Procedura per l’esercizio del diritto di opzione di cui all’art. 12 comma 4 del decreto ministeriale 25 ottobre 2016, n. 294.

In attuazione di quanto previsto all’art. 2 comma 3 del d.p.c.m. 4 aprile 2018 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 135 del 13 giugno 2018, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha provveduto ad elaborare e definire un documento contenete “Modalità e criteri per l’esercizio del diritto di opzione, ai sensi dell’art. 12 comma 4 del decreto ministeriale 25 ottobre 2016, n. 294”.

 

Si rende noto che l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale con nota prot. n. 7559 del 15 ottobre 2018 ha inviato alle Regioni interessate apposita richiesta di attivare la procedura in oggetto.

In allegato si pubblicano:

Contratto di Fiume del Serra: pubblicato l’avviso pubblico rivolto alle realtà organizzate del territorio. Giovedì 18 ottobre incontro alle Scuderie Granducali per la firma del Protocollo d’Intesa con le Istituzioni promotrici

 

Call to action per il “Contratto di Fiume” del Torrente Serra. Un invito all’azione che il Comune di Seravezza rivolge ad associazioni, gruppi informali, comitati, forze politiche, associazioni di professionisti e di categoria e ordini professionali affinché – tutti assieme, coordinati in un Tavolo di Lavoro – contribuiscano a delineare l’architettura di quello che a tutti gli effetti si propone come lo strumento operativo per la valorizzazione e la fruizione del sistema fluviale. Associazioni e gruppi interessati hanno tempo fino a lunedì 22 ottobre per far pervenire la loro adesione. «Il Tavolo di Lavoro è lo strumento partecipativo principe del percorso di definizione del “Contratto di Fiume”», spiega l’Assessore alle opere pubbliche Giuliano Bartelletti. «Un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte, ma anche un organismo deputato a proporre alcune importanti regole di gestione e di controllo del futuro Contratto. Associazioni ed enti collaboreranno infatti con il fine principale di condividere un quadro conoscitivo del torrente Serra, definire un documento strategico con obiettivi generali e specifici di medio termine, predisporre un primo programma di azioni sperimentali sul quale promuovere la ricerca di finanziamenti, definire una campagna informativa unitaria diretta alla cittadinanza e al mondo della scuola, elaborare una proposta di piano di monitoraggio. Come già anticipato sere fa in Consiglio Comunale, rivolgiamo un caldo invito a tutte le realtà associative, politiche, professionali e di categoria affinché partecipino a questo grande progetto collaborativo che si propone di disegnare il futuro della Valle del Serra».

Si procede intanto a grandi passi anche verso l’ufficializzazione degli Enti Istituzionali che sottoscriveranno il Protocollo d’Intesa per la attivazione del “Contratto di Fiume” del Torrente Serra. Comune di Seravezza ed Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale – i due soggetti che con il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord coordinano il processo – hanno invitato ad aderire la Regione Toscana con il Centro Funzionale Regionale, la Provincia di Lucca, l’Unione dei Comuni della Versilia, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Lucca e Massa Carrara, il Parco delle Apuane, l’Arpat Lucca, il Cerafri (Centro per la Ricerca e l’Alta Formazione per la prevenzione del Rischio Idrogeologico), l’Anci Toscana, il Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa, la Fondazione Terre Medicee. Molti degli organismi interpellati hanno già dato un positivo riscontro. Sarà questa la cabina di regia che analizzerà e gestirà le proposte che perverranno dal Tavolo di Lavoro e che successivamente si assumerà l’onere di realizzare, una volta acquisite le risorse economiche, gli interventi previsti nel Contratto in collaborazione anche con le associazioni che abbiano risorse umane e/o finanziarie da condividere.

Giovedì 18 ottobre alle ore 17:30 alle Scuderie Granducali si farà il punto della situazione sul lavoro preliminare fin qui svolto. «Interverranno anche le responsabili di Comunità Interattive-Officine per la Partecipazione, soggetto incaricato dall’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale a coordinare il percorso partecipativo nell’ambito del progetto Proterin3évolution (Interreg Italia – Francia Marittimo), e sarà un’importante occasione per incontrare associazioni, comitati e tutti i portatori d’interesse – non importa se abbiano o meno già aderito all’Avviso Pubblico in scadenza il prossimo 22 ottobre – per illustrare modalità, tempistiche e sviluppo delle attività da svolgere da qui ai prossimi mesi. In chiusura si procederà alla stipula formale del Protocollo d’Intesa», conclude l’Assessore Bartelletti.

 

L’avviso pubblico per la costituzione del Tavolo di Lavoro è disponibile in homepage (sezione centrale “News dagli uffici”) sul sito web del Comune di Seravezza.

OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’EROSIONE COSTIERA – AVVIATI I LAVORI PER LA SUA COSTITUZIONE

Si è tenuta giovedì 2 agosto a Roma presso la Sala Europa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la riunione per avviare il percorso di istituzione e creazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Erosione Costiera.

All’incontro dove hanno partecipato il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Il Ministero dei Beni Culturali, le Regioni rivierasche, Il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, la Direzione Generale di Vigilanza Autorità portuali, l’Istituto Idrografico della Marina Militare e le Autorità di Bacino Distrettuali fra cui il Segretario Generale Massimo Lucchesi dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e numerosi stakeholders, è stata illustrata e consegnata una bozza di protocollo d’intesa per l’istituzione dell’Osservatorio e sono stati condivisi alcuni principi e obiettivi comuni alla base delle attività future.

Essendo noto che il fenomeno dell’erosione costiera si inquadra all’interno di processi di dinamica costiera, riconducibili sia a cause naturali che, in particolar modo, agli effetti di numerose cause di natura antropica che agiscono lungo i bacini versanti (come nel caso di estrazioni in alveo, di invasi artificiali, di rimboschimenti, sistemazioni idrauliche, subsidenza delle aree di pianura per emungimenti) o lungo la stessa linea di costa (opere portuali, foci armate, opere di difesa costiera), l’obiettivo sarà quello di esaminare le problematiche nel loro complesso e di offrire specifiche linee guida agli operatori del settore, tenendo conto delle concause e delle possibili azioni di adattamento o prevenzione anche in relazione agli effetti attesi dei cambiamenti climatici.

Questo è un passaggio estremamente importante” afferma Massimo Lucchesi “perchè è l’avvio di un percorso che porterà alla creazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Erosione Costiera, il futuro cardine nello sviluppo e nella condivisione delle conoscenze sulle dinamiche costiere e sui fenomeni erosivi ma anche il soggetto che avvierà proposte di integrazione normativa e darà continuità alla programmazione delle azioni per la difesa e la gestione delle coste”.

Presentato il progetto di bilancio idrologico nazionale: un nuovo sistema integrato di monitoraggio

Un nuovo ed efficace strumento di governance che rafforza l’obiettivo di dare vita ad un sistema integrato di monitoraggio idrologico. E’ con questo intento che è stato presentato a Roma il “Bilancio Idrologico nazionale, quale nuovo modello di conoscenza ambientale a servizio dei cittadini”.

Il workshop, che si è svolto nella giornata del 31 luglio a Roma all’interno dell’Auditorium di ISPRA con la partecipazione di oltre 100 tra stakeholder e addetti ai lavori, è stato promosso dalla Direzione Generale per la Salvaguardia del territorio e delle acque (DG STA) del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Ispra e Sogesid Spa, nell’ambito delle iniziative volte al rafforzamento dell’attività amministrativa e delle competenze necessarie a incrementare la governance della risorsa idrica, ovvero L6 WP1 di cui al Progetto CReIAMO PA.

L’evento, aperto dal Direttore generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (STA) Gaia Checcucci, è stato l’occasione per presentare – ad una vasta platea composta dai rappresentanti delle Autorità di bacino distrettuali, delle Regioni e delle Province Autonome – i contenuti della “Proposta progettuale finalizzata alla stima delle componenti del bilancio idrologico distrettuale”, elaborata da ISPRA e perfezionata e condivisa dalla DG STA con il supporto del Sistema nazionale e del  Tavolo Nazionale per i Servizi di Idrologia Operativa.

La proposta progettuale costituisce un importante tassello della strategia complessiva che il Ministero sta dispiegando, dal 2016, su tutto il territorio nazionale, al fine di rafforzare le capacità gestionali esercitate da tutte le Autorità competenti in materia di tutela quantitativa delle risorse idriche.

Una strategia articolata fondamentalmente su due livelli, fortemente complementari: da una parte, la messa a regime di un sistema di governance in grado di esercitare un’azione amministrativa razionale e trasparente, nonché di garantire un metodo di gestione sostenibile delle risorse, in condizioni ordinarie e di  scarsità idrica, basato sulla condivisione delle informazioni, sulla concertazione con gli attori territoriali e sulla programmazione strategica; dall’altra, il potenziamento della conoscenza ambientale sull’acqua e sui suoi usi.

Dopo la messa a regime delle Autorità di bacino distrettuali, vi è stata l’istituzione degli “Osservatori” – cabine di regia distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici – e immediatamente a valle la definizione delle nuove regole ministeriali e distrettuali per la valutazione ambientale delle istanze di derivazione d’acqua e per la determinazione e applicazione sui fiumi dei deflussi ecologici (nuove regole, promulgate a livello nazionale già rese operative con appositi atti deliberativi delle Conferenze Istituzionali Permanenti delle Autorità di bacino).

Adesso, un nuovo tassello si inserisce nell’ambito degli strumenti di cui dotare le Autorità competenti alla governance della risorsa idrica per svolgere al meglio il loro compito: il bilancio idrologico nazionale.

Si tratta di un progetto ambizioso, che mira a superare il contesto di frammentazione e non sufficiente armonizzazione dei dati ambientali di tipo idrologico. La “Proposta progettuale” va, infatti, nella direzione di attivare un’azione sistematica e continuativa, in grado di assicurare il monitoraggio di tutte le grandezze idrologiche, la loro validazione e, infine, la loro completa messa a disposizione e utilizzabilità nell’ambito della procedura di costruzione del bilancio idrologico nazionale, a beneficio del lavoro delle Autorità di distretto, delle Regioni e di ogni altro soggetto interessato.

La giornata, caratterizzata dai contributi e le presentazioni di numerosi ed autorevoli relatori tra cui Donatella Emma Ignazia Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna in qualità di capofila nella Conferenza Unificata Stato Regioni, e Alessandro Bratti, Direttore Generale ISPRA e si è conclusa con una tavola rotonda dedicata al bilancio idrologico distrettuale e alla pianificazione delle risorse idriche e con il saluto dell’onorevole Vannia Gava, Sottosegretario all’Ambiente.

“L’acqua costituisce un elemento essenziale della vita e proprio per queste ragioni occorre ottimizzarne l’uso mantenendo standard di qualità alti. Una gestione sostenibile dell’acqua non può prescindere da un impegno corale e concreto, da una collaborazione autentica e coordinata tra tutti i soggetti istituzionali e non che insieme pongono la conoscenza ambientale alla base delle strategie di sviluppo sostenibile del nostro paese”. È quanto ha dichiarato in un messaggio il Sottosegretario Vannia Gava che, per sopraggiunti impegni parlamentari, non ha potuto partecipare al convegno.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Comunicato relativo all’adozione del progetto di “Piano di bacino del fiume Serchio, (PAI) – Variante generale funzionale all’adeguamento del PAI del fiume Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”

E’ stato pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 142 del 21 giugno 2018 il Comunicato relativo all’adozione del progetto di “Piano di bacino del fiume Serchio, (PAI) – Variante generale funzionale all’adeguamento del PAI del fiume Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”.

Qui di seguito il permalink al Comunicato in Gazzetta Ufficiale.

Approvato il decreto di Progetto di Variante al PAI del Serchio

Con il Decreto del Segretario Generale n.39 del 12 giugno 2018 è stato adottato il progetto di variante al PAI del Serchio denominato “Piano di bacino del fiume Serchio, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI) – Variante generale funzionale all’adeguamento del PAI del fiume Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”, che avvia il percorso per il progressivo avvicinamento del PAI del Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale, mantenendo i contenuti del Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico del fiume Serchio nelle le parti compatibili con la nuova disciplina e fino all’integrazione di questo nel PGRA dell’Appennino Settentrionale.

Il progetto di variante al PAI è costituito da sette elaborati:

  1. Relazione e criteri generali alla scala del bacino del fiume Serchio;
  2. Disciplina di Piano della Variante generale PAI;
  3. Mappa delle aree a pericolosità da alluvione fluviale e costiera;
  4. Mappa delle aree di contesto fluviale e lacuale;
  5. Mappa delle aree destinate alla realizzazione degli interventi di protezione;
  6. Mappa della pericolosità derivata da fenomeni di flash flood;
  7. Mappa del rischio da alluvione.

La documentazione relativa al progetto di variante del PAI e il decreto di adozione sono depositati a scopi di consultazione presso la sede di Lucca dell’Autorità di bacino e pubblicati sul sito del Distretto e dell’Autorità di bacino del fiume Serchio (sezione “In evidenza) per la durata di 45 giorni decorrenti dalla pubblicazione della notizia di avvenuta adozione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Al decreto è allegato il testo integrato delle norme del PAI del fiume Serchio, con evidenziate le parti che, una volta approvata la Variante generale PAI, saranno modificate, integrate e/o sostituite dalla nuova Disciplina di Piano.

Nei 45 giorni successivi alla scadenza del periodo di consultazione, chiunque potrà presentare osservazioni scritte sui contenuti del Progetto di Piano, con le seguenti modalità:

Variante generale per l’adeguamento del PAI del fiume Serchio al PGRA del Distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale. L’inizio di un percorso

Si è tenuto venerdì 16 marzo a Lucca l’incontro con i Comuni che ricadono nel bacino idrografico del Serchio per l’adeguamento del PAI al PGRA dell’Appennino Settentrionale.

Questo è l’inizio di un nuovo percorso che consentirà ai territori del Serchio di  uniformarsi all’intero territorio regionale toscano e di introdurre il concetto di gestione del rischio come voluto dalle più recenti Direttive europee in materia di alluvioni e di gestione della risorsa idrica. La rinnovata fruibilità delle mappe grazie alle tecnologia Webgis e l’introduzione di nuovi elementi conoscitivi, come le mappe del rischio, di pericolosità da Flash-flood e di contesto fluviale, permetteranno alle amministrazioni di avere ulteriori elementi per sviluppare le loro politiche sul territorio.

Successivamente alla presentazione ai Comuni del progetto di adeguamento del PAI al PGRA e all’adozione del progetto di variante con decreto del Segretario Generale sono previsti 45 giorni di deposito e 45 giorni per la consultazione, cui seguiranno le Conferenze programmatiche indette dalla Regione durante le quali sarà data possibilità a tutti i cittadini e gli stakeholders di partecipare e contribuire, per arrivare infine all’adozione e quindi all’approvazione della variante.