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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Rami del Bidente, Monte Marino  [IT4080011]
Informazioni generali
Codice AreaIT4080011
RegioneEmilia-Romagna
Area totale13.61 kmq
Superfice nel bacino13.61 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
Subunità BACINI ROMAGNOLI
Idroecoregione APENNINES N
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità bassa
Caratteristiche
area protetta

Info
Dei cinque siti afferenti al complesso forestale più grande d’Italia (le Foreste Casentinesi) sul versante adriatico, questo è il più submontano.
Comprende il corso inferiore dei tre rami torrentizi che formano il Bidente fino alla loro confluenza e la soprastante area, in fascia "montana inferiore", chiusa tra i contrafforti di Ripastretta-Cerviaia-Moricciona a Sud e di Monte Marino a Nord, il tutto su Formazione Marnoso-Arenacea.
Il Bidente di Corniolo, il Bidente di Ridracoli e il Bidente di Pietrapazza formano tre distinti sottobacini, con qualche differenza soprattutto geotettonica a caratterizzare per aspetti morfologici i rispettivi corsi, più largo il primo, più incassato il secondo, più mosso e variato il terzo, ma in un contesto ripariale appenninico abbastanza simile, caratteristico e ben conservato.
La sinclinale estesa tra il Monte Cerviaia e il Monte Marino, centrata sul Passo del Vinco a separare le larghe valli dell’Alpicella e dei Tagli verso Ridracoli e di Strabatenza verso il Pietrapazza, a lungo si mantiene sopra i 500 m (ma quasi mai supera i 1000 m) in un contesto tipicamente submontano di estese foreste di latifoglie miste di querce, carpini e castagni che sfumano a monte nella soprastante, grande faggeta.
È singolare il contesto di Monte Marino, aereo massiccio nero di boschi precipiti verso nord, appoggiato invece sul lato opposto su larghi versanti assolati, con curiose formazioni marnoso-pelitiche calanchiformi al margine delle quali occhieggia la Voragine di Monte Marino, profondo abisso impostato su spaccatura in arenaria.
Il sito ricade per oltre l’80% su terreni di proprietà demaniale regionale dotati di piano d’assestamento forestale, ed è adiacente al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi col quale confina. Predominano le formazioni forestali: boschi misti mesofili di Cerro e Carpino nero, rimboschimenti di conifere, querceti xerofili con Roverella e rare faggete ricoprono complessivamente il 50% della superficie. Prati mesoxerofili (ca. 15%), praterie cespugliate ed arbusteti a Ginepro che diventano garighe su versanti esposti (10%), plaghe rocciose e ambienti fluvio-ripariali completano il quadro relativo a un territorio relativamente poco antropizzato.


Emergenze
Venti habitat di interesse comunitario, dei quali sei prioritari, coprono circa un terzo della superficie del sito, con prevalenza di tipi forestali e di prateria-arbusteto.
Vegetazione
Gli aspetti vegetazionali del sito in questione non si discostano molto dal contesto submontano tipico delle Foreste Casentinesi sul versante romagnolo: dominano Cerro e Roverella (quest’ultima nelle esposizioni calde) con Carpino nero, Orniello, Castagno (di antica diffusione antropica) e altre latifoglie come aceri e sorbi. Qualche Agrifoglio (sul Monte Marino) e frequente rinnovazione spontanea di Abete bianco riflettono l’influenza della vicina Foresta della Lama e dei soprastanti ambienti di faggeta.
Alcuni Lecci abbarbicati verso il crinale di Poggio la Vecchia e il Ginepro coccolone a Spugna rappresentano all’opposto gli ultimi spruzzi di una lontana onda mediterranea.
Significative di un contesto abbastanza ben conservato sono la sporadica presenza di Quercus crenata, la locale distribuzione del raro Vischio quercino (Loranthus europaeus) e la diffusione, anche su rupe, dell’interessante Salix apennina.
Il contesto fluvio-ripariale è particolarmente variato: situazioni rocciose, ghiaiose, sabbiose si alternano a frequenti colate travertinose, determinando microambienti diversi, sempre caratterizzati da buona qualità delle acque.
Romiceti, epilobieti, gruppi elofitici si accompagnano a saliceti arbustivi estremamente variati: interessanti sono le stazioni di Tipha minima, i densi gruppi di Epipactis palustris (forse la più rappresentativa delle tante orchidee presenti nel sito) e il folto corteggio di epatiche, equiseti e felci.

Fauna
Per quanto riguarda i mammiferi, sono presenti tutte le specie del Parco, inclusi il Lupo e l’Istrice. Mancano dati precisi sui pipistrelli. Oltre che nei vasti ambienti forestali, i chirotteri trovano rifugio nei ruderi delle vecchie case sparse e potrebbero essere presenti anche in alcune grotte tettoniche, la più importante delle quali è la Voragine di Monte Marino.
Gli uccelli contano tra i nidificanti molte specie, tra le quali Succiacapre, Tottavilla e Averla piccola.
I più rappresentativi del sito comunque sono il Merlo acquaiolo, l’Astore, lo Sparviere e l’Allocco. Tra i vertebrati minori, sono da ricordare l’Ululone (Bombina pachypus), il Geotritone (Speleomantes italicus), la Rana appenninica (Rana italica). È presente il Colubro d’Esculapio (Elaphe longissima).
La qualità delle acque è segnalata dalle notevoli popolazioni dei pesci Barbo (Barbus plebejus) e Vairone (Leuciscus souffia), nonché dalla contemporanea presenza sia del Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) che del Granchio di fiume (Potamon fluviatile), circostanza quest’ultima estremamente rara nei siti dell’Emilia-Romagna.
Per altri invertebrati, in particolare insetti lepidotteri e coleotteri, manca un censimento preciso tuttavia il riferimento all’adiacente Parco Nazionale è inevitabile.

Altre emergenze
Tre rami del Bidente, ben conservati, fino alla confluenza, e il monte Marino, con popolazione di Juniperus oxycedrus, compreso fra due dei rami fluviali. Sorgenti pietrificanti; vegetazione fluviale.

Criticità
Specie vegetali CORINE appendice K: Typha minima.Specie vegetali RARE: Typha minima.
Specie animali: Potamon fluviatile: specie estremamente localizzata, indicatrice di elevata qualità ambientale, presente in torrenti e ruscelli appenninici.Sito importante per la qualità delle acque del fiume, con notevoli popolazioni di Barbus plebejus, Austropotamobius pallipes e Potamon fluviale (uno dei due unici siti regionali conosciuti).
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-1102010000001ER] F. BIDENTE DI CORNIOLO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
[IT-8-1102010100002ER] T. BIDENTE DI RIDRACOLI Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-1102010300001ER] T. BIDENTE DI STRABAT. - FIUMICINO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Cattura di Austropotamobius pallipes e Potamon fluviatile. Traffico motorizzato privato sulle strade forestali d’accesso. Introduzioni di fauna ittica a fini alieutici.
Stato/Obiettivo
area protetta
statobuono
obiettivoArt. 4.4 2021
stato potenzialesufficiente
Valutazione d’incidenzapositiva
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
4 interv.
[02] NUTR
12 interv.
[03] PEST
9 interv.
[04] CONTAM
[05] LONG
1 interv.
[06] HYDROM
18 interv.
[07] FLOW
8 interv.
[08] IRRIG
6 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
5 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
9 interv.
[15] EMISS
3 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL
2 interv.
[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 19/04/2024