Caratteristiche area protetta |
Info | Presenza di aree protette Sito in parte compreso nelle Riserve Naturali Provinciali "Padule di Fucecchio" istituite dalle province di Pistoia (207 ha) e Firenze (25 ha); la gran parte della superficie restante è compresa nelle aree contigue di dette riserve.
Altri strumenti di tutela -
Tipologia ambientale prevalente Area palustre con vasti canneti e altre formazioni di elofite alternati a chiari; aree agricole. Altre tipologie ambientali rilevanti: Canali secondari e corsi d’acqua, boschetti igrofili, pioppete.
| Emergenze |
| SPECIE VEGETALI Numerose specie di idrofite di interesse conservazionistico, alcune delle quali in forte riduzione o probabilmente scomparse (ad esempio Baldellia ranunculoides, Hottonia palustris, Nymphoides peltata, Sagittaria sagittifolia, Vallisneria spiralis, Ludwigia palustris, ecc.).
SPECIE ANIMALI (AI) Botaurus stellaris (tarabuso, Uccelli) – Nidificante irregolare. (AI) Plegadis falcinellus (mignattaio, Uccelli) - Nidificante nel 1999, 2000 e 2002. (AI) Circus aeruginosus (falco di palude) – Nidificante, presente tutto l’anno. (AI) Aythya nyroca (moretta tabaccata, Uccelli) - Probabili casi di nidificazione negli anni ’80, attualmente è presente solo come migratrice. Clamator glandarius (cuculo dal ciuffo, Uccelli) – Primo caso di nidificazione, presumibilmente del tutto accidentale, nel 2000. Il Padule ospita la maggiore colonia di Ardeidi dell’Italia peninsulare (multispecifica), e una colonia monospecifica di Ardea purpurea (airone rosso). Presenza di importanti popolazioni di specie rare di Passeriformi di canneto (forapaglie castagnolo Acrocephalus melanopogon e salciaiola Locustella luscinioides). Micromys minutus (topolino delle risaie, Mammiferi) – Presente con una delle pochissime popolazioni dell’Italia peninsulare.
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Altre emergenze | Il Padule di Fucecchio è la più estesa zona umida interna dell’Italia peninsulare e presenta formazioni di elofite di interesse conservazionistico per la loro notevole estensione. Presenza di un articolato sistema di canali e fossi con tipiche associazioni di pleustofite natanti.
| Criticità | Principali elementi di criticità interni al sito - Prolungata carenza idrica estiva. - Progressivo interrimento. - Inquinamento delle acque con fenomeni di eutrofizzazione. - Gestione della vegetazione palustre non coordinata a livello del sito e finalizzata a obiettivi di conservazione solo all’interno delle riserve naturali. - Notevole diffusione (e ruolo ecologico) di specie esotiche invasive di fauna e flora. Particolarmente critici potrebbero essere gli effetti dovuti all’abbondantissimo gambero rosso, ma non sono da sottovalutare quelli legati a specie altrettanto abbondanti, quali la nutria e numerosi pesci. Sconosciuto l’eventuale impatto del bengalino comune (qui fra le specie più numerose di uccelli). - Riduzione di eterogeneità della vegetazione a causa della diffusione del canneto. - Intensa attività venatoria praticata in gran parte del sito e insufficiente livello di controllo. - Attività agricole intensive e insediamenti sparsi. - Disturbo a specie animali rare causato da fotografi e birdwatchers.
Principali elementi di criticità esterni al sito - Attività agricole intensive. - Urbanizzazione diffusa. - Inquinamento delle acque. - Prevista utilizzazione del cratere palustre come cassa di espansione del Fiume Arno (con potenziale rischio di accelerazione dei processi di interrimento). |
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