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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Foresta di Campigna, Foresta la Lama, Monte Falco  [IT4080001]
Informazioni generali
Codice AreaIT4080001
RegioneEmilia-Romagna
RegioneToscana
Area totale40.40 kmq
Superfice nel bacino40.40 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
ZPS (zona protezione speciale)
SIC (sito importanza comunitaria)
ZPS (zona protezione speciale)
Subunità BACINI ROMAGNOLI
ARNO
Idroecoregione APENNINES N
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità bassa
Caratteristiche
area protetta

Info
Il sito si estende sul lato settentrionale del crinale appenninico tosco-romagnolo, nel settore a più alta quota tra le Costa Poggio dell’Aggio Grosso (sorgenti del Bidente delle Celle, margine ovest) e il Passo dei Lupatti (sorgenti del Bidente di Pietrapazza, margine est), ed è caratterizzato dalle foreste millenarie di Faggio e Abete bianco che ricoprono quasi fino in vetta le grandiose banconate arenacee del "tetto della Romagna".
Queste foreste offrono un paesaggio solenne, unico in Italia perché sono il risultato di una gestione forestale secolare, sicuramente illuminata e, per certi versi, lungimirante.
Il sito comprende, infatti, incastrata tra le Riserve Biogenetiche di Campigna e della Lama, che includono vaste abetine di diffusione antropica, la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, istituita una cinquantina d’anni fa a tutela di una delle aree wilderness più importanti d’Italia, caratterizzata dalla foresta più vetusta e celebrata della penisola, il cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Su alcune cime (Monte Falco, Monte Penna, Poggio Scali, che oscillano tra i 1.500 e i 1.650 m) sono presenti vaccinieti e praterie secondarie con relitti alpini di grande significato fitogeografico, gli unici dell’Appennino romagnolo, alcuni al limite meridionale del loro areale distributivo.
All’opposto, la collocazione al limite settentrionale dell’appennino peninsulare con influenze mediterranee sta all’origine della presenza di alcune specie mediterraneo-montane che non si spingono più a nord di queste latitudini.

Emergenze
Habitat Natura 2000.
14 habitat di interesse comunitario, 6 dei quali prioritari, coprono oltre il 50% della superficie del sito: formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee, formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane e delle zone submontane dell’Europa continentale, foreste di versante, ghiaioni, valloni del Tilio-Acerion, faggeti degli Appennini di Taxus e Ilex, faggeti degli Appennini di Abies alba e faggeti di Abies sono tipi prioritari.
Lande secche europee, lande alpine boreali, formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile, foreste di Castanea sativa completano un quadro a netta impronta forestale e di margine arbustivo-erbaceo. 
Specie vegetali.
Nessuna specie di interesse comunitario.
Tra le specie rare e minacciate presenti figurano Epipogium aphyllum, Epipactis flaminia (endemica), Epipactis purpurata (unica tra le specie del Parco delle Foreste Casentinesi inserita nel Libro Rosso delle Piante d’Italia), Tozzia alpina (unica stazione appenninica), Vaccinium vitis-idaea, i Licopodi Lycopodium clavatum, Lycopodium annotinum subsp. annotinum e la felce Phegopteris connectilis (tre specie al limite meridionale dell’areale distributivo nella penisola), Anemone narcissiflora, Viola eugeniae (al limite settentrionale dell’areale distributivo nella penisola), Saxifraga paniculata, Saxifraga oppositifolia supsp. latina e Saxifraga moschata, Gentiana verna, Centaurea montana, Convallaria majalis, Matteuccia struthiopteris, Dryopteris expansa (limite meridionale adriatico), Filipendula ulmaria (unica stazione della regione).
Mammiferi.
Importante sito di presenza stabile e di riproduzione del Lupo (specie prioritaria di interesse comunitario). Sono segnalate anche 5 specie di Chirotteri di interesse comunitario: Miniottero Miniopterus schreibersi, Rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum, Vespertilio maggiore Myotis myotis, Vespertilione smarginato Myotis emarginatus e Barbastello Barbastella barbastellus.
Presenti anche Istrice, Puzzola e Gatto selvatico, quest’ultimo riscontrato in seguito a recenti, specifiche ricerche.
Uccelli.
Il sito è di grande importanza per la ricchezza di specie legate ai boschi maturi. Tra le specie regolarmente nidificanti ve ne sono 4 di interesse comunitario: Aquila reale (una coppia), Succiacapre, Tottavilla, Averla piccola.
Recentemente è stato rilevata la presenza stabile del Picchio nero (unico sito in regione e in tutto l’Appennino settentrionale). Sono presenti numerose altre specie rare e/o minacciate a livello regionale quali Astore, Luì verde, Codirossone, Rampichino alpestre, Merlo dal collare.
Anfibi.
Presenti significative popolazioni di 3 specie di interesse comunitario: Salamandrina dagli occhiali Salamandrina terdigitata, Ululone appenninico Bombina pachypus e Tritone crestato Triturus carnifex.
Abbondante e diffusa la Salamandra salamandra. Presenti anche il Tritone alpestre Triturus alpestris, il Geotritone Speleomantes italicus e la Rana temporaria Rana temporaria.
Pesci.
Segnalate 2 specie di interesse comunitario: Barbo Barbus plebejus e Vairone Leuciscus souffia.
Invertebrati.
Tra le specie di interesse comunitario, oltre al Gambero di fiume Austropotamobius pallipes e al Mollusco Gasteropode Vertigo angustior (specie in pericolo di estinzione a livello europeo) vi sono 5 specie di Insetti.
Lepidotteri Eteroceri Eriogaster catax e Euplagia quadripunctaria, specie prioritaria; l’Imenottero solitario Osmoderma eremita, specie prioritaria; i Coleotteri forestali Lucanus cervus e Rosalia alpina, specie prioritaria.
Presenti nell’area protetta anche diverse specie di interesse conservazionistico come i Coleotteri Cerambicidi Acanthocinus xanthoneurus e Oxymirus cursor e i Coleotteri Carabidi Rhysodes sulcatus, Calosoma inquisitor, Calosoma sycophanta, Carabus granulatus interstitialis, Carabus italicus italicus, Carabus cancellatus emarginatus, Trechus doderoi doderoi, Trechus zangherii, Duvalius iolandae.

Altre emergenze
Area del crinale dell’Appennino romagnolo su substrato marnoso arenaceo caratterizzata da boschi secolari di Fagus sylvatica e Abies alba.
Comprende inoltre alcune cime (Monte Falco, Monte Penna, Poggio Scali) con vaccinieti e praterie secondarie.
È un importantissimo limite meridionale per alcune specie alpino-boreali e, all’opposto, il margine settentrionale per relitti appenninici provevienti da Sud.

Criticità
Specie vegetali CORINE appendice K: Epipogium aphyllum.
Specie vegetali RARE: Epipogium aphyllum.
Specie animali:
Rana temporaria: popolazioni appenniniche isolate.
Aglia tau, le popolazioni dell’Appennino Romagnolo rappresentano un isolato relitto, essendo la specie limitata, in Italia, all’arco alpino e alle Prealpi Venete.
È associata prevalentemente al Faggio, pur potendosi sviluppare anche su altre latifoglie.
Carabus cancellatus: popolazioni relitte presenti in regione esclusivamente in ambienti boschivi.
Eurythyrea austriaca: popolazioni relitte, legate all’associazione vegetale dell’Abieti-Fagetum. Acanthocinus reticulatus: stazioni appenniniche relitte, legate all’associazione vegetale dell’Abieti-Fagetum.
Sito di presenza stabile e di riproduzione di Canis lupus.
Sito di nidificazione di Aquila chrysaetos.
Sito di nidificazione di Ficendula albicollis, Certhia familiaris, Turdus torquatus.
Importante per Salamandrina terdigitata e Bombina variegata, data l’eccezionale qualità dell’habitat.
Sito di Vertigo angustior.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-1102010100001ER] FOSSO DELLA LAMA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
[IT-8-1102010300001ER] T. BIDENTE DI STRABAT. - FIUMICINO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi
[IT-8-110201010000S1ERRidracoli] INVASO DI RIDRACOLI Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
Corpi idrici Mare  - 
Note Riduzione / scomparsa di prati-pascoli in seguito al loro abbandono.
Bracconaggio (ai danni di Canis lupus).
Eccessiva frequentazione turistica di alcuni siti (vaccinieti di Monte Falco).
Stato/Obiettivo
area protetta
statobuono
obiettivoArt. 4.4 2015
stato potenzialebuono
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
2 interv.
[02] NUTR[03] PEST
6 interv.
[04] CONTAM
[05] LONG[06] HYDROM
10 interv.
[07] FLOW
4 interv.
[08] IRRIG
5 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
2 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
5 interv.
[15] EMISS
2 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 25/04/2024