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Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE)

Elenco totale
Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale
ImmagineAutorità di Bacino del Fiume Arno

Piano di Gestione delle Acque (Dir. 2000/60/CE) Valutazione di incidenza delle aree protette :: Schede di sintesi
 
Gessi Bolognesi, Calanchi DELL’Abbadessa  [IT4050001]
Informazioni generali
Codice AreaIT4050001
RegioneEmilia-Romagna
Area totale42.96 kmq
Superfice nel bacino42.96 kmq
Area 100%
Tipologia SIC (sito importanza comunitaria)
Subunità RENO
Idroecoregione PO PLAIN
Natura 2000Standard Data Form
Priorità Priorità bassa
Caratteristiche
area protetta

Info
L’area è situata nella prima collina bolognese, tra i torrenti Savena e Quaderna, ed è caratterizzata da affioramenti gessoso-solfiferi del Messiniano, preceduti verso la pianura da terreni sabbiosi plio-pleistocenici e seguiti verso monte da arenarie e marne mioceniche, a loro volta costrette da un’estesa coltre di argille scagliose.
Rispetto alla Vena del Gesso romagnola, i Gessi bolognesi appaiono meno imponenti e rilevati, distribuiti non linearmente ma in modo sparso.
Gli affioramenti rocciosi, diffusi ma ridotti, non hanno quali mai l’aspetto di falesia continua, tuttavia sono riscontrabili tutti i fenomeni tipici delle morfologie carsiche, i più spettacolari dei quali consistono nella presenza di profonde e articolate depressioni imbutiformi (doline), le più grandi della regione (Croara, Gaibola, Ronzano) e di notevoli fenomeni di carsismo profondo (grotte).
In particolare il complesso Spipola-Acquafredda, con una decina di ingressi, diversi inghiottitoi, un articolato fiume sotterraneo e una notevole risorgente, rappresenta il sistema di grotte in depositi evaporitici più grande d’Europa, con oltre 10 km di sviluppo sotterraneo.
La morfologia carsica determina la presenza di condizioni microclimatiche assai differenziate: vegetazione termofila sulla sommità delle doline; vegetazione mesofila e sciafila sul fondo, con piante tipiche della fascia altitudinale più elevata; vegetazione xerica con inconsuete presenze mediterranee nei versanti meridionali e con roccia affiorante.
Nel settore orientale il paesaggio è dominato da estesi bacini calanchivi su argille scagliose, sui quali si sviluppa la tipica vegetazione xerofila alotollerante.
In generale il bosco non è molto diffuso (14%); prevalgono praterie a diverso grado di aridità (25%) connesse a cespuglieti, macchie e boscaglie, spesso con l’aspetto di gariga (15%), con frequenza di rocce affioranti (10%). Sono diffusi i coltivi, elevata è l’antropizzazione (siamo alle porte di Bologna).
Il sito è in gran parte (86%) ricompreso nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa: in zona preparco per 642 ha, in zona C per 1661 ha, in zona B per 932 ha, in zona A per 163 ha; sono inoltre incluse un’Azienda faunistico-venatorie e due zone di rifugio, ripopolamento e cattura faunistici.
Il sito è stato interessato dal recente Progetto LIFE Pellegrino, condotto dalla Provincia di Bologna. Undici habitat d’interesse comunitario, dei quali quattro prioritari, coprono il 45% della superficie del sito.

Emergenze
Habitat Composizione e distribuzione delle formazioni vegetali risultano notevolmente differenziate, risultato della dinamica di fattori fisico-geografici, climatici e antropici che si sono susseguiti nel tempo, dando vita ad un mosaico paesaggistico complesso.
Alle tipiche formazioni termofile della media e bassa collina bolognese, si aggiungono situazioni post-colturali da un lato e peculiarità floristiche legate agli ambienti gessosi (presenze mediterranee associate a entità "microterme") o agli ambienti calanchivi (flora specializzata) dall’altro.
È di grande utilità la Carta della vegetazione del Parco Regionale, prodotta dal Servizio Cartografico della Regione Emilia-Romagna. Le tipologie boschive prevalenti sono riconducibili a Laburno-Ostrieti mesofili con presenze "microterme" e a querceti xero-termofili a dominanza di Roverella, con stenomediterranee.
Ambedue i tipi sfumano spesso l’uno nell’altro e in arbusteti che rappresentano forme di degradazione oppure, all’opposto, di successione verso il bosco stesso.
Nei versanti più ombrosi e sul fondo delle doline il Carpino nero è accompagnato da querce, Orniello, e Acero campestre, più di rado da Tiglio, Carpino bianco, Cerro e Castagno (su terreni con un buon grado di acidità). Si tratta in larga parte di boschi cedui, che hanno subìto tagli frequenti e che scarseggiano di individui grandi e vecchi, tuttavia il sottobosco è localmente ancora ricco di specie erbacee rare, in gran parte protette a livello regionale, quali Erythronium dens-canis, Scilla bifolia, Corydalis cava, Galanthus nivalis.
Tra le specie microterme di particolare rilievo va citata la presenza del raro Isopiro a foglie di Talictro, del Giglio martagone e della rarissima Speronella lacerata (Delphinium fissum), presenti in poche stazioni appenniniche.
Nei versanti caldi il querceto di Roverella risulta sovente corredato da specie mediterranee e presenta una variante acidofila (in particolare sulle prime alture comprese tra i torrenti Idice e Zena, su terreni sabbiosi) con Cerro, Cisto femmina, Erica arborea e Brugo. Più in generale compaiono il Sorbo domestico, l’Olmo campestre, l’Acero minore e una fitta compagine di arbusti in gran parte spinosi, spesso sormontati dai fusti rampicanti dell’Asparago pungente.
Tra alberi bassi e contorti, tra fitte macchie di Ginestra odorosa compaiono anche Fillirea, Alaterno e Leccio. Il gesso nudo ospita rade garighe a Elicriso e Onosma, con specie erbacee adattate all’aridità.
Non mancano boschi ripariali lungo le sponde dei torrenti Savena, Idice e Zena, con Pioppo nero, e secondariamente Pioppo bianco, Salice bianco e Ontano. Nei greti prevale Salix purpurea ed è segnalata la presenza di Typha minima, elofita rara e localizzata.
Sui calanchi, con argilla affiorante instabile e localmente ricca di sali, vegetano specie xerofile come Agropyron pungens e Aster linosyris, a cui si affiancano pochi isolati cespi di Artemisia, Orzo marittimo e Scorzonera.
È presente l’endemica e rara Ononis masquillierii, una rara leguminosa esclusiva dei terreni argillosi emiliani e marchigiani. Nelle praterie, spontanee o post-colturali, dominano le graminacee (Forasacco, Paleo, Erba mazzolina) a cui si affiancano leguminose (soprattutto la Sulla nelle argille) e composite.
A questi ambienti sono anche legate specie di particolare interesse, spesso protette dalla legge regionale, quali le orchidee Gymnadenia conopsea, Orchis morio e, più rare, Orchis coriophora, Ophrys bertolonii e O. fusca.

Fauna
Di assoluto rilievo è la presenza di colonie riproduttive e siti di riposo e svernamento di Chirotteri legati ad habitat di grotta.
La locale comunità di pipistrelli comprende una decina di specie, delle quali sei di interesse comunitario: Ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), Ferro di cavallo euriale (Rhinolophus euryale), Vespertilio maggiore (Myotis myotis), Vespertilio di Blith (Myotis blithii), Miniottero (Miniopterus schreibersi).
Circa gli altri Mammiferi, è il caso di citare la presenza dell’Istrice, del Quercino e della Puzzola.
Per quanto riguarda gli uccelli, è rilevata la presenza di specie di interesse comunitario tipiche degli habitat collinari termofili e comunemente nidificanti (Calandro, Tottavilla, Ortolano, Averla piccola, Succiacapre, Albanella minore).
Aquila reale e Ghiandaia marina sono presenti ma non si riproducono nell’area. L’avifauna migratrice rileva la presenza regolare e la nidificazione di 20-25 specie tra le quali spiccano Quaglia, Prispolone, diversi Silvidi legati agli ambienti arbustivi termofili e mediterranei, Topino e Gruccione che nidificano in cavità scavate in pareti con substrato terroso o sabbioso.
Tra i vertebrati minori compaiono gli anfibi Tritone crestato e Ululone appenninico, i rettili Saettone e Colubro del Riccioli (Coronella girondica) e i pesci Chondrostoma genei, Leuciscus souffia, Barbus plebejus, Barbus meridionalis e Cobitis taenia, oltre a Padogobius martensii.
Tra gli invertebrati, quattro sono le specie di interesse comunitario: Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), il Lepidottero Eterocero Euplagia quadripuntaria e i due Coleotteri legati agli ambienti forestali e con resti di alberi marcescenti Lucanus cervus e Cerambix cerdo. È presente anche la farfalla Zerynthia polyxena.

Altre emergenze
Affioramenti gessosi nella prima collina bolognese caratterizzati da doline, inghiottitoi e grotte (Grotta della Spipola, la più grande grotta italiana nei gessi). Fascia calanchiva in gran parte su argille scagliose. Boschi mesofili, xero-termofili, radure e pratelli xerici.

Criticità
Specie vegetali CORINE appendice K : Orchis coriophora. Specie animali: Coronella girondica, specie presente con distribuzione altamente frammentata lungo la fascia medio-montana e collinare.
Specializzata ad habitat xerici.
Scarse conoscenze sulla distribuzione ed ecologia di popolazione.
Importantissime colonie di Rhinolophus spp., Myotis spp. e Miniopterus schreibersi.Nidificazione delle specie ornitiche degli ambienti calanchivi (in particolare Circus pygargus). Ricchezza ittica dei torrenti.
Corpi idrici
ricadenti nel sito
Corpi idrici Fiumi
[IT-8-0620000000003ER] T. IDICE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
[IT-8-0620000000004ER] T. IDICE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620000000005ER] T. IDICE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620010000003ER] T. ZENA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
[IT-8-0620010000004ER] T. ZENA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo --
[IT-8-0620010000005ER] T. ZENA Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2021)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620040100001ER] R. CENTONARA OZZANESE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.4 Costi sproporz. (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
[IT-8-0620040100002ER] R. CENTONARA OZZANESE Stato
ECO
CHIM
Obiettivo
ECO Art. 4.5 Costi sproporzionati (buono al 2027)
CHIM Nessuna esenzione (buono al 2015)
Corpi idrici Transizione  - 
Corpi idrici Laghi  - 
Corpi idrici Mare  - 
Note Bracconaggio.Speleologia.Agricoltura (distruzione dei nidi di Circus pygargus).Speculazione edilizia.
Stato/Obiettivo
area protetta
statosufficiente
obiettivoArt. 4.4 2027
stato potenzialescadente
Valutazione d’incidenzapositiva
Misure riguardanti la matrice acqua correlata al sito
[01] POINT
13 interv.
[02] NUTR
47 interv.
[03] PEST
25 interv.
[04] CONTAM
[05] LONG
3 interv.
[06] HYDROM
38 interv.
[07] FLOW
11 interv.
[08] IRRIG
16 interv.
[09] PRIC.HH[10] PRIC.IND[11] PRIC.AGR[12] ADV.AGR
14 interv.
[13] WAT.PROT[14] KNOW
20 interv.
[15] EMISS
8 interv.
[16] IND.WWT
[17] SOIL
2 interv.
[18] ALIEN[19] RECREAT[20] FISHING
[21] POLLUT
7 interv.
[22] FOREST[23] RETENT[24] CLIM.CHG
stampato il 25/04/2024