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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Bardello  [IT4070002]
Informazioni generali
Codice AreaIT4070002
RegioneEmilia-Romagna
Area totale0.99 kmq
Superfice nel bacino0.99 kmq
Area 100%
Tipologia SIC-ZPS (SIC e ZPS)
Subunità BACINI ROMAGNOLI
RENO
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità --
Caratteristiche
area protetta

Info
Il Bardello è la prateria umida più estesa (un centinaio di ettari) dell’intero litorale nord Adriatico. Tutto circondato da siti Natura 2000 dai quali si distingue per peculiarità ambientali proprie, il Bardello è un rettangolo allungato in direzione Nord-Sud chiuso a Ovest dalla Statale Romea (al di là della quale si estendono le valli di Mandriole), a Sud dal corso del fiume Lamone e sui due lati rimanenti dalla Pineta della Bedalassona al di là di altrettanti corsi o specchi d’acqua dolce.
L’area è fisicamente distinta in due piani principali: uno più ondulato a ridosso della Romea, solo periodicamente e parzialmente allagato per effetto dell’affioramento naturale della falda e del ristagno di acque meteoriche, l’altro, corrispondente ad un settore dell’estesa Bassa del Pirottolo, quasi perennemente allagato, con vegetazione palustre.
Sono presenti suoli in alcuni punti sabbiosi, in altri argillosi, con bassure a ristagno di acque oligotrofiche e vene d’acqua più profonde con vegetazione acquatica e di canneto.
La prateria è solcata da dossi sabbiosi, residui di antichi cordoni dunosi litoranei, con prati xerici di vegetazione erbacea legata alle sabbie consolidate, macchie termofile, siepi e rari gruppi arborei.
La Bassa del Pirottolo è di fatto uno stagnone con rive indefinite, con notevoli differenze stagionali di falda e formazioni erbacee adatte a differenti stadi di inondazione. In sintesi, praterie e prati periodicamente allagati (47%), canneti (27%), dune consolidate (12%), boschetti igrofili (4%), arbusteti (3%) e prati aridi (2%) determinano una variata mosaicatura ambientale e una grande ricchezza floristica e faunistica. Il sito è relativamente poco frequentato, ma piccolo e costantemente minacciato soprattutto dall’adiacenza rumorosa e inquinante della Statale, al tempo barriera d’interruzione della rete ecologica e causa di strage di fauna che tende a spostarsi da un sito all’altro.
Lo sfalcio periodico della prateria e dei canneti, le modalità di governo del sistema idraulico, l’attività venatoria esercitata sul margine Nord-Ovest in corrispondenza dell’area recentemente riallagata della "Risarina" sono fattori di ulteriore rischio danni per gli ecosistemi qualora attuati senza le necessarie cautele (ovvero in assenza di specifici criteri e modalità d’intervento). Completamente incluso nella stazione "Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna" del Parco Regionale del Delta del Po (zona di preparco), il sito è in parte sottoposto a vincolo idrogeologico (Area Staggioni). Sette habitat d’interesse comunitario, dei quali tre prioritari, coprono oltre il 60% della superficie del sito.

Emergenze
Vegetazione

Il sito comprende una dozzina di associazioni vegetali cartografate; quelle di maggior valore naturalistico - generalmente rare o uniloche nell’ambito del Parco del Delta del Po - sono legate al ristagno idrico temporaneo.
Tra queste si ricorda una vegetazione effimera di giunchi nani su sabbie umide caratterizzata da Cyperus flavescens, Juncus bufonius e Cyperus fuscus, associate ad altre specie di piccola taglia. Fitocenosi sporadica a distribuzione puntiforme, è interessante per la presenza di specie rare quali Anagallis minima, Lythrum hyssopifolia e Riccia cavernosa.
Analogamente localizzati sono i prati umidi dominati da Eleocharis uniglumis, su suoli poveri sabbioso-argillosi temporaneamente inondati, in contatto con i canneti a Phragmites.
Ospitano specie rare come Baldellia ranunculoides e Hydrocotyle vulgaris che imprimono una nota atlantica alla comunità e che accompagnano praterie umide su suoli depressi lungamente inondati, con Allium suaveolens, Schoenus nigricans e altre specie igrofile qui al limite meridionale di diffusione, a loro volta a contatto con prati umidi su suoli inondati per un periodo più breve, dominati da Juncus subnodulosus e dinamicamente tendenti verso prati umidi a Molinia arundinacea con orchidee rare quali Orchis palustris, Epipactis palustris e Orchis laxiflora.
La prateria umida che meno dipende dalle risalite di falda è un molinieto con Genista tinctoria, soggetta a sfalcio, adiacente a comunità erbacee su dune erose con Chrysopogon gryllus, Schoenus nigricans ed eliantemi oppure con Phleum arenarium e specie annuali dei brometi tendenti all’arido, localmente punteggiate da leccio, fillirea e specie dei Prunetalia.
I canneti a Phragmites, accompagnati da altre specie come Iris pseudacorus, possono anche divenire asciutti per brevi periodi estivi.
La componente arborea è localizzata a gruppi di pioppo bianco e bordure con Pinus pinea. Floristicamente, le presenze di maggiore interesse sono Typha minima, Orchis laxiflora, Orchis coriophora, Orchis palustris, Epipactis palustris. Rare e minacciate sono anche Juncus subnodulosus, Lythrum hissopifolia, Riccia cavernosa, Oenanthe aquatica, Hottonia palustris, Hydrocotile vulgaris, Allium suaveolens, Anagallis minima, Baldellia ranunculoides, Eleocharis uniglumis, Oenanthe fistulosa.
Fauna

Per l’avifauna, segnalate 5 specie di interesse comunitario nidificanti o potenzialmente nidificanti (Airone rosso, Tarabusino, Moretta tabaccata: nidificante irregolare, Falco di palude, Averla piccola) in rapporto alle condizioni ambientali (livelli idrici) e al disturbo antropico (taglio vegetazione e frequentazione).
Numerose altre specie tipiche delle macchie, anatre e limicoli durante le migrazioni e in inverno. Presenza del Re di quaglie durante le migrazioni.
I vertebrati minori annoverano nuclei di Tritone crestato e il rarissimo Pelobate fosco italiano (Pelobates fuscus insubricus), specie prioritaria scoperta solo recentemente e presente nella regione solo in altri due siti. La popolazione di Emys orbicularis del Bardello e dell’adiacente complesso di Valle Mandriole trova qui substrati ideali per la deposizione delle uova e per lo svernamento.
È abbondante il popolamento di Raganella (Hyla intermedia); sono presenti anche due rettili, Saettone (Elaphe longissima) e Luscengola (Chalcides chalcides). Per gli insetti, sono presenti Lycaena dispar Lepidottero Ropalocero legato agli ambienti palustri, e Zerinthia polixena.
Il sito rappresenta con alcune zone umide limitrofe l’unica stazione italiana del Lepidottero Chamaesphecia palustris, specie legata ad habitat palustri. Tra i Coleotteri si citano Dicranthus majzlani con popolazione relitta legata ai fragmiteti, Carabus clathratus antonellii, Dytiscus mutinensis e Paederus melanurus.

Altre emergenze
Rarissimo esempio di prateria umida, periodicamente allagata, alternata a dossi sabbiosi con prati xerici e boscaglia e a bassure acquitrinose con canneto.

Criticità
Specie vegetali CORINE appendice K: Typha minima, Orchis coriophora, Orchis palustris.
RARE: Typha minima, Orchis coriophora. RARISSIME e MINACCIATE: Juncus subnodulosus, Lythrum hissopifolia, Riccia cavernosa, Oenanthe aquatica, Orchis palustris, Hottonia palustris, Hydrocotyle vulgaris, Allium suaveolens, Anagallis minima, Baldellia ranunculoides, Eleocharis uniglumis, Oenanthe fistulosa.
Specie animali: Chalcides chalcides, entità olomediterranea, in regione legata ad ambienti costieri e del Contrafforte Pliocenico che presentano caratteristiche bioclimatiche e vegetazionali di tipo mediterraneo.
Scarse conoscenze sulle distribuzione ed ecologia di popolazione. Distribuzione frammentaria. Chamaesphecia palustris: specie legata ad habitat palustri, di cui Punte Alberete e il limitrofo Bardelo costituiscono l’unica stazione italiana.
Dicranthus majzlani: popolazione relitta, legata ai fragmiteti. La popolazione di Emys orbicularis del Bardello e della adiacente Valle Mandriole trova qui substrati ideali per la deposizione delle uova.
Nidificazione irregoalre di Aythya nyroca.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi  - 
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Caccia e bracconaggio.
Strada Romea (uccisione di qualsiasi specie tenti di attraversare la trafficatissima arteri, in particolare di Emys orbicularis che attraversa per deporre le uova nel Bardello).
Cessazione del taglio periodico. Avvelenamento da piombo soprattutto di Anatidi e Limicoli causato dall’utilizzo di pallini in piombo per le cartucce dei fucili da caccia.
Stato/Obiettivo
area protetta
statosufficiente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialesufficiente
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
 
stampato il 26/04/2024