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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Bosco di Scardavilla, Ravaldino  [IT4080004]
Informazioni generali
Codice AreaIT4080004
RegioneEmilia-Romagna
Area totale4.54 kmq
Superfice nel bacino4.54 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
Subunità BACINI ROMAGNOLI
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità bassa
Caratteristiche
area protetta

Info
Il sito si estende tra gli 80 e i 200 m, prevalentemente intorno ai 100 m di quota, su quella fascia pedecollinare forlivese morfologicamente caratterizzata dallo sviluppo di ampi terrazzi sabbiosi alluvionali e in particolare nella zona modellata dalle dinamiche quaternarie del fiume Bidente.
L’avvicendarsi di fasi erosive e di sedimentazione ha portato alla creazione di diversi ordini di terrazzi; i più antichi sono quelli più alti rispetto al fondovalle attuale che risulta bordato dai terrazzi di formazione più recente. Su queste superfici a scarsa pendenza si è avuta una particolare evoluzione dei suoli con formazione di terreni scarsamente fertili, calciocarenti, la cui vocazione più forestale che agricola ha consentito la sopravvivenza di alcuni nuclei boscati, oggi molto alterati, che fino a pochi decenni fa si erano conservati in una condizione vicina alla costituzione originaria.
Il sito si caratterizza per la presenza di un importante lembo residuo di bosco planiziale a Quercus cerris, Quercus petraea e Quercus pubescens compreso nella Riserva Naturale regionale del Bosco di Scardavilla (29 ha), fiancheggiato da un’area intensamente coltivata che, a risalire il Rio della Para oltre Ravaldino fino a Lardiano, è sovrastata da versanti calanchivi pliocenici a rada vegetazione terofitica ed arbustiva.
Complessivamente le aree forestali, con ulteriori lembi frammentati di roverelleto xerofilo, formazioni lineari a pioppeto-saliceto, arbusteti a ginestra e lande cespugliate acidofile, non superano un terzo della superficie, prevalentemente occupata da seminativi e coltivi a pratica per lo più estensiva.
Elevata pressione antropica per attività agricole e venatorie costituiscono il fattore di rischio più marcato per la conservazione del sito. Sei habitat (due prioritari) d’interesse comunitario, due forestali abbastanza accorpati, due arbustivi e due erbacei di prateria seminaturale all’opposto piuttosto frammentati, occupano complessivamente poco più del 10% della superficie di riferimento.

Emergenze
Vegetazione
Il bosco di Scardavilla é un querceto quasi puro di circa 7 ettari. Al Cerro, specie più diffusa, si affiancano Rovere e Roverella più qualche Farnia con problematiche forme ibride.
Altre specie arboree, generalmente confinate nel piano inferiore del bosco, sono il Nespolo, il Ciavardello e il raro Malus florentina; solitamente ai bordi compaiono Acero campestre, Olmo, Orniello e Sorbo domestico.
Non mancano Prugnolo, Biancospino, Sanguinello, Lantana e Ligustro, oltre a Sambuco e rovi a contraddistinguere i tratti che hanno subìto tagli recenti. Il sottobosco è ricco di importanti presenze sia mediterranee (ciclamini, Scilla autumnalis, Pulicaria odora), sia atlantiche (Physospermum cornubiense) sia dell’alto Appennino (Polygonatum odoratum, P. multiflorum, Lathyrus niger, Lilium croceum) sia delle ormai scomparsa vegetazione planiziale (Aristolochia rotunda), in un interessantissimo ambiente relitto capace di conservare le tracce delle vicende climatiche e naturali passate.
Nei tratti piú aperti e in alcuni margini è conservata una landa acidofitica con caratteri termofili, ricchissima di specie importanti, residuo di quella "savanèla" arborata su terreni ferrettizzati di zangheriana memoria, luminosi, che accanto a Rosa gallica, Serratula tinctoria , Calluna vulgaris (acidofile) vede i sempreverdi Rosa di S.Giovanni e Cisto a foglia di salvia (Cistus salvifolius) e altri tipici arbusti, tra i quali il Citiso peloso (Chamaecytisus hirsutus ) e alcune piccole ginestre (Genista tinctoria, G. germanica).
Tra le specie rare in ambito regionale, sono presenti numerose orchidee tra le quali Serapias cordigera (non più riscontrata da alcuni anni) e la più tipica Platanthera chlorantha; i garofani selvatici Dianthus balbisii e D. armeria; tra le numerose geofite il Dente di cane Erythronium dens-canise il Tulipano rosa Tulipa clusiana. Un bel repertorio floristico completo e aggiornato è stato recentemente pubblicato a cura dell’amministrazione della Riserva e del Comune di Meldola.

Fauna
Tra le specie ornitiche di interesse comunitario, nidificano l’Albanella minore (Circus pygargus) e altre specie legate agli habitat xerici dei calanchi: Succiacapre (Caprimulgus europaeus), Calandro (Anthus campestris), Ortolano (Emberiza hortulana). L’Averla piccola (Lanius collurio) nidifica nelle aree marginali e di ecotone.
Di interesse sono la nidificazione di Sterpazzola, Sterpazzolina, Canapino, Averla capirossa (Lanius senator), Torcicollo (Jynx torquilla) e Upupa (Upupa epops). Tra i vertebrati minori, di interesse comunitario è la presenza del Tritone crestato (Triturus carnifex); non mancano alcune rane dall’altalenante diffusione.
È presente il Saettone o Colubro d’Esculapio (Elaphe longissima).
Tre specie di Insetti sono di interesse comunitario: i Coleotteri Lucanus cervus e Cerambix cerdo legati agli ambienti forestali con alberi marcescenti e il Lepidottero Euplagia quadripunctaria. Sono presenti anche il Coleottero Polyphilla fullo e il Lepidottero Ropalocero Zerynthia polyxena. Tra i Mammiferi, di rilievo è la presenza di Istrice (ormai divenuto piuttosto invadente, visto il poco spazio a disposizione) e Puzzola.

Altre emergenze
Lembo residuo di bosco planiziale-pedecollinare su paleoterrazzo decalcificato a Quercus cerris, Q. petraea e Q. pubescens, già individuato a Riserva naturale regionale, compreso in una vasta area intensamente coltivata e inframmezzata a pendici calanchive, incolti arbustati e lembi forestali.
Il bosco relitto e i suoi margini sono ricchi di specie calcifughe non comuni, geofite e specie nemorali d’origine subatlantica o submediterranea.

Criticità
Specie vegetali RARISSIME e MINACCIATE: la stazione di Serapias cordigera, costantemente monitorata, non fiorisce più da oltre un decennnio ed è attualmente considerata estinta in loco.
Il bosco relitto e i suoi margini sono ricchi di specie calcifughe non comuni, geofite e specie nemorali d’origine subatlantica o submediterranea. Nidificazione di Circus pygargus e di altre specie ornitiche legate agli habitat xerici dei calanchi (Caprimulgus europaeus, Anthus campestris, Lanius senator, Emberiza hortulana).
Presenza significativa di stagni con Anuri, Tritoni e Testuggine palustre. La posizione pedemontana di boschi relitti e la presenza di alcuni alberi annosi in un contesto di paesaggio agrario tradizionale ricco di siepi favorisce numerose specie ornitiche quali Allocco, Picchi, Lodolaio, Sparviere, Averla piccolo, Torcocollo, Succiacapre e coleotteri forestali come Cervo volante e Cerambice eroe.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-1102030000001ER] R. PARA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-1102030000002ER] R. PARA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Caccia e bracconaggio. Agricoltura (distruzione dei nidi di Circus pygargus). Antropizzazione.
Inquinamento idrico legato sia agli insediamenti che all’uso di pesticidi in agricoltura.
Dinamica vegetazionale (a danno delle lande secche e di Serapias cordigera) e controllo gestionale degli agroecosistemi.
Estensione limitata (necessità di ampliare l’area boscata e di ricostruire o difendere margini ecotonali).
Rischio di intensivizzazione colturale e di espansione urbanistica.
Stato/Obiettivo
area protetta
statosufficiente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialesufficiente
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
2 interv.
[02] NUTR
16 interv.
[03] PEST
5 interv.
[04] CONTAM
[05] LONG
1 interv.
[06] HYDROM
10 interv.
[07] FLOW
4 interv.
[08] IRRIG
4 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
3 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
5 interv.
[15] EMISS
2 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 29/03/2024