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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Biotopi e Ripristini ambientali di Bentivoglio, S. Pietro in Casale, Malalbergo  [IT4050024]
Informazioni generali
Codice AreaIT4050024
RegioneEmilia-Romagna
Area totale32.23 kmq
Superfice nel bacino31.90 kmq
Area 99%
Tipologia SIC-ZPS (SIC e ZPS)
Subunità RENO
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità media
Caratteristiche
area protetta

Info
Il sito si estende su una vasta area agricola di pianura, tra l’abitato di Bentivoglio e il Reno, occupata fino al XVIII secolo da un articolato sistema di paludi, le antiche "Valli di Malalbergo", originatosi a meridione dell’attuale corso del Reno a partire dal 1200 circa e che ha raggiunto la sua massima estensione verso Sud tra il 1600 e il 1700.
Successivamente l’area è stata bonificata trasformando le paludi prevalentemente in risaie e conservando delle valli arginate per l’accumulo delle acque che sono state poi prosciugate negli anni ’50 e ’60 quando è quasi cessata la coltivazione del riso.
Vennero, quindi, conservati pochi biotopi nei quali i proprietari erano interessati soprattutto alla caccia.
All’interno del sito l’unico biotopo "relitto" è "Valle La Comune" (63 ha), situata a est di Malalbergo, tra i canali Botte e Lorgana. L’altro biotopo storico è "Le Tombe" (25 ha), che dopo la scomparsa delle risaie negli anni ‘50, fu però coltivato per alcuni anni prima di essere ripristinato in parte nel 1967.
Tra gli anni ’60 e ’80 sono state realizzate le vasche di decantazione dei fanghi e delle acque degli zuccherifici di Malalbergo e San Pietro in Casale e numerosi bacini per l’itticoltura (alcune decine di ettari) che hanno costituito, insieme ai numerosi corsi d’acqua dell’area e ai piccoli appostamenti per la caccia, una sorta di "zattera di salvataggio" per alcune specie animali e vegetali che hanno saputo adattarsi a questo tipo di zone umide molto artificiali.
Tra il 1990 e il 2002 sono state ripristinate, soprattutto da parte di aziende agricole, vaste zone umide, praterie arbustate, boschetti e siepi su circa 550 ettari di terreni ritirati dalla produzione attraverso l’applicazione di misure agroambientali comunitarie finalizzate alla creazione e alla gestione di ambienti per specie animali e vegetali selvatiche.
Le zone oggetto di ripristini ambientali sono localizzate ai margini di biotopi preesistenti e/o in coincidenza di zone recentemente prosciugate. Il sito comprende un tratto di 6,8 km del fiume Reno con le relative golene, dalla confluenza con il canale Navile al ponte tra S.Maria Codifiume e S.Pietro Capofiume, e tratti significativi dei canali Riolo, Tombe, Calcarata, Navile, Savena abbandonata, Botte che collegano tra loro le zone con ambienti naturali e seminaturali.
Circa il 20% del sito ricade nelle Oasi di protezione della fauna "Ex risaia di Bentivoglio" e "Vasche zuccherificio". Il sito include anche le due Aree di di Riequlibrio Ecologico "Casone del partigiano" e "Ex risaia di Bentivoglio".

Emergenze
Habitat Natura 2000.
3 habitat di interesse comunitario coprono circa il 14% della superficie del sito: laghi eutrofici naturali con vegetazione di Magnopotamion o Hydrocharition, fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri e Bidention p.p., foreste a galleria di Salix alba e Populus alba.

Specie vegetali. Segnalata una specie di interesse comunitario (Marsilea quadrifolia). Tra le specie rare e/o minacciate presenti figurano Alisma lanceolatum, Oenanthe aquatica, Riccia fluitans, Veronica scutellata, Ludwiga palustris, Sagittaria sagittifolia, Salvinia natans, Senecio paludosus, Utricularia vulgaris, Leucojum aestivum.

Uccelli. Sono segnalate complessivamente 49 specie di interesse comunitario, delle quali 17 nidificanti, e 122 specie migratrici, delle quali 63 nidificanti. Il sito ospita popolazioni riproduttive importanti a livello nazionale di Spatola (5-7 nidi), Mignattino piombato (circa 90-250 nidi), Cavaliere d’Italia (230 coppie), e a livello regionale di Nitticora (112 nidi), Airone rosso (60 nidi), Falco di palude (5 nidi).
Altre specie di interesse comunitario che nidificano regolarmente sono Tarabusino, Garzetta, Sgarza ciuffetto, Airone bianco maggiore, Moretta tabaccata, Albanella minore, Sterna, Martin pescatore, Averla piccola, Ortolano. Presso Valle La Comune è presente una delle più antiche garzaie note per l’Italia (citata a metà del 1500 da Ulisse Aldrovandi).
Tra le specie nidificanti rare e/o minacciate a livello regionale vi sono Svasso maggiore, Airone guardabuoi, Oca selvatica (reintrodotta), Canapiglia, Alzavola, Marzaiola, Mestolone, Fistione turco, Moriglione, Lodolaio, Quaglia, Upupa, Pigliamosche.
Le zone umide all’interno del sito sono di rilevante importanza a livello regionale per la sosta e l’alimentazione di Ardeidi, Rapaci, Limicoli e Anatidi migratori e svernanti.

Rettili. Segnalata la Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario diffusa in tutto il sito e in particolare nel settore settentrionale.

Anfibi. Il sito ospita una delle 3 aree dell’Emilia-Romagna in cui è presente la Rana di Lataste Rana latastei, specie di interesse comunitario. Degna di nota è la presenza della Raganella Hyla intermedia, con una popolazione in buono stato di conservazione.

Pesci. L’ittiofauna comprende una specie di interesse comunitario (Cobite comune Cobitis tenia) e specie sempre più rare a livello regionale quali Luccio Esox lucius, Triotto Rutilus erythrophtalmus,Tinca Tinca tinca.

Invertebrati. Presente il Lepidottero Lycaena dispar, specie di interesse comunitario legata agli ambienti palustri. Diffuso anche il Lepidottero Zerythia polyxena.

Altre emergenze
Il sito è caratterizzato principalmente da bitopi relitti scampati alla bonifica e da vaste zone umide, praterie arbustate e siepi ripristinate negli anni’90 da aziende agricole su terreni ritirati dalla produzione attraverso l’applicazione di misure agroambientali comunitarie.

Criticità
Specie vegetali RARE: Leucojum aestivum.
Specie vegetali RARISSIME e MINACCIATE: Alisma lanceolatum, Oenanthe aquatica, Riccia fluitans, Veronica scutellata.
Altre specie di interesse: Ludwiga palustris, Sagittaria sagittifolia, Salvinia natans, Senecio paludosus, Utricularia vulgaris.
Il sito ospita una delle tre aree in cui è presente Rana latastei in Emilia Romagna. Importanti popolazioni riproduttive a livello nazionale di Platalea leucorodia, Chlidonias hybridus, Anas strepera, Himantopus himantopus.
Presso Valle La Comune è presente una delle più antiche garzaie note per l’Italia. Altre specie di fauna di interesse conservazionistico: Esox lucius, Scardinius erythrophtalmus, Tinca tinca, Hyla intermedia.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-06000000000015ER] F. RENO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-06000000000016ER] F. RENO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0616000000003ER] CAN. NAVILE VALLE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0617000000002ER] CAN. SAVENA ABBANDONATO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0618000000003ER] SC. RIOLO CAN. BOTTE TRATTO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0619000000002ER] CAN. LORGANA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0619000000003ER] CAN. LORGANA 3 Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Introduzione di specie ittiche alloctone che competono con altre specie ittiche autoctone e con gli uccelli nell’uso delle risorse trofiche, che sono predatrici e/o che distruggono habitat favorevoli per la nidificazione
Inquinamento delle acque dovuto all’immissione di sostanze inquinanti di origine industriale, civile e agricola Presenza di specie animali esotiche naturalizzate (Myocastor coypus, Rana catesbeiana, Procambarus clarckii, Trachemys scripta): la Nutria in particolare costituisce un fattore limitante rilevante per specie vegetali e animali rare e minacciate, causando inoltre talvolta il prosciugamento di zone umide a causa della perforazione degli argini.
Invasione di neofite.
Attività di manutenzione dei canali molto negativa durante il periodo riproduttivo di fauna e flora.
Variazioni improvvise e consistenti del livello dell’acqua nel periodo marzo-luglio (per esigenze produttive nei bacini di itticoltura e per effettuare interventi sulla vegetazione palustre, sugli argini e sui fondali nelle zone ultilizzate per l’attivitàvenatoria) che causano la distruzione di nidi.
Linee elettriche a media e ad alta tensione che causano la morte di uccelli per collisione e folgorazione
Avvelenamento da piombo soprattutto di Anatidi e Limicoli causato dall’utilizzo di pallini in piombo per le cartucce dei fucili da caccia.
Bracconaggio (in particolare abbattimento di uccelli ittiofagi nei bacini di itticoltura). Utilizzo di esche avvelenate per il controllo illegale dei predatori.
Stato/Obiettivo
area protetta
statoscadente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialescadente
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
13 interv.
[02] NUTR
18 interv.
[03] PEST
21 interv.
[04] CONTAM
1 interv.
[05] LONG
2 interv.
[06] HYDROM
38 interv.
[07] FLOW
9 interv.
[08] IRRIG
23 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
12 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
19 interv.
[15] EMISS
7 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT
8 interv.
[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 25/04/2024