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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Podere Pantaleone  [IT4070024]
Informazioni generali
Codice AreaIT4070024
RegioneEmilia-Romagna
Area totale0.07 kmq
Superfice nel bacino0.07 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
Subunità RENO
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità --
Caratteristiche
area protetta

Info
Il Podere Pantaleone è un antico sito rurale di pianura evoluto a bosco in seguito alla spontanea rinaturalizzazione di un’antica piantata di vite maritata a pioppi bianco e nero ed acero campestre.
Ormai la componente arborea ha preso il sopravvento sugli incolti ex seminativi tra un filare e l’altro, e l’insieme compatto di bosco e margini rinselvatichiti, prati mantenuti all’interno e un piccolo stagno, costituiscono un insieme di natura rigogliosa in un contesto fortemente antropizzato di coltivi e urbano a brevissima distanza dal centro di Bagnacavallo (a sua volta considerato urbanisticamente il più equilibrato e conservato della bassa ravennate, ricco di testimonianze storiche e monumentali di grande interesse culturale e turistico).
Il Sito è anche Area di Riequilibrio Ecologico regionale. Nel Podere Pantaleone è presente anche un Giardino Botanico dedicato alla piante officinali e alimentari, ad uso didattico, con oltre 150 specie.
Il sito è frequentato per visite e ai fini della gestione lasciato il più possibile indisturbato alla libera evoluzione spontanea. La gestione scientifica dell’Area di Riequilibrio Ecologico è affidata alla Società per gli Studi Naturalistici della Romagna; la proprietà, interamente pubblica, è del Comune di Bagnacavallo.
Oltre a situazione di pregevole rifugio per la diffusione e la riproduzione di Osmoderma eremita, il sito si qualifica per frequentazione crescente di avifauna.
Il tritone nello stagno completa un quadro faunistico interessante, mentre gli habitat vegetazionali, indicati in maniera ottimistica, sono in realtà prodromici di uno stadio evolutivo non del tutto conseguito.
L’importanza del sito nella rete ecologica di pianura, nel collegamento tra collina e aree umide del Parco del Delta, affianca e completa gli unici corridoi ecologici ancora esistenti rappresentati dai fiumi Lamone e Senio, ai quali il sito è raccordabile tramite canali (è vicino il Canale Naviglio) e auspicabili, possibili ampliamenti.
Per ora, il sito comprende 3 habitat d’interesse comunitario: uno di prateria prioritario, uno d’acqua dolce e uno forestale che complessivamente coprono superfici marginali del comunque minuscolo Sito.

Emergenze
Vegetazione
Anche se la vegetazione è decisamente antropogena, si stanno instaurando meccanismi di equilibrio arboreo-arbustivo in forte dinamismo, dominante sulla flora erbacea comunque per lo più relegata agli interessantissimi margini.
Le vecchie siepi (paliuro, biancospino, prugnolo e sambuco) e le antiche varietà di pero, melo e prugno costituiscono una specie di piano sottoposto a quello arboreo dominante di pioppi, salice bianco, acero campestre, quercia (farnia) e gelso.
C’è ancora anche qualche vite: nella terra del Burson e dell’Uvadora, del Balsamino e dell’Ancellotta, non sarebbe male uno studio ampelografico del materiale vinifero sopravvissuto e delle eventuali antichi vitigni ancora riproducibili.
La flora erbacea spontanea è comunque in espansione e in evoluzione. Tra le graminacee che dominano i bordi, spiccano certe grandi ombrellifere come la pastinaca e la carota selvatica, e non mancano splendide fioriture stagionali di specie ormai rare in pianura, un tempo comunissime: gladiolo, speronella, nigella, latte di gallina.
È difficile, ma non impossibile, che da un anno all’altro compaia la fioritura di Ophrys apifera o di Orchis tridentata o, chissà, che si ripeta la segnalazione leggendaria ma in fin dei conti verosimile di Serapias neglecta per Bagnacavallo (c’è una recente segnalazione verificata per Faenza).
Fauna
L’avifauna del Sito è rappresentata da 3 specie di interesse comunitario: Averla piccola (Lanius collurio), Falco cuculo (Falco vespertinus) e Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).
Sono segnalate nel sito anche 33 specie di uccelli migratori abituali non elencati in All.I Dir. 79/409, dall’Allodola, ai Tordi al più elusivo Canapino, ai caratteristici Assiolo e Gufo comune (non mancano certo, e andrebbero meglio studiati, sia i micromammiferi che costituiscono le loro prede caratteristiche, sia i chirotteri, che trovano rifugio nei cavi degli alberi.
Per quanto riguarda gli anfibi è presente il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), specie di interesse comunitario, poi ci sono le varie rane di pianura, dalla generica rana verde, alla rana agile, alla raganella al rospo smeraldino.
Non rientrano nella fauna naturale gli esemplari di Testudo hermanni ospitati fin dal 1995 in un apposito recinto. Tra gli invertebrati di interesse comunitario, invece, sono segnalati Cerambyx cerdo, che è il più grosso coleottero cerambicide italiano, ed uno dei più grossi d’Europa, e il coleottero cetonide Osmoderma eremita, specie prioritaria.
Sono presenti del resto, in base allo studio di Contarini, 1985, quasi 300 specie di coleotteri.

Altre emergenze
Il Podere Pantaleone è un antico sito rurale di pianura evoluto a bosco dalla spontanea rinaturalizzazione di un’antica piantata di vite maritata a pioppi ed acero campestre.
Ormai la componente arborea ha preso il sopravvento sugli incolti ex seminativi tra un filare e l’altro, e l’insieme compatto di bosco e margini rinselvatichiti, prati mantenuti all’interno e un piccolo stagno, costituiscono un insieme di natura rigogliosa in un contesto fortemente antropizzato di coltivi e margini urbani del centro di Bagnacavallo.

Criticità
Oltre alla pregevole diffusione e riproduzione per Osmoderma eremita, il sito si qualifica per crescente presenza di avifauna.
Il tritone nello stagno completa un quadro faunistico interessante, mentre gli habitat vegetazionali, indicati in maniera ottimistica, sono in realtà prodromici di uno stadio evolutivo non del tutto conseguito.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi  - 
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Problematiche gestionali relative al controllo dell’evoluzione ecosistemica e, in particolare, della rinnovazione delle specie arboree.
Problematico equilibrio di sussistenza dello stagno, che tende a prosciugarsi.
Stato/Obiettivo
area protetta
stato
obiettivo
stato potenziale
Valutazione d’incidenza
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
 
stampato il 25/04/2024