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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
La Martina, Monte Gurlano  [IT4050015]
Informazioni generali
Codice AreaIT4050015
RegioneEmilia-Romagna
RegioneToscana
Area totale11.07 kmq
Superfice nel bacino11.07 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
Subunità RENO
Idroecoregione APENNINES N
Natura 2000Standard Data Form
Priorità --
Caratteristiche
area protetta

Info
Il sito si trova sull’Appennino bolognese orientale in area submontana (tra i 400 e i 950 m s.l.m.) e occupa il largo e articolato versante destro idrografico dell’Idice fino al pianeggiante spartiacque col Sillaro, tra il Sasso della Mantesca e il Monte Gurlano, al margine occidentale della Romagna fitogeografica e al confine con la Toscana, in continuità con analogo sito.
Si tratta di caratteristici affioramenti ofiolitici tozzi e di limitata estensione emergenti dal circostante "mare" di argille scagliose, tra praterie e boscaglie di Cerro, l’uno (Sasso della Mantesca, sul margine esterno al sito) costituito da un’elegante rupe di gabbri verdi, l’altro (Monte Gurlano) limitato a una zattera lenticolare e blocchi sparsi di serpentiniti e gabbri rossi, con un’antica miniera di rame attiva ancora nel secolo scorso.
Tra i due, scendendo verso l’Idice, in corrispondenza di affioramenti arenacei si trova la Martina, area di rimboschimenti a conifere e di vasti castagneti parzialmente coltivati, caratterizzati da un ricco corredo floristico di specie protette.
Queste della colata del Sillaro costituiscono le rupi ofiolitiche più orientali della regione, essendone la successiva ed ultima colata del Marecchia sostanzialmente priva. Il paesaggio è a tratti desolato (le argille scagliose e in particolare le ofioliti sono ricche di metalli e componenti tossiche per gli organismi viventi, che vi risiedono con difficoltà tramite adattamenti e specializzazioni), a tratti verdeggiante di praterie pascolate, tendenzialmente xeriche, boscaglie e boschi cedui di Cerro accompagnato, nelle zone più fresche, da Carpino nero.
Laghetti, ginepreti e limitati coltivi completano un mosaico dai contorni agro-pastorali in declino e improntato da progressiva naturalizzazione con (lenta) espansione della componente forestale. I boschi occupano poco meno della metà della superficie del sito, le praterie circa il 25% e gli arbusteti circa il 15%. Una parte del sito (La Martina) è gestita come Parco provinciale (155 ha, Comune di Monghidoro); sono incluse due Zone di Ripopolamento e Cattura e un’Azienda Faunistico Venatoria.
Sei habitat d’interesse comunitario, dei quali uno prioritario, coprono il 42% della superficie del sito.

Emergenze
Vegetazione
cerro, maggiociondolo e orniello ai piedi della rupe di Monte Gurlano.Le cerrete, con Carpino nero, Nocciolo, Sorbo montano e Maggiociondolo, dominano i boschi spesso ridotti a boscaglia; pregevoli sono i castagneti della Martina dove compaiono anche coniferamenti a Pino nero, abeti e Douglasia.
Le praterie sono spesso punteggiate di ginepri; sono presenti vari tipi di arbusteti, lembi di brughiera a Calluna vulgaris, macchie e boscaglie a Sorbo montano, Maggiociondolo, Nocciolo, geniste.
Pascoli e praterie più o meno aride oppure fresche tra le ondulazioni con laghetti e piccoli bacini artificiali sfumano in aggruppamenti pionieri con specie annuali e formazioni rupicole su suoli ridotti o superficiali.
Resistono i lembi di vegetazione serpentinicola specializzata: tra graminacee, composite e cariofillacee, si distingue Minuartia laricifolia, l’Elicriso, vari Sedum e sassifraghe tra le quali S. granulata e S. paniculata, muschi e licheni.
Le condizioni analogamente selettive dell’ambiente calanchivo favoriscono Ononis masquillierii. Sono infine presenti numerose specie (una quarantina) protette dalla L.R.2/77; tra le orchidee si possono ricordare Neottia nidus-avis, varie Ophrys, Orchis coriophora, Orchis mascula, Serapias vomeracea, Coeloglossum viride.

FAUNA

La fauna meriterebbe uno specifico e completo censimento, finora mancato. L’avifauna in particolare è favorita dalle praterie di crinale aperto, che attirano i migratori e dispongono condizioni di variata alimentazione.
Sicuramente nidificate è l’Ortolano (Emberiza hortulana). Sono presenti specie comuni nell’orizzonte collinare con formazioni boschive e macchie meso-xerofile: tra le specie segnalate compaiono il Cuculo, l’Upupa, il Torcicollo e il Codirosso.
Anfibi di interesse comunitario sono Ululone appenninico e Tritone crestato; è segnalata anche Rana italica endemismo appenninico. Tra i Rettili sono presenti anche il Colubro di Esculapio e la Luscengola (Chalcides chalcides), non mancano segnalazioni delle due Coronelle (astriaca e girondica). I pesci annoverano quattro specie di interesse comunitario: Barbo, Lasca, Cobite comune e Vairone.
Particolari sono gli Insetti, con il Coleottero Carabus alysidotus e il Lepidottero Eterocero Catocala fraxini; quest’ultima specie, sebbene diffusa su un ampio areale, è molto localizzata oltre che ricercata dai collezionisti.

Altre emergenze
Area caratterizzata dalla presenza di due affioramenti ofiolitici, calanchi su argille scagliose e zone umide.

Criticità
Specie animali: Chalcides chalcides, entità olomediterranea, in regione legata ad ambienti costieri e del Contrafforte Pliocenico che presentano caratteristiche bioclimatiche e vegtazionali di tipo mediterraneo.
Scarse conoscenze sulle distribuzione ed ecologia di popolazione.
Distribuzione frammentaria.Catocala fraxini, sebbene diffusa su un ampio areale la specie non è frequente anche perchè molto ricercata dai collezionisti.
Si sviluppa su Pioppi, oltre che su Frassino e altre latifoglie, ma in Italia sembra mal tollerare le estese e profonde trasformazioni agricolturali della pianura ed ha pertanto popolazioni molto localizzate, generalmente nell’orizzonte sub-montano.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-0620000000002ER] T. IDICE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Impianti silvicolturali di Pino nero (su mesobrometi e praterie con Juniperus). Strade forestali.
Stato/Obiettivo
area protetta
statobuono
obiettivoArt. 4.4 2015
stato potenzialebuono
Valutazione d’incidenzaneutra
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
2 interv.
[02] NUTR[03] PEST[04] CONTAM
[05] LONG
1 interv.
[06] HYDROM
6 interv.
[07] FLOW
2 interv.
[08] IRRIG
2 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
[13] WAT.PROT[14] KNOW
2 interv.
[15] EMISS
1 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 19/04/2024