Caratteristiche area protetta |
Info | Acque interne di corpi (acqua stagnante, acqua corrente)ciottoli, scogliere, isolotti,erica, macchia, macchia e gariga, phygranaPrati Magri e steppeampio bosco latifoglie caducifoglieboschi mistiinterno rocce, ghiaioni, sabbie, neve e ghiacci perenni
| Emergenze |
| Il subsito 1 è costituito da un tratto del T. Lerrone e da alcuni suoi affluenti.Il subsito è interamente situato nel Comune di Garlenda. Il regime idrologico èdi tipo torrentizio, ma sono anche presenti due sbarramenti artificiali checreano zone ad acque profonde e stagnanti. Il subsito 2, è una cava abbandonata di argille plioceniche, localizzata inprossimità del T. Lerrone in Comune di Villanova d’Albenga. È caratterizzatodalla presenza di stagni permanenti e temporanei ormai rinaturalizzati. Esistonoinoltre tratti di gariga e di macchia e piccole zone calanchive ricche di fossili. Dal punto di vista floristico-vegetazionale il sito è caratterizzato da una buonadifferenziazione di ambienti in relazione all’estensione esigua dell’area. Taleaspetto attribuisce al sito una buona potenzialità per la formazione di habitatstabili che potrebbero costituire un rifugio per specie animali e vegetalivulnerabili, soprattutto appartenenti ad habitat poco diffusi nella pianad’Albenga. La diversificazione di ambienti vegetazionali è dovuta principalmente allapresenza di fasi pioniere di colonizzazione, che dimostra una gradualerinaturalizzazione del sito.Mentre per la fauna questo processo risulta essere più veloce, per la vegetazionesi tratta di un processo più lento e graduale. I residui di macchia mediterranea presenti lungo i confini del sito manifestanouna graduale ricolonizzazione da parte di un arbusteto termofilo mediterraneocaratterizzato da specie predominanti come Spartium junceum, Cistus salvifolius,Cistus albidus, Chritmum maritimum, Thymus vulgaris, Pistacia lentiscus,Asparagus acutifolius, Juniperus communis. Nonostante la presenza di questespecie non si ha una macchia mediterranea ben caratterizzata, ma probabilmentelasciando il sito indisturbato si potrà assistere ad un’evoluzione in tal senso. Oltre a questi arbusti di macchia mediterranea sono presenti Crataegus monogyna,Prunus spinosa, Rosa sp. e Cornus sanguinea; si tratta di specie moltocompetitive e rustiche che colonizzano terreni incolti e che potrebbero preparareil terreno per l’instaurarsi di una macchia mediterranea matura. Le praterie al centro dell’ex cava, immediatamente a ridosso delle areepseudocalanchive, si trovano ancora in una situazione di prima ricolonizzazionedelle argille con specie xerofile caratteristiche di incolti. I prati a sfalciopresenti nella zona centrale e NW del sito sono caratterizzati da fasi evolutiveche tendono all’arbusteto. In queste aree sono presenti alcune orchidee protettecome Orchis coriophora (O. cimicina), Orchis morio (O. mora) e Serapias vomeracea(Serapide maggiore).Di interesse sono i lembi di vegetazioni palustri e ripariali caratterizzati dafasi pioniere con formazioni a Typha, canneti e comunità dominate da idrofite(Potamogeton sp.). La protezione di questo tipo di vegetazione risulta diparticolare importanza soprattutto per garantire un habitat ideale allo sviluppodelle popolazioni stanziali di Emys orbicularis e per garantire un buon riparoper le specie ornitiche che gravitano nell’area.
|
|
Altre emergenze |
| Criticità | Il sito ospita alcuni Uccelli elencati nell’allegato I della Direttiva 79/409CEE, e una delle ultime popolazioni della testuggine palustre Emys orbicularisdella Liguria. Sono inoltre presenti altri rettili di interesse regionale comeLacerta lepida (specie proposta dall’Italia per l’inclusione nell’allegato IIdella Direttiva Habitat, in quanto rarissima sul territorio nazionale: le scarsepopolazioni liguri sono le uniche popolazioni italiane) e Malpolonmonspessulanus. Il sito si presta ad un ripristino delle zone umide e ad unagestione didattica e turistica. |
|