Progettazione e Monitoraggio per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico al Palazzo delle Professioni

 

Al Palazzo delle Professioni è in programma lunedì 22 aprile il convegno ’Progettazione e sistemi di monitoraggio per la mitigazione del rischio idrogeologico’. L’evento è promosso dalla deputata Erica Mazzetti (Forza Italia), componente VIII Commissione ambiente. Interverranno come relatori: i sindaci Matteo Biffoni (Prato) e Riccardo Palandri (Poggio a Caiano), Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, gli ordini professionali con Riccardo Martelli (Geologi), Giacomo Gacci (Geometri), Francesco Sanzo (Ingegneri), le categorie economiche.


 

Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale: adottato il PAI dissesti. Ora interventi rapidi contro le frane

La CIP – Conferenza istituzionale permanente dell’Autorità di Bacino – titolare della difesa del suolo, ha adottato il PAI – Piano per l’assetto idrogeologico (PAI dissesti). Ossia lo strumento determinante, dichiara Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, che da subito interverrà direttamente nella programmazione e nel controllo degli interventi per la prevenzione e la sistemazione delle frane  e dei dissesti, indirizzando e monitorando le risorse che lo Stato è tornato a stanziare.

Nella  giurisdizione dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, rientrano i dissesti di 24.300 kmq del territorio, come detto fragile: 20.300 in Toscana, 3850 in Liguria e 150 in Umbria. Il Pai porta un quadro conoscitivo completo e in costante aggiornamento, che conta quasi 130.000 aree in dissesto attive e potenzialmente instabili che coprono 4800 kmq di territorio pari al 30% del distretto, con 140.000zone a rischio diretto per abitazioni, industrie, infrastrutture e servizi pubblici.

In queste cifre figurano i 4000 kmq a maggior pericolo della Toscana e i 700 kmq della Liguria. In particolare – in Toscana – Val di Bisenzio, Val di Pesa, Val d ‘Elsa, Mugello, Casentino, Garfagnana, Lunigiana, Amiata e non poche altre fragili terre. Per la Liguria il cerchio di luce dell’Autorità di bacino illumina  tutto il Levante ligure, le Cinque Terre, la zona di Portofino, Camogli.

Un territorio, quello di competenza dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, che ogni giorno registra un’emergenza: è di ieri la notizia della frana di Tavarnuzze, nel comune di Impruneta, provincia di Firenze. L’urgenza, naturalmente, è già stata garantita. Ora i tecnici, a cominciare da Lorenzo Sulli, dirigente settore assetto idrogeologico e frane dell’Autorità di bacino, dovranno valutare il livello di gravità e programmare gli interventi a lungo raggio per la sistemazione.

L’adozione del PAI dissesti è avvenuta sotto la regìa del Ministero dell’Ambiente, ossia del vice ministro Vannia Gava. Collegati in videoconferenza la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni per il  Ministero della Cultura, del Sottosegretario Luigi D’Eramo del Ministero per le politiche agricole e sovranità alimentare. Per la Regione Toscana ha partecipato l’assessora all’ambiente, Monia Monni della regione Toscana. L’organo politico dell’Autorità di distretto, guidato da Gaia Checcucci, ha adottato in via definitiva il nuovo Piano dissesti, risultato di un articolato percorso condiviso prima in linea tecnica dalla Conferenza Operativa ( organo tecnico dell’Autorità) nel dicembre 2022. A seguire ci sarà la formalizzazione del DPCM e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

“Con il PAI dissesti – spiega Gaia Checcucci – si dispone di uno strumento di conoscenza e di regole unico ed omogeneo che definisce la pericolosità e il rischio per le frane e per tutti gli altri dissesti geomorfologici. Conoscere monitorare e programmare spetta all’Autorità di bacino. Le Regioni regolano urbanistica, edilizia e agricoltura sul territorio in base, appunto, agli indirizzi del Pai”.

“I rischi connessi alle frane – spiega ancora Gaia Checcucci – Hanno ora nuove regole con vincoli ed indirizzi semplici ed univoci per la pianificazione urbanistica e l’attività edilizia dell’esistente e delle nuove costruzioni. Regole e vincoli che servono anche per gestire le fasi d’emergenza.  E’ stata superata la frammentazione derivante dai precedenti Piani e sub Piani che facevano riferimento a porzioni di territorio più o meno estese e che dettavano prescrizioni e regole diverse anche in aree contermini, frutto di un approccio passato, che non rispecchiava più la normativa europea ed italiana in merito e che, soprattutto, consentiva, seppur involontariamente, che la farraginosità e la stratificazione di quadri conoscitivi e mappe , nonché correlate norme, non fornisse ai decisori politici, agli amministratori dei comuni e ai portatori di interesse in generale, di avere in chiaro la fotografia aggiornata del territorio”.

Ora, sottolinea Gaia Checcucci, è disponibile un quadro conoscitivo costantemente aggiornato per garantire che, per tutte le attività antropiche sul territorio, sia valutata la compatibilità rispetto ai pericoli e ai rischi legati ai dissesti. Con il supporto della tecnologia allo stato dell’arte, l’Autorità di bacino fornisce uno strumento dinamico di regole, conoscenza e programmazione per la pericolosità e il rischio geomorfologico, punto di riferimento di tutti gli enti e dei cittadini coinvolti dai fenomeni messi sotto attenzione. In ogni caso la nostra filosofia resta precisa: prevenire significa, innanzitutto, conoscere e far conoscere le condizioni di salute del territorio e mettere in condizione, tutte le istituzioni, di gestire l’eventuale rischio“.

Concorso Scientifico in memoria del Geol. David Giuntini – anno 2023 – scadenza 31 marzo 2024

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La Fondazione dei Geologi della Toscana, con il patrocinio del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e dell’Ordine dei Geologi della Toscana bandisce l’edizione 2023 del Concorso Scientifico – Premio in memoria del Collega Geol. David Giuntini. La domanda di ammissione deve pervenire entro e non oltre il 31 marzo 2024. Per partecipare bisogna presentare tesi discusse dopo il primo gennaio 2022. Non sono ammessi al concorso lavori già presentate nelle precedenti edizioni del premio, anche se non risultati vincitrici.
Il concorso prevede la premiazione di due categorie:
• Tesi di Laurea magistrale
• Tesi di Laurea triennale
Il bando può essere scaricato dal sito della Fondazione: http://fondazione.geologitoscana.it/

Per prevenire l’emergenza siccità l’unico strumento è la programmazione

Riunita oggi alla presenza del Segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, Gaia Checcucci e del Commissario nazionale contro la siccità, Nicola Dell’Acqua, la riunione dell’ “Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici“, trasformato in organo dallo stesso provvedimento che ha istituito il Commissario. Obiettivo dell’Osservatorio è monitorare e gestire la scarsità della risorsa anche alla luce dei cambiamenti climatici.

Il Commissario dell’Acqua ha constatato il proficuo lavoro svolto dall’Autorità in tema di pianificazione de gestione della risorsa idrica e ha sottoscritto un protocollo che “individua nell’Autorità dell’Appennino Settentrionale l’amministrazione in grado d’interpretare le nuove funzioni codificate nel decreto siccità del 2023, svolgendo, attraverso il nuovo Osservatorio, un unico centro di riferimento e cabina di regia per raccolta, analisi, approfondimenti per la gestione ottimale della risorsa idrica, attraverso l’adozione di un set di indicatori sensibili al cambiamento climatico da testare ed eventualmente standardizzare su scala nazionale. Ciò fa seguito all’aggiornamento del bilancio idrico condotto dall’Autorità su tutto il territorio, che ha anche tenuto conto di innovativi criteri di elasticità rispetto al clima che cambia.

La fotografia scattata conferma l’estrema propensione del territorio agli eventi estremi: piove troppo, piove poco, piove diverso, ossia, proprio per effetto dei cambiamenti climatici, abbiamo precipitazioni più abbondanti in autunno e inverno, piuttosto che nel periodo primaverile. Così come meno pioggia in Casentino e proporzionalmente più nella Toscana meridionale.
Del resto, come ben si sa, i corsi d’acqua toscani hanno carattere prevalentemente torrentizio, a cominciare dall’Arno che si gonfia molto quando piove e si assottiglia nei periodi di siccità.

Dunque, a fronte delle varie situazioni che si possono determinare, scattano “scenari di severità idrica” di quattro livelli.

  • Normale – I valori degli indicatori sono tali da soddisfare le esigenze del territorio per tutti gli usi;
  • Bassa – Le esigenze possono essere ancora soddisfatte ma con alcuni segnali di criticità;
  • Media – La situazione peggiora e sono possibili anche danni economici;
  • Alta – La risorsa idrica non è più in grado di soddisfare gli usi e di evitare danni al sistema. In quest’ultimo caso, sulla base delle analisi prodotte dall’Osservatorio dell’Autorità, può essere adottata, anche preventivamente, la deliberazione dello stato d’emergenza di rilievo nazionale.

L’Osservatorio, dopo l’insediamento, diventa quindi pienamente operativo, come organo dell’Autorità di bacino, e sarà in grado di valutare la situazione attraverso un calendario d’incontri con i componenti delle varie amministrazioni statali e territoriali.

 

4 marzo 2024 – Riunita la Conferenza Operativa

In corso oggi la riunione della Conferenza Operativa dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Tra i punti principali all’ordine del giorno nella seduta del 4 marzo 2024, l’aggiornamento del Piano di Gestione delle acque 2021-2027 relativo al bilancio delle acque superficiali per il territorio toscano (Secondo aggiornamento). Per il Piano di stralcio Assetto Idrogeologico importanti aggiornamenti con la convocazione della seduta CIP del 6 marzo 2024 con all’ordine del giorno l’adozione del PAI dissesti, l’approvazione delle misure di salvaguardia, oltre alla documentazione di Piano.
Per quanto riguarda il Piano di Gestione del Rischio Alluvione aggiornamenti in merito al riesame delle mappe relative al reticolo idraulico principale, del reticolo idraulico del fiume Ombrone e Bruna.
Presentato anche il report di monitoraggio VAS un documento contribuisce ad arricchire le valutazioni ambientali sugli effetti del Piano di gestione delle Acque e del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni.

Il ruolo del servizio idrico integrato tra sfide ambientali, cambiamenti climatici e sviluppo industriale

Venerdì 16 febbraio 2024, presso la Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore di Pisa (Piazza dei Cavalieri – Pisa) è in corso il convegno organizzato da CNA Pisa e Unione Industriale Pisana dal titolo “Il ruolo del servizio idrico integrato tra sfide ambientali, cambiamenti climatici e sviluppo industriale”.  Conoscere per programmare e per pianificare le priorità al centro dell’intervento del Segretario Generale Gaia Checcucci dal titolo: “Disponibilità della risorsa, sicurezza idraulica e salvaguardia ambientale: la fragilità del territorio”.