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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Onferno  [IT4090001]
Informazioni generali
Codice AreaIT4090001
RegioneEmilia-Romagna
Area totale2.73 kmq
Superfice nel bacino2.73 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
Subunità MARECCHIA-CONCA
Idroecoregione APENNINES N
Natura 2000Standard Data Form
Priorità --
Caratteristiche
area protetta

Info
Il sito, estremo lembo sud-orientale della regione non lontano dal mare e dal bioclima mediterraneo, è localizzato sulle colline tra il Conca e il Ventena, nell’entroterra riminese ai confini con il Montefeltro marchigiano.
Comprende un mosaico di ambienti nel quale, alla moderata pendenza dei versanti collinari argillosi, fanno contrasto le adiacenti e scoscese pareti arenacee della Ripa della Morte e un minuscolo quanto orrido e significativo (il toponimo è illuminante) affioramento gessoso messiniano, il più isolato della regione (anche se nel riminese, dislocati dalla spinta della colata del Marecchia, si trovano altri minuscoli e caratteristici affioramenti gessosi come a Sassofeltrio, Montescudo eĀ Faetano).
Tale affioramento è costituito da una lunga e profonda forra che origina dalla rupe del Castello di Onferno, traforata dall’omonimo sistema carsico completo di inghiottitoio, ipogei idrologicamente attivi e risorgenza.
La natura accidentata dell’area e la varietà di habitat e microhabitat legati alla morfologia carsica hanno consentito lo sviluppo di una ricca e varia flora che comprende elementi termofili e mediterranei, quali Leccio (Quercus ilex) ed alcune specie di liane (Smilax aspera, Rubia peregrina) nelle stazioni più calde ed aride, associate a specie tipiche di quote più elevate quali il Bucaneve ed il Borsolo in situazione eterotopica determinata da condizioni di marcata freschezza.
La principale emergenza ambientale è data dalla grotta che si apre sotto l’antico bordo di Onferno e dall’adiacente vallone carsico.
La grotta, turisticamente visitabile in alcuni settori più accessibili, presenta particolarità geomorfologiche e una ricca fauna ipogea tra cui, in particolare, si distingue la ricca comunità di Chirotteri svernanti, che comprende importanti colonie riproduttive e annovera sei specie diverse per alcune migliaia di individui.
Il sito coincide con l’omonima Riserva Naturale Orientata Regionale e l’apertura della grotta al turismo avviene in modo semiesplorativo, contenuto per limitare l’impatto antropico.
Si ritrova una sintesi delle unità di paesaggio della media e bassa collina riminese: foreste (12%) e arbusteti (20%), variamente punteggiati da stazioni rupestri, si alternano a praterie variamente antropizzate (oltre il 15%) e a vaste zone agricole (45%), prevalentemente cerealicole estensive, concentrate sulle pendenze più dolci.

Emergenze
Nove habitat d’interesse comunitario, dei quali cinque prioritari, ricoprono poco più di un terzo della superficie dell’area.
Si tratta di 4 tipi di prateria e arbusteto, 2 tipi rocciosi e 3 tipi forestali.
Vegetazione
Composizione e distribuzione di formazioni vegetali notevolmente differenziate sono il risultato della dinamica di fattori fisico-geografici, climatici e antropici che si sono susseguiti in epoche diverse, dando vita ad un mosaico complesso e variato, sorprendentemente ricco di contrasti.
Prevalgono situazioni submediterranee con diffusione di boschi termofili caratterizzati da Roverella e Orniello, che divengono Ostrieti nei settori più freschi, talora caratterizzati dalla presenza dell’acero d’Ungheria (Acer obtusatum).
Nella forra gessosa di Onferno la copertura arborea è arricchita da presenze schiettamente mesofile quali Tiglio, Olmo montano e il raro Borsolo (Staphylea pinnata), con ricchissimo sottobosco di nemorali dell’alto Appennino, introvabili a queste quote, tra le quali Mercurialis perennis, Arisarum proboscidaeum, Galanthus nivalis, Cardamine bulbifera e Phyllitis scolopendrium, nonché termofile supramediterranee legate alla presenza di persistente umidità quali Ornithogalum pyrenaicum e Polypodium cambricum.
Molto variati sono anche gli arbusteti, di impronta mediterranea, con ginepri (è presente anche Juniperus oxycedrus var. rufescens), Pyracantha coccinea, Osyris alba e, sulle argille, Ononis masquillierii. Numeroso è il corteggio floristico di orchidee, nelle praterie e margini, ma anche nei boschi con Epipactis helleborine ssp. muelleri, E. microphylla e Neottia nidus-avis.

Fauna
Di assoluto rilievo è la presenza di colonie riproduttive in siti di riposo e svernamento per Chirotteri legati ad habitat di grotta.
La locale comunità di pipistrelli comprende sette specie, delle quali sei di interesse comunitario (Ferro di cavallo minore, maggiore, euriale; Vespertilio maggiore e di Monticelli, Miniottero) più Hypsugo savii.
Tra i mammiferi, occorre segnalare almeno l’Istrice. Per quanto riguarda l’avifauna, si rileva la nidificazione di Albanella minore, Averla piccola e Ortolano, specie legate all’ambiente calanchivo.
In periodo invernale è presente anche Albanella reale. Sono inoltre segnalate sedici specie di uccelli migratori, tra cui spiccano la Quaglia ed i Silvidi legati agli ambienti arbustivi termofili e mediterranei.
Grazie alla presenza di un differenziato mosaico ambientale sono presenti anche specie antropofile o legate agli ambienti coltivati e di ecotono.
Tra i vertebrati minori di interesse comunitario sono segnalati il Tritone crestato (Triturus carnifex) e l’Ululone appenninico (Bombina pachypus); sono presenti inoltre il Colubro di Esculapio (Elaphe longissima), la Luscengola (Chalcides chalcides), entità olomediterranea a distribuzione frammentata e la Raganella (Hyla intermedia).
Tra gli invertebrati di interesse comunitario, oltre al Gambero di fiume, sono presenti Vertigo angustior, piccolo gasteropode minacciato a livello europeo, ed il Lepidottero Callimorpha quadripunctaria.

Altre emergenze
Sulle colline riminesi a ridosso delle Marche sussiste un importante e dislocato affioramento gessoso tra argille grigioazzurre plioceniche con grotte, doline ed inghiottitoi concentrati lungo la caratteristica forra boscata.
A monte dorsale termo-xerofila della Ripa della Morte.

Criticità
Specie vegetali CORINE appendice K: Ononis masquillierii.

Specie animali: Chalcides chalcides, entità olomediterranea, in regione legata ad ambienti costieri e del Contrafforte Pliocenico che presentano caratteristiche bioclimatiche e vegetazionali di tipo mediterraneo. Scarse conoscenze sulla distribuzione ed ecologia di popolazione.
Distribuzione frammentata.Colonie di diverse specie di Chiroptera legate ad habitat di grotta.
Nidificazione di Circus pygargus e altre specie legate all’ambiente calanchivo.
Presenza di Vertigo angustior.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi  - 
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Uso di pesticidi in agricoltura (inquinamento dei suoli, delle falde e dei corsi d’acqua).
Disturbo degli ecosistemi ipogei per turismo
Stato/Obiettivo
area protetta
stato
obiettivo
stato potenziale
Valutazione d’incidenza
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
 
stampato il 24/04/2024