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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Biotopi e Ripristini ambientali di Medicina e Molinella  [IT4050022]
Informazioni generali
Codice AreaIT4050022
RegioneEmilia-Romagna
Area totale44.86 kmq
Superfice nel bacino44.86 kmq
Area 100%
Tipologia SIC-ZPS (SIC e ZPS)
Subunità RENO
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità media
Caratteristiche
area protetta

Info
Il sito è di bassa pianura e si estende su un’area ampia e articolata, caratterizzata da conche geomorfologiche con terreni prevalentemente limoso-argillosi di origine alluvionale, in parte occupata fino al XVIII secolo da paludi.
L’area è stata progressivamente bonificata con trasformazione delle paludi prevalentemente in risaie, ma ancora alla fine del XIX secolo presentava superfici paludose.
Nei comuni di Medicina e Molinella sono state conservate fino al 1950-1960 numerose zone umide utilizzate come casse di accumulo delle acque per le risaie, per la pesca e per la caccia, ma con la rapida diminuzione delle superfici coltivate a riso la maggior parte delle zone umide è stata prosciugata.
Tra il 1991 e il 2002, attraverso l’applicazione di misure agroambientali comunitarie finalizzate alla creazione e alla gestione di ambienti per la fauna e la flora selvatiche su seminativi ritirati dalla produzione, numerose aziende agricole hanno ripristinato un migliaio di ettari in zone umide, praterie arbustate e siepi.
Le principali zone umide attualmente presenti nel sito sono, da Nord, per Molinella anzitutto la Vallazza, poi quelle di Selva Malvezzi (Barabana, La Boscosa, Cantoncello, La Storta) e quelle di Marmorta (Cassa Boschetti, La Fiorentina, Lunardina e il Botticino).
Per Medicina, più a Sud, le principali zone umide sono situate tra Sant’Antonio e Buda-Portonovo: Cassa del Quadrone, Valle Bentivoglia, Valle Fracassata, Marzara, Scossaborsella, Tenuta Bosco e la Vallona. Alcune di queste contengono gli ultimi biotopi relitti (Vallazza, Bentivoglia, Fracassata) di zone umide della pianura bolognese; più frequenti sono le plaghe riallagate per effetti delle azioni di ripristino ambientale.
Sono ricompresi a comporre una complessa rete di collegamenti ecologici tratti significativi dei torrenti Idice, Quaderna e dei canali Botte, Lorgana, Garda, Menata, Sesto Alto e Centonara, che collegano tra loro le zone con ambienti naturali e seminaturali.
Le Oasi di protezione della fauna "Cassa del Quadrone" e "Sinibalda bolognese", interamente comprese, testimoniano l’alto valore del sito in relazione alla tutela dell’avifauna presente, in particolare di estivanti e migratori.
Il contesto generale tuttavia è quello di un elevato grado di antropizzazione e di un rischio costante di alterazioni accentuate dalla generalmente ridotta estensione dei biotopi.
Il sito contiene sette habitat d’interesse comunitario: due prativi (di cui uno prioritario, il 6210 con vegetazione a Bromus erectus che si sviluppa sui pendii aridi degli argini), tre acquatici e due forestali che, complessivamente, ricoprono circa il 10% della superficie del sito.

Emergenze
Vegetazione

La vegetazione spontanea si localizza soprattutto nelle zone umide e nelle aree ad esse limitrofe ed è rappresentata da comunità acquatiche, terrestri e di transizione tra i due tipi d’ambiente. Le comunità vegetali spontanee si trovano immerse peraltro nel paesaggio tipico della pianura, fortemente antropizzato e dominato da colture di vario tipo.
Il valore ambientale delle comunità vegetali presenti è alquanto variegato: accanto a comunità acquatiche rare e di elevato pregio naturalistico, si ritrovano compagini vegetali di ampia diffusione e con buone capacità di adattamento a situazioni di disturbo e piccoli lembi di bosco igrofilo.
Benché la superficie degli habitat forestali d’interesse sia ridotta rispetto alla superficie del Sito, essa è molto importante quale relitto della vegetazione planiziale e, attualmente, di rifugio per diverse specie di uccelli nidificanti, nonché insostituibile punto di partenza per la ricostituzione della rete ecologica in una zona oggetto di opere di bonifica.
Nei bacini di Valle La Boscosa sono state segnalate alcune comunità acquatiche rare (Utricularietum neglectae, Potamogetonetum lucentis, Nymphaeetum albo-luteae) e una rarissima comunità palustre a Eleocharis acicularis propria dei suoli coperti da un sottile strato di acqua.
Altre comunità acquatiche di pregio sono state segnalate per la Cassa del Quadrone (Limnanthemetum nymphaeoidis) che pure ospita comunità del Nymphaeetum albo-luteae.
Quest’ultimo è stato segnalato anche alla Valle Fracassata dove, su terreni stagionalmente inondati, sono pure presenti interessanti comunità a specie erbacee annuali dominate da Ranunculus sceleratus (Ranunculetum scelerati).
Tutte queste segnalazioni (AA. VV., 1998) non trovano però riscontro in indagini più recenti, indice questo di un probabile peggioramento delle attuali condizioni ambientali, almeno per quanto riguarda queste comunità di particolare pregio e rarità.
Nelle Valli che più possono aver risentito di rimaneggiamenti recenti (Valle Bentivoglia e Valle Scossaborsello) le comunità vegetali presenti sono rappresentate quasi esclusivamente da canneti a Phragmites australis o da tifeti a Typha angustifolia insieme a comunità non ben strutturate del Caricetum ripariae.
Il canneto, il tifeto e il cariceto rappresentano d’altra parte le comunità vegetali più diffuse all’ijterno delle zone umide. Sono presenti anche formazioni boschive ben sviluppate, quali ad esempio il Salicetum albae di Valle la Boscosa, o meno ben strutturate, quali i boschetti di salici bianchi e pioppi bianchi alla Cassa del Quadrone o alla Valle Fracassata.
La copertura forestale è tuttavia scarsa e caratterizzata da isolati nuclei relitti ed assai degradati di boschi idrofili planiziali. Le specie prevalenti sono salice e pioppo bianco, poi farnia, olmo campestre e frassino ossifillo, anche con soggetti isolati e residui di filari.
Infine, il sito è comunque ancora abbastanza ricco di specie relitte della bassa pianura, sia acquatiche sia dei contesti planiziali arborei o erbacei naturali ormai quasi del tutto scomparsi.
Tra le specie rare e/o minacciate presenti nel Sito figurano Leucojum aestivum, Sagittaria sagittifolia, Senecio paludosus, Nymphoides peltata, Salvinia natans, Utricularia vulgaris, Eleocharis acicularis, Gratiola officinalis, Serapias vomeracea

  Fauna
Il sito è relativamente ricco di specie faunistiche. Le informazioni disponibili indicano che il sito costituisce per l’avifauna acquatica una delle aree più importanti della regione e d’Italia.
Sono segnalate complessivamente 60 specie di interesse comunitario, delle quali 24 nidificanti, e 145 specie migratrici, delle quali 84 nidificanti. È un sito con popolazioni nidificanti importanti a livello nazionale per Sgarza ciuffetto (20 coppie), Tarabuso (4-6 maschi territoriali), Moretta tabaccata (8-12 coppie), Mignattino piombato (100-200 coppie), e con popolazioni nidificanti importanti a livello regionale per Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Cavaliere d’Italia. Altre specie di interesse comunitario che nidificano regolarmente sono Tarabusino (40-80 coppie), Falco di palude (7-10 coppie), Albanella minore, Schiribilla, Voltolino, Sterna comune, Martin pescatore, Forapaglie castagnolo, Averla piccola, Averla cenerina, Ortolano; l’Avocetta è nidificante irregolare.
Tra le specie nidificanti non di interesse comunitario il sito ospita una delle più importanti popolazioni di Cormorano dell’Italia continentale, la seconda popolazione italiana di Pittima reale (3-5 coppie) e popolazioni significative di Canapiglia (10-20 coppie), Marzaiola (35-50 coppie), Mestolone (12-15 coppie) e Moriglione, oltre che di Corriere piccolo e Pavoncella.
Le colonie di Ardeidi e Cormorano sono ubicate in particolare nella Valle La Boscosa, mentre le altre specie nidificanti sono distribuite nelle numerose zone umide. Il sito è particolarmente importante per la migrazione degli Acrocefali ed i canneti ospitano regolarmente dormitori autunnali di Rondine (oltre 20.000 esemplari).
Le zone umide all’interno del sito sono di rilevante importanza a livello regionale e nazionale per la sosta e l’alimentazione di Ardeidi, Rapaci, Limicoli e Anatidi migratori e svernanti.
Nelle varie zone umide e nei canali all’interno del sito è diffusa la Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario. Particolarmente diffuse sono alcune specie in corso di rarefazione a livello regionale quali Biacco Coluber viridiflavus, Natrice tassellata Natrix tessellata, Ramarro Lacerta bilineata.
Segnalato tra gli Anfibi. il Tritone crestato Triturus carnifex, specie di interesse comunitario. Degna di nota in alcune zone umide con boscaglie igrofile è l’abbondanza di Raganella Hyla intermedia.
La ricca ittiofauna comprende 2 specie di interesse comunitario (Lasca Chondrostoma genei e Barbo Barbus plebejus,) e specie in forte declino in Emilia-Romagna quali Luccio Esox lucius, Ghiozzo padano Padogobius martensii, Scardola Scardinius erythrophthalmus.
Tra gli Invertebrati sono segnalate 3 specie di interesse comunitario: i coleotteri Graphoderus bilineatus e Cerambyx cerdo e il Lepidottero Lycaena dispar, legato agli ambienti palustri. Degna di nota la presenza dei Lepidotteri Ropaloceri Apatura ilia e Zerynthia polyxena.
Tra i mammiferi è segnalata la presenza del Pipistrello di Savi Hypsugo savii e tutto il contesto dei mammiferi e faunistico in generale attende un censimento approfondito, anche in relazione alle specie esotiche d’invasione naturalizzate (Myocastor coypus, Rana catesbeiana, Procambarus clarkii, Trachemys scripta).

Altre emergenze
Il sito è caratterizzato da biotopi relitti scampati alla bonifica, da vaste zone umide, praterie arbustate e siepi ripristinate negli anni’90 da aziende agricole su terreni ritirati dalla produzione attraverso l’applicazione di misure agroambientali comunitarie.

Criticità
Specie vegetali RARE e MINACCIATE: Leucojum aestivum, Sagittaria sagittifolia. Specie vegetali RARISSIME e MINACCIATE: Senecio paludosus, Nymphoides peltata. Altre specie vegetali di interesse: Salvinia natans, Utricularia vulgaris, Eleocharis acicularis, Gratiola officinalis.
Importanti popolazioni riproduttive a livello nazionale di Ardeola ralloides, Aythya nyroca, Chlidonias hibridus, Phalacrcorax carbo sinensis, Limosa limosa.
Importanti popolazioni nidificanti a livello regionale di Nycticorax nycticorax, Egretta garzetta, Ardea purpurea, Himantopus himantopus.
Specie ittiche di interesse conservazionistico: Esox lucius, Padogobius martensii, Scardinius erythrophtalmus.
Emys orbicularis, area con una consistente popolazione
Sito importante per la migrazione degli Acrocefali. Roosts autunnali di Hirundo rustica (>20.000).
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-0618000000005ER] SC. RIOLO - CAN. BOTTE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0619000000004ER] CAN. LORGANA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620000000008ER] T. IDICE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620000000009ER] T. IDICE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620040000005ER] T. QUADERNA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0621050000001ER] SC. MENATA SUSSIDIARIO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0621050600001ER] CAN. SESTO ALTO – GARDA MONTE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0621050600002ER] CAN. SESTO ALTO - GARDA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0621050601001ER] SC. GARDA BASSO Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Introduzione di specie ittiche alloctone che competono con altre specie ittiche e con gli uccelli nell’uso delle risorse trofiche, che sono predatrici e/o che distruggono habitat favorevoli per la nidificazione.
Inquinamento delle acque dovuto all’immissione di sostanze inquinanti di origine industriale, civile e agricola
Presenza di specie animali esotiche naturalizzate (Myocastor coypus, Rana catesbeiana, Procambarus clarckii, Trachemys scripta): la Nutria in particolare costituisce un fattore limitante rilevante per specie vegetali e animali rare e minacciate, causando inoltre talvolta il prosciugamento di zone umide a causa della perforazione degli argini. Invasione di neofite.
Attività di manutenzione dei canali molto negativa durante il periodo riproduttivo di fauna e flora.
Gestione dei livelli idrici nelle casse di espansione (esclusivamente per esigenze idrauliche) spesso negativa per la riproduzione di fauna e flora.
Variazioni improvvise e consistenti del livello dell’acqua nel periodo marzo-luglio (per esigenze idrauliche nelle casse di espansione, produttive nei bacini di itticoltura e per effettuare interventi sulla vegetazione palustre, sugli argini e sui fondali nelle zone ultilizzate per l’attività venatoria) che causano la distruzione di nidi.
Linee elettriche a media e ad alta tensione che causano la morte di uccelli per collisione e folgorazione Avvelenamento da piombo soprattutto di Anatidi e Limicoli causato dall’utilizzo di pallini in piombo per le cartucce dei fucili da caccia.
Bracconaggio.
Utilizzo di esche avvelenate per il controllo illegale dei predatori e dei corvidi.
Stato/Obiettivo
area protetta
statoscadente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialescadente
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
11 interv.
[02] NUTR
32 interv.
[03] PEST
32 interv.
[04] CONTAM
3 interv.
[05] LONG
2 interv.
[06] HYDROM
42 interv.
[07] FLOW
9 interv.
[08] IRRIG
33 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
19 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
25 interv.
[15] EMISS
9 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT
9 interv.
[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 29/03/2024