Caratteristiche area protetta |
Info | Il sito si estende si estende su circa 4.681 ettari sovrapponendosi perfettamente ai confini orientali del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. La porzione orientale dell’Isola d’Elba e lo stesso sito si caratterizza per la presenza di una morfologia accidentata con rilievi montani mediterranei, versanti acclivi, stretti crinali e impluvi a carattere torrentizio.
| Emergenze |
| Il paesaggio vegetale è costituito da formazioni forestali e di macchia mediterranea, da rimboschimenti di conifere e da caratteristiche praterie secondarie di crinale (in particolare tra Cima del Monte e Monte Capannello), spesso mosaicate con garighe, arbusteti spinosi ed ambienti rupestri. Le coste sono quasi esclusivamente rocciose, con l’eccezione di piccoli tratti (ad esempio la spiaggia di Mola), e caratterizzate da tipici habitat costieri. I versanti basso collinari e di pianura sono interessati da paesaggi agricoli in parte abbandonati ed interessati da urbanizzato residenziale diffuso. Numerosi sono i siti minerari non in attività, in parte ricolonizzati dalla vegetazione spontanea
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Altre emergenze |
| Criticità | Fra i maggiori elementi di criticità sono da citare gli intensi fenomeni di urbanizzazione ed artificializzazione del territorio costiero e basso collinare, con previsioni di ulteriori ampliamenti, e i conseguenti elevati carici turistici estivi. Tali presenze accentuano il rischio di incendi. Alcune porzioni delle aree di crinale, esterne al territorio di Capoliveri, sono interessate da eccessivi carichi pascolivi e, talora, da fenomeni di erosione del suolo. Al contrario numerosi versanti, un tempo terrazzati e caratterizzati da praterie secondarie e coltivi, sono interessati da processi di ricolonizzazione arbustiva. L’intensa attività diportistica nei mesi estivi rappresenta una minaccia per gli uccelli marini; da segnalare inoltre la presenza di numerose infrastrutture lineari, quali strade ed elettrodotti. La rilevante presenza di specie animali e vegetali introdotte dall’uomo, alcune delle quali con caratteristiche di specie "invasive" (da segnalare ratto nero e specie autoctone antropofile in forte aumento (gabbiano reale), costituisce un’ulteriore causa di minaccia per la biodiversità la cui rilevanza appare in costante aumento ed è forse l’elemento di maggiore criticità negli ambienti insulari. |
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