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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
FIUME PO DA STELLATA A MESOLA E CAVO NAPOLEONICO  [IT4060016]
Informazioni generali
Codice AreaIT4060016
RegioneEmilia-Romagna
Area totale31.40 kmq
Superfice nel bacino31.40 kmq
Area 0%
Tipologia SIC-ZPS (SIC e ZPS)
Subunità RENO
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità --
Caratteristiche
area protetta

Info
Derivato da un originaria localizzazione presso Porporana-Isola Bianca per una ventina di chilometri lungo il Fiume Po, il sito è stato infine esteso per circa centoventi chilometri di ambienti ripariali a includere la riva destra del Po alle radici del Delta (85 km), la confluenza del Panaro a partire da Bondeno (9 km) e infine il Cavo Napoleonico dal Reno (presso Sant’Agostino) fino al Po stesso (18 km).
Questo complesso sito (SIC e ZPS) è il più esteso della regione per quanto riguarda le componenti ripariali-golenali della pianura presso il litorale ed ha un ineludibile significato strategico (insieme col simmetrico veneto di sinistra idrografica Po) per la tutela dell’importantissima ittiofauna che dall’Adriatico tende a risalire il Grande Fiume e a popolare le acque dolci della pianura più grande dell’Europa meridionale.
Non lontano dalla periferia nord della città di Ferrara, presso il glorioso borgo fortificato di Stellata, si trova un nodo caratteristico del Fiume Po.
Si può dire che all’incirca da qui inizia il Delta: al di là della grande ansa corrispondente alla confluenza del Panaro, infatti, si trova Ficarolo, storica località dalla quale in seguito alle rovinose "rotte" del XII secolo, gli originari rami Volano e Primaro cedettero il posto al nuovo corso che approfondì il reticolo deltizio, guidando al mare le acque del Grande Fiume lungo quello che è, grosso modo, l’attuale corso.
Larghe anse e profonde golene caratterizzano un tratto ancora relativamente ben conservato, all’altezza di Porporana, fino a includere per intero l’Isola Bianca, una delle più grandi e antiche isole fluviali del Po, esistente a partire dal XV-XVI secolo.
Tale segmento comprende gli ambienti fluviali più significativi, localizzati per circa 11 km di lunghezza da Occhiobello fino oltre Pontelagoscuro (sulla sponda ferrarese) e S. Maria Maddalena (sulla sponda rodigina).
Si tratta di un’ampia zona golenale (sulla riva destra del fiume si trovano la Golena Bianca, la Golena di Vallunga e la Colombara), al termine della quale si trova l’Isola Bianca col suo importante bosco igrofilo ripariale (Oasi di protezione 42 ha).
Il sito prosegue per Ro e Berra, dove dal Po di Venezia si separa il principale ramo deltizio emiliano, il Po di Goro, che il sito segue attraverso Ariano fino a Mesola (ultima roccaforte estense a valle della quale convenzionalmente si estende il Delta vero e proprio).
Il lungo percorso si snoda tra il confine regionale a nord, impostato grossomodo sulla mezzeria del fiume, e il colmo dell’argine maestro - pedonale e ciclabile - sospeso tra golene, ambienti ripariali e vaste distese agricole per lo più derivate dal completamento della grande bonifica ferrarese (1872-1930).
I terreni sono prevalentemente sabbiosi e occupati schematicamente per quasi metà da acque dolci (correnti fluviali e, in parte, stagnanti), per un quarto da boschi di salici e pioppi (in golena sostituiti da pioppeti colturali) e per il rimanente quarto da praterie e colture erbacee di tipo estensivo.
La pressione antropica sul sito è molto elevata (alta densità abitativa, agricoltura, lavori di sistemazione idraulica, frequentazione turistica). Sette habitat d’interesse comunitario (tre d’acqua dolce, due di prateria umida e due forestali di tipo ripariale planiziario), occupano complessivamente poco meno di un quarto della superficie del sito.

Emergenze
Il sito comprende tutto il tratto del fiume Po a monte di Mesola ricadente nel territorio provinciale di Ferrara, tutto il Cavo Napoleonico fino al Bosco di Sant’Agostino e l’ultimo tratto del Fiume Panaro prima della confluenza con il Po.

Altre emergenze


Criticità
Specie vegetali RARE e MINACCIATE: Leucojum aestivum.
Specie animali: Stylurus flavipes, specie indicatrice di rive fluviali naturali, presente nel tratto planiziale dei fiumi. Garzaia di Egretta garzetta, Nycticorax nycticorax, Ardeola ralloides e Ardea cinerea sull’isola Bianca dove è segnalata anche Stipa veneta.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi  - 
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Modificazioni della morfologia dell’alveo e delle rive.
Drenaggi che riducono il ristagno delle acque nelle golene.
Invasione di neofite.
Introduzione di specie ittiche alloctone che competono con altre specie ittiche e con gli uccelli nell’uso delle risorse trofiche, che sono predatrici e/o che distruggono habitat favorevoli per la nidificazione.
Inquinamento delle acque dovuto all’immissione di sostanze inquinanti di origine industriale, civile e agricola
Manomissione delle sponde e taglio della vegetazione ripariale.
Presenza di specie animali esotiche naturalizzate (Myocastor coypus, Procambarus clarckii, Trachemys scripta): la Nutria in particolare costituisce un fattore limitante rilevante per specie vegetali e animali rare e minacciate.
Linee elettriche a media e ad alta tensione che causano la morte di uccelli per collisione e folgorazione.
Utilizzo di esche avvelenate per il controllo illegale dei predatori.
Stato/Obiettivo
area protetta
stato
obiettivo
stato potenziale
Valutazione d’incidenza
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
 
stampato il 19/04/2024