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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano  [IT4070009]
Informazioni generali
Codice AreaIT4070009
RegioneEmilia-Romagna
Area totale11.34 kmq
Superfice nel bacino10.09 kmq
Area 89%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
ZPS (zona protezione speciale)
Subunità BACINI ROMAGNOLI
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità media
Caratteristiche
area protetta

Info
È uno dei siti con maggiore diversità ambientale in ambito litoraneo della regione.
In esso ricadono la foce del Torrente Bevano, ultimo estuario meandriforme dell’alto Adriatico libero di evolvere naturalmente, cinque chilometri di dune costiere attive con alle spalle la pineta litoranea a Pinus pinaster e il sistema di zone umide perifluviali salmastre dell’Ortazzino e dell’Ortazzo.
Il sito comprende anche la fascia marina costiera per circa 300 metri di larghezza. La foce del Bevano vera e propria occupa un’area di circa 40 ettari, e testimonia, con i suoi equilibri tra acque e sabbie, mutevoli in base agli andamenti stagionali di maree e portate fluviali, come doveva essere l’intera fascia costiera regionale prima dei massicci interventi antropici.
L’area ad Ovest della foce è detta Ortazzino e comprende i meandri fossili del Bevano, con parte delle dune costiere, i retrostanti prati umidi salmastri con falda affiorante e prati aridi con arbusteti termofili, dominati da Ginepro comune e Olivello spinoso.
In questo complesso di zone umide e dune aride sono presenti quasi tutti i tipi di vegetazione alofila nordadriatica, dai salicornieti annuali e perenni, agli spartinieti e giuncheti marittimi, al puccinellieto. Alle spalle delle dune si trovano le pinete demaniali, sezioni Ramazzotti e Savio, create alla fine del XIX secolo sul cordone litoraneo di più recente deposizione, con lo scopo di proteggere le colture retrostanti dai venti marini.
Le pinete artificiali sono state sovrapposte all’originaria vegetazione arbustiva tipica delle dune consolidate che, in parte, rimane nelle fasce marginali e nel sottobosco.
L’Ortazzo era un’antica valle di acqua dolce, arginata ed ottenuta dalla riconversione di precedenti risaie; attualmente è soggetto agli influssi salmastri della falda, come testimoniato dalla presenza di giuncheti marittimi e puccinellieti e si caratterizza come un ampio stagno subcostiero.
Le superfici con acque più basse si prosciugano durante l’estate, originando distese fangose in cui si insediano le comunità alofile annuali tipiche di questi ambienti
. La palude è attraversata da una penisola con pineta a Pinus pinea. A sud dell’Ortazzo sono presenti praterie umide con acque dolci, ripristinate alla fine degli anni ’90 su seminativi ritirati dalla produzione attraverso l’applicazione di misure agroambientali per la fauna e la flora selvatiche. Il sito rientra quasi totalmente nel Parco Regionale del Delta del Po e comprende l’Oasi di protezione "Ortazzo e Ortazzino" (796 ha su 807 ha), una Riserva Naturale dello Stato (per complessivi 172 ha), e una zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar (430 ha su 439 ha).

Emergenze
Habitat Natura 2000.
12 habitat di interesse comunitario, 4 dei quali prioritari, coprono circa l’80% della superficie del sito: estuari, lagune, vegetazione annua delle linee di deposito marine, prati di Spartina (Spartinion), pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi), steppe salate (Limonietalia), dune mobili embrionali, dune fisse del litorale di Crucianellion maritimae, prati dunali di Malcolmietalia, perticaia costiera di ginepri (Juniperus spp.), foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster, praterie mediterranee con piante erbacee alte e giunchi (Molinion-Holoschoenion).
Si tratta di uno dei siti costieri a naturalità più elevata e a maggiore biodiversità. In esso si mantiene intatta la naturale successione dal mare all’entroterra, senza insediamenti balneari ed alterazioni antropiche.
Tutti gli habitat di interesse comunitario sono in eccellenti condizioni di conservazione. Recenti ricerche indicano la presenza di altri 2 habitat di interesse comunitario di cui uno prioritario: dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche"), dune costiere fisse a vegetazione erbacea ("dune grigie").
Specie vegetali. Segnalata Salicornia veneta, specie di interesse comunitario prioritaria. Tra le specie rare e minacciate sono da segnalare Bassia hirsuta, Erianthus ravennae, Plantago cornuti, Spartina maritima, Trachomitum venetum.
Mammiferi. Nessuna specie di interesse comunitario. Tra i Mammiferi degni di rilievo vi sono il Vespertilio di Daubenton Myotis daubentoni, Chirottero molto localizzato in regione, l’Istrice, recentemente comparso, e la Puzzola. Presente il Daino.
Uccelli. Numerosissime le specie note per il sito, tra le quali almeno 42 di interesse comunitario; quasi un terzo di queste ultime nidifica più o meno regolarmente nell’area: due specie di averle (Averla piccola, Averla cenerina), rapaci diurni (Albanella minore, Falco di palude), diverse specie di uccelli acquatici nidificanti, coloniali come Cavaliere d’Italia, Avocetta, Fratino, Sterna zampenere, Fraticello, Sterna comune, Tarabuso, Voltolino, Schiribilla e specie tipiche degli ambienti dunosi ed aperti, di siepe ed ecotono come Ortolano e Succiacapre. Particolarmente numerose le specie acquatiche (Anatidi, Ardeidi e altri Ciconiformi, Caradridi, Laridi e Sternidi), i Passeriformi di canneto (Acrocefalini) e i rapaci durante le migrazioni e l’inverno. Interessante la presenza nidificante del Calandro Anthus campestris.
Rettili. Sono note una specie di interesse comunitario (Emys orbicularis) e specie rare e minacciate quali la Luscengola Chalcides chalcides e il Saettone o Colubro di Esculapio Elaphe longissima.
Pesci. Segnalate 4 specie di interesse comunitario: Cheppia Alosa fallax, Nono Aphanius fasciatus e due specie di ghiozzi Pomatoschistus canestrini e Padogobius panizzae, tipiche di acque salmastre degli ambienti lagunari ed estuariali.
Invertebrati. Segnalate una specie di interesse comunitario (il Lepidottero Ropalocero Lycaena dispar) e due specie rare di Coleotteri (Scarabaeus semipunctatus e Cicindela majalis).

Altre emergenze
Sito costiero ad elevata diversità ambientale, attorno alla foce del Torrente Bevano, ultima foce dell’alto Adriatico libera di evolvere naturalmente.
Cinque chilometri di intatte dune costiere attive e il tratto antistante di mare, con alle spalle la pineta litoranea a Pinus pinaster e il sistema di zone umide salmastre dell’Ortazzino e dell’Ortazzo.

Criticità
Specie vegetali
CORINE allegato K: Bassia hirsuta.
RARE e MINACCIATE: Erianthus ravennae, Plantago cornuti.
RARISSIME e MINACCIATE: Spartina maritima, Trachomitum venetum, Bassia hirsuta.
Specie animali: Chalcides chalcides, entità olomediterranea, in regione legata ad ambienti costieri e del Contrafforte Pliocenico, che presentano caratteristiche bioclimatiche e vegetazionali di tipo mediterraneo.
Scarse conoscenze sulla distribuzione ed ecologia di popolazione. Distribuzione frammentata. Si tratta di uno dei siti costieri a naturalità più elevata e a maggiore biodiversità. In esso si mantiene intatta la naturale successione dal mare all’entroterra, senza insediamenti balneari e manomissioni antropiche.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-1100000000001ER] FIUMI UNITI Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-1200000000004ER] T. BEVANO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-1208000000003ER] SC. FOSSO GHIAIA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare
[IT-8-CD2] Costa romagnola Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Note Bracconaggio. Baraccopoli abusiva in sinistra di Foce Bevano. Modificazioni della morfologia del litorale attraverso interventi di ripascimento della spiaggia e distruzione delle dune litoranee.
Disturbo antropico incontrollato in particolare turismo balneare (disturbo dei nidi su duna di Charadrius alexandrinus e impedimento della nidificazione di Sterna albifrons).
Distruzione dei nidi di Circus pygargus nei coltivi.
Stato/Obiettivo
area protetta
statoscadente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialescadente
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
42 interv.
[02] NUTR
12 interv.
[03] PEST
13 interv.
[04] CONTAM
[05] LONG
1 interv.
[06] HYDROM
22 interv.
[07] FLOW
4 interv.
[08] IRRIG
14 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
6 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
15 interv.
[15] EMISS
4 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT
6 interv.
[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 18/04/2024