulgate a livello nazionale già rese operative con appositi atti deliberativi delle Conferenze Istituzionali Permanenti delle Autorità di bacino).

Adesso, un nuovo tassello si inserisce nell’ambito degli strumenti di cui dotare le Autorità competenti alla governance della risorsa idrica per svolgere al meglio il loro compito: il bilancio idrologico nazionale.

Si tratta di un progetto ambizioso, che mira a superare il contesto di frammentazione e non sufficiente armonizzazione dei dati ambientali di tipo idrologico. La “Proposta progettuale” va, infatti, nella direzione di attivare un’azione sistematica e continuativa, in grado di assicurare il monitoraggio di tutte le grandezze idrologiche, la loro validazione e, infine, la loro completa messa a disposizione e utilizzabilità nell’ambito della procedura di costruzione del bilancio idrologico nazionale, a beneficio del lavoro delle Autorità di distretto, delle Regioni e di ogni altro soggetto interessato.

La giornata, caratterizzata dai contributi e le presentazioni di numerosi ed autorevoli relatori tra cui Donatella Emma Ignazia Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna in qualità di capofila nella Conferenza Unificata Stato Regioni, e Alessandro Bratti, Direttore Generale ISPRA e si è conclusa con una tavola rotonda dedicata al bilancio idrologico distrettuale e alla pianificazione delle risorse idriche e con il saluto dell’onorevole Vannia Gava, Sottosegretario all’Ambiente.

“L’acqua costituisce un elemento essenziale della vita e proprio per queste ragioni occorre ottimizzarne l’uso mantenendo standard di qualità alti. Una gestione sostenibile dell’acqua non può prescindere da un impegno corale e concreto, da una collaborazione autentica e coordinata tra tutti i soggetti istituzionali e non che insieme pongono la conoscenza ambientale alla base delle strategie di sviluppo sostenibile del nostro paese”. È quanto ha dichiarato in un messaggio il Sottosegretario Vannia Gava che, per sopraggiunti impegni parlamentari, non ha potuto partecipare al convegno.

Riunione Osservatorio delle Risorse Idriche – 30 maggio 2018

Si è svolta oggi a Firenze la riunione ristretta dell’Osservatorio delle Risorse Idriche con ad oggetto i lavori di restauro conservativo del Ponte a Buriano (Ar) alla presenza di Regione Toscana, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, ISPRA, Lamma, Ait, Publiacqua, Anbi ed Enel.

L’Osservatorio ha sottoposto alla propria attenzione la richiesta avanzata dalla Provincia di Arezzo di svuotamento parziale fino ad una quota di 196,8 m.s.m. dell’invaso Enel di La Penna a partire dal 9 di giugno, per poter concludere gli interventi di restauro del Ponte a Buriano (Ar) da effettuarsi durante i mesi estivi dell’anno in corso, quindi con una riduzione della risorsa idrica disponibile pari a circa 4 milioni di mc durante i mesi potenzialmente più siccitosi.

I soggetti sono stati concordi nel garantire la possibilità di effettuare i lavori di manutenzione su un nodo viario di grande importanza per la zona, posticipando però lo svuotamento dell’invaso al 20 giugno e garantendo la cantierabilità del ponte a partire dal 1° luglio.

“Grande attenzione – ha affermato Massimo Lucchesi, Segretario Generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale – dovrà essere data al continuo monitoraggio della risorsa idrica e la collaborazione di tutti i soggetti sarà fondamentale per avere a disposizione un cruscotto comune e aggiornato nel gestire un intervento così delicato”.

La Regione Toscana ha evidenziato la decisione intrapresa di continuare nel monitoraggio della risorsa idrica sull’intero territorio oltre i momenti di crisi, per offrire alla più ampia platea di soggetti gli scenari dinamici e di dettaglio, indicando lo stato quantitativo dell’acqua sia nel breve termine che in studi di scenario. Combinando questi dati con i consumi verrà prodotto ogni 15 giorni dalla Regione Toscana un report, che si inserisce in piena armonia e che si integra appieno con il Piano di Gestione delle Acque e il Piano di Tutela delle Acque, e che sarà successivamente integrato da un parte dedicata al contrasto dei cambiamenti climatici.

A margine della chiusura dei lavori si è concordato l’invio di una nuova convocazione dell’Osservatorio delle Risorse Idriche nella IV^ settimana di giugno per affrontare le possibili prime criticità estive.

La Val di Cornia – Laboratorio di innovazione per la gestione delle Risorse idriche

Il Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale Massimo Lucchesi parteciperà alla tavola rotonda del convegno “La Val di Cornia laboratorio di innovazione per la gestione delle risorse idriche” all’interno del progetto LIFE REWAT che si terrà  venerdì 4 maggio presso il Centro Fiere di Venturina Terme (qui il link al programma della giornata).

 

Il Corpo idrico sotterraneo della Val di Cornia è classificato in stato quantitativo “Non Buono” per squilibrio di bilancio idrico e stato chimico “non buono” per qualità delle acque e intrusione salina.

Il sistema costituito dal basso corso del fiume Cornia e dagli acquiferi presenti nella relativa pianura alluvionale è da decenni caratterizzato da una condizione di forte disequilibrio quantitativo del bilancio idrogeologico, causato da un uso intensivo di una risorsa idrica – di per sé già limitata – derivante prevalentemente dai comparti irriguo e civile. Inoltre una porzione consistente di risorsa viene convogliata all’Isola d’Elba – attraverso una condotta sottomarina – coprendo una percentuale considerevole del fabbisogno idrico dei comuni.

Gli interventi sperimentali, pienamente compatibili da un punto di vista ambientale e valutati positivamente dall’Osservatorio degli Utilizzi Idrici, prevedono ricarica artificiale della falda e vanno ad intervenire sui termini di bilancio idrico aumentando l’infiltrazione nei periodi di ricarica e quindi verso un miglioramento dello stato quantitativo della risorsa sotterranea, obiettivo perseguibile anche mediante attività migliorative dell’efficienza delle attività irrigue in un’area interessata da pressioni agricole alte per produzioni di pregio. Gli stessi interventi di riuso delle acque reflue sono da considerarsi importanti alla luce delle crisi idriche che periodicamente si verificano nel nostro Distretto.

E’ rilevante sottolineare come il fiume Cornia sia nei suoi tratti vallivi classificato come stato ecologico sufficiente, con obiettivo buono nel 2021, e che gli interventi di riqualificazione fluviale sono pienamente coerenti con le misure del piano di Gestione Acque così come con quelle da Rischio Alluvioni, poiché queste sono da considerarsi come “misure win-win” in quanto la derivazione delle acque per la ricarica artificiale avviene nei periodi di maggiore portata.

 

Approvate le delibere distrettuali di adozione delle linee guida sulle valutazioni ambientali ex ante e sui deflussi ecologici elaborate dalla Direzione generale STA

Si è tenuta giovedì 14 dicembre 2017, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la seduta della Conferenza Istituzionale Permanente per l’approvazione delle delibere distrettuali di adozione dei Decreti Direttoriali 29-2017 e 30-2017 sulle valutazioni ambientali ex ante e sui deflussi ecologici elaborate dalla Direzione generale STA nell’ambito della task 10 dell’Action Plan, documento concordato tra il Ministero e la CE per dare risposta alle problematiche ancora aperte sui Piani di Gestione del 2016.

Tutti i Distretti Idrografici del territorio italiano nel corso della seduta hanno prodotto e quindi approvato le linee guida della “Direttiva per la valutazione ambientale ex ante delle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale definiti dal piano di gestione” e la della “Direttiva per la determinazione dei deflussi ecologici a sostegno del mantenimento/raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientali fissati dal Piano di gestione del distretto idrografico”, documenti immediatamente vincolanti e sostanzialmente omogenei per ciascun distretto.

I Decreti prevedono una prima fase di messa a punto delle metodologie (con conclusione entro il 30 giugno 2018), cui seguirà l’applicazione sistematica dei metodi su tutto il territorio italiano, salvaguardando contemporaneamente il lavoro già svolto degli ultimi anni nell’ambito dei Piani di Tutela e dei Piani di Gestione.

 L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale provvederà quindi alla pubblicazione delle presente deliberazioni sulla G.U. della Repubblica Italiana, sui bollettini regionali e sul proprio sito web, garantendo la massima diffusione e pubblicizzazione dei contenuti della Direttiva Deflussi Ecologici e Direttiva Derivazioni Idriche e delle disposizioni delle deliberazioni.