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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Salina di Cervia  [IT4070007]
Informazioni generali
Codice AreaIT4070007
RegioneEmilia-Romagna
Area totale10.95 kmq
Superfice nel bacino10.95 kmq
Area 100%
Tipologia SIC-ZPS (SIC e ZPS)
Subunità BACINI ROMAGNOLI
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità --
Caratteristiche
area protetta

Info
Salina di origine probabilmente etrusca, è situata in una vasta depressione a ridosso del cordone sublitoraneo percorso dalla S.S. Adriatica.
La Salina è costituita da 97 vasche, di dimensione e profondità varie, separate da una rete di bassi arginelli con vegetazione spiccatamente alofila.
Le vasche presentano ampi specchi d’acqua a diversa salinità, dossi bassi e distese melmose. Sugli argini più elevati vi sono siepi di Prunus spinosa e Tamarix gallica.
Al centro della Salina vi sono alcuni appezzamenti coltivati e prati incolti. L’accesso e il deflusso delle acque marine sono regolati da canali artificiali in collegamento con il mare e da un canale circondariale che distribuisce le acque.
L’alimentazione di acqua dal mare avviene tramite il canale del Pino (o Canalino di Milano Marittima), lo scolo attraverso il Canale della Bova che sfocia al Porto Canale di Cervia.
L’estrazione del sale avviene in modo meccanizzato, anche se una piccola parte, di proprietà privata, viene sfruttata ancora in maniera artigianale, a scopo turistico-didattico. Sono inclusi nel sito i limitrofi bacini usati come appostamenti per la caccia e le ex-cave di sabbia e ghiaia dedicate oggi all’itticoltura ed alla pesca sportiva.
Il sito ricade nel Parco regionale del Delta del Po ed include totalmente sia l’area "Saline di Cervia" (830 ha), designata come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, sia la Riserva Naturale dello Stato "Saline di Cervia" (789 ha). 

Emergenze
Habitat Natura 2000.
4 habitat di interesse comunitario, tra i quali 2 prioritari, coprono circa il 60% della superficie del sito: lagune costiere, pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi), steppe salate (Limonietalia), vegetazione annua pioniera di salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e sabbiose.
Specie vegetali. Presente Salicornia veneta, specie di interesse comunitario prioritaria. È di grande interesse anche la presenza di Limonium bellidifolium e Trachomitum venetum.
Uccelli. La salina di Cervia è una delle zone umide più importanti della regione per l’avifauna acquatica ed ospita regolarmente almeno 31 specie di interesse comunitario.
In particolare è un sito di nidificazione importante a livello nazionale per Avocetta, Cavaliere d’Italia, Gabbiano corallino (oltre 1.000 coppie nel 2002), Gabbiano comune, Sterna comune, Fraticello e a livello regionale per Fratino, Pettegola, Sterna zampenere
. Le colonie dei Caradriformi nidificanti sono localizzate sulle distese fangose affioranti all’interno delle vasche e su arginelli e dossi. È ipotizzabile nei prossimi anni anche l’insediamento di una colonia nidificante di Fenicottero rosa, specie da alcuni anni estivante.
Nelle siepi e nei coltivi ai margini della Salina nidificano alcune coppie di Ortolano, Averla piccola e Calandrella.
Il sito riveste inoltre grande importanza per lo svernamento di numerose specie di uccelli acquatici, soprattutto Airone bianco maggiore, Volpoca, Fischione, Alzavola, Codone, Avocetta e Piovanello pancianera, essendo l’area per la maggior parte interdetta all’attività venatoria, ed è inoltre importante per la sosta di numerose specie, tra le quali alcune molto rare, di Anatidi e Caradriformi durante le migrazioni.
Rettili. Segnalato un nucleo di Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario. Pesci. Sono presenti 3 specie di interesse comunitario con importanti popolamenti: il Nono Aphanius fasciatus e i ghiozzetti di laguna Pomatoschistus canestrini e Padogobius panizzae.

Altre emergenze
Saline di origine etrusca in stato di parziale abbandono e conseguente rinaturalizzazione. L’accesso e il deflusso delle acque marine sono regolate da due canali superficiali. Sono ricche di dossi, bassure e ampie aree melmose;
gli argini più elevati sono coperti da Prunus spinosa e Tamarix gallica. Sono inclusi nel sito i limitrofi chiari da caccia ed ex cave di ghiaia adibite a itticoltura e pesca sportiva.
Un’area distaccata nel settore occidentale comprende il tratto non più attivo del Canale del Duca, fiancheggiato da un bosco lineare costituito prevalentemente da farnie.

Criticità
Specie vegetali RARE e MINACCIATE: Limonium bellidifolium. RARISSIME e MINACCIATE: Trachomitum venetum. Importante sito di svernamento di Anatidae e Charadriiformes (soprattutto Calidris alpina) e di nidificazione di Himantopus himantopus, Recurvirostra avosetta, Glareola pratincola, Sterna albiforns. Ogni anno sono osservabili nel sito alcuni esemplari di Phoenicopterus ruber.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi  - 
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Caccia (chiari limitrofi) e bracconaggio.
Inquinamento (eutrofizzazione). Circolazione stradale (le Saline sono attraversare e circondate da strade a grande traffico soprattutto nel periodo estivo).
Avvelenamento da piombo soprattutto di Anatidi e Limicoli causato dall’utilizzo di pallini in piombo per le cartucce dei fucili da caccia.
Stato/Obiettivo
area protetta
statoscadente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialescadente
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
 
stampato il 28/03/2024