Progettazione e Monitoraggio per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico al Palazzo delle Professioni

 

Al Palazzo delle Professioni è in programma lunedì 22 aprile il convegno ’Progettazione e sistemi di monitoraggio per la mitigazione del rischio idrogeologico’. L’evento è promosso dalla deputata Erica Mazzetti (Forza Italia), componente VIII Commissione ambiente. Interverranno come relatori: i sindaci Matteo Biffoni (Prato) e Riccardo Palandri (Poggio a Caiano), Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, gli ordini professionali con Riccardo Martelli (Geologi), Giacomo Gacci (Geometri), Francesco Sanzo (Ingegneri), le categorie economiche.


 

Autorità di bacino e Canottieri Comunali Firenze firmano il primo protocollo della legge “SalvaMare” che comincerà a salvare l’Arno con “l’alleanza per il fiume”

L’obiettivo è “l’alleanza per il fiume”. E’ stato firmato stamani, 17 aprile 2024, il primo protocollo d’intesa fra il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Gaia Checcucci, e il presidente della società Canottieri comunali Firenze, Giancarlo Fianchisti, che proprio oggi, 17 aprile 2024, ha anche ricevuto, in Palazzo Vecchio, il premio del Comune di Firenze per i 90 anni di attività, durante la “Giornata della canoa”.

Obiettivo del protocollo è salvaguardare il fiume e, nel caso specifico, liberarlo dalla plastica e dai rifiuti attraverso una collaborazione stretta che si estende, sul piano educativo e sociale, alla diffusione di buone pratiche in attuazione della legge SalvaMare. Capace di stanziare 280mila euro l’anno per tre anni che l’Autorità di bacino destinerà non solo alla Canottieri Comunali Firenze ma anche ad altre associazioni che parteciperanno a questo grande progetto che, oltre al mare, salverà e migliorerà l’acqua dell’Arno e di tutti i fiumi e torrenti che bagnano l’ampio territorio (Liguria, Toscana e un pezzo di Umbria) di competenza del Distretto dell’Appennino Settentrionale. I protocolli, dunque, saranno firmati con associazioni presenti sul territorio che operano in campo ambientale, sportivo e sociale, coinvolgendo cittadini di tutte le età.

“La nostra proposta per l’Arno – ha detto Gaia Checcucci – è stata approvata dal Ministero dell’Ambiente nel dicembre del 2022 ed è mirata alla salvaguardia dei fiumi, coinvolgendo le associazioni che lo vivono perché, ne siamo convinti, chi sta sul fiume e lo fruisce è la miglior sentinella e può darci una mano a fare quanto possibile per contenere l’inquinamento e liberare le acque da rifiuti galleggianti. Il risultato si può raggiungere non solo togliendo materialmente questi rifiuti, ma anche attraverso l’educazione ambientale dei ragazzi e di tutti coloro che si avvicinano, in ogni forma, all’Arno”.

Da parte sua, il presidente della Canottieri Comunali, Fianchisti, ha affermato che i Canottieri, attraverso “i 400 soci e il centinaio di giovani del settore agonistico, s’impegneranno a ripulire il fiume e a proteggerlo dalle plastiche, ma anche a diffondere quella cultura del rispetto dell’ambiente che può preservare l’Arno da gesti sconsiderati come l’abbandono, nell’acqua, di bicchieri, piatti, stracci e perfino tavoli, sedie, biciclette e carrelli della spesa”.

 

SAFE-LAND – Mitigating the risk of flooding and landslides

Martedì 9 aprile dalle 9.30 alle 16.30 presso la sede dell’Università eCampus di Roma in via Matera 18 si svolgerà l’incontro “SAFE-LAND. Mitigating the risk of flooding and landslides via Artificial Intelligence with a view to extreme climate events”. L’evento è fatto in collaborazione con Safe-Land, The Rescue and Protection Directorate di Montenegro, l’Università di Pisa, Regione Međimurje ed è co-finanziato dall’Unione Europea.

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Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale: adottato il PAI dissesti. Ora interventi rapidi contro le frane

La CIP – Conferenza istituzionale permanente dell’Autorità di Bacino – titolare della difesa del suolo, ha adottato il PAI – Piano per l’assetto idrogeologico (PAI dissesti). Ossia lo strumento determinante, dichiara Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, che da subito interverrà direttamente nella programmazione e nel controllo degli interventi per la prevenzione e la sistemazione delle frane  e dei dissesti, indirizzando e monitorando le risorse che lo Stato è tornato a stanziare.

Nella  giurisdizione dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, rientrano i dissesti di 24.300 kmq del territorio, come detto fragile: 20.300 in Toscana, 3850 in Liguria e 150 in Umbria. Il Pai porta un quadro conoscitivo completo e in costante aggiornamento, che conta quasi 130.000 aree in dissesto attive e potenzialmente instabili che coprono 4800 kmq di territorio pari al 30% del distretto, con 140.000zone a rischio diretto per abitazioni, industrie, infrastrutture e servizi pubblici.

In queste cifre figurano i 4000 kmq a maggior pericolo della Toscana e i 700 kmq della Liguria. In particolare – in Toscana – Val di Bisenzio, Val di Pesa, Val d ‘Elsa, Mugello, Casentino, Garfagnana, Lunigiana, Amiata e non poche altre fragili terre. Per la Liguria il cerchio di luce dell’Autorità di bacino illumina  tutto il Levante ligure, le Cinque Terre, la zona di Portofino, Camogli.

Un territorio, quello di competenza dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, che ogni giorno registra un’emergenza: è di ieri la notizia della frana di Tavarnuzze, nel comune di Impruneta, provincia di Firenze. L’urgenza, naturalmente, è già stata garantita. Ora i tecnici, a cominciare da Lorenzo Sulli, dirigente settore assetto idrogeologico e frane dell’Autorità di bacino, dovranno valutare il livello di gravità e programmare gli interventi a lungo raggio per la sistemazione.

L’adozione del PAI dissesti è avvenuta sotto la regìa del Ministero dell’Ambiente, ossia del vice ministro Vannia Gava. Collegati in videoconferenza la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni per il  Ministero della Cultura, del Sottosegretario Luigi D’Eramo del Ministero per le politiche agricole e sovranità alimentare. Per la Regione Toscana ha partecipato l’assessora all’ambiente, Monia Monni della regione Toscana. L’organo politico dell’Autorità di distretto, guidato da Gaia Checcucci, ha adottato in via definitiva il nuovo Piano dissesti, risultato di un articolato percorso condiviso prima in linea tecnica dalla Conferenza Operativa ( organo tecnico dell’Autorità) nel dicembre 2022. A seguire ci sarà la formalizzazione del DPCM e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

“Con il PAI dissesti – spiega Gaia Checcucci – si dispone di uno strumento di conoscenza e di regole unico ed omogeneo che definisce la pericolosità e il rischio per le frane e per tutti gli altri dissesti geomorfologici. Conoscere monitorare e programmare spetta all’Autorità di bacino. Le Regioni regolano urbanistica, edilizia e agricoltura sul territorio in base, appunto, agli indirizzi del Pai”.

“I rischi connessi alle frane – spiega ancora Gaia Checcucci – Hanno ora nuove regole con vincoli ed indirizzi semplici ed univoci per la pianificazione urbanistica e l’attività edilizia dell’esistente e delle nuove costruzioni. Regole e vincoli che servono anche per gestire le fasi d’emergenza.  E’ stata superata la frammentazione derivante dai precedenti Piani e sub Piani che facevano riferimento a porzioni di territorio più o meno estese e che dettavano prescrizioni e regole diverse anche in aree contermini, frutto di un approccio passato, che non rispecchiava più la normativa europea ed italiana in merito e che, soprattutto, consentiva, seppur involontariamente, che la farraginosità e la stratificazione di quadri conoscitivi e mappe , nonché correlate norme, non fornisse ai decisori politici, agli amministratori dei comuni e ai portatori di interesse in generale, di avere in chiaro la fotografia aggiornata del territorio”.

Ora, sottolinea Gaia Checcucci, è disponibile un quadro conoscitivo costantemente aggiornato per garantire che, per tutte le attività antropiche sul territorio, sia valutata la compatibilità rispetto ai pericoli e ai rischi legati ai dissesti. Con il supporto della tecnologia allo stato dell’arte, l’Autorità di bacino fornisce uno strumento dinamico di regole, conoscenza e programmazione per la pericolosità e il rischio geomorfologico, punto di riferimento di tutti gli enti e dei cittadini coinvolti dai fenomeni messi sotto attenzione. In ogni caso la nostra filosofia resta precisa: prevenire significa, innanzitutto, conoscere e far conoscere le condizioni di salute del territorio e mettere in condizione, tutte le istituzioni, di gestire l’eventuale rischio“.

World Water Day 2024

Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua, per ricordarci l’importanza di un bene che troppo spesso diamo per scontato ma che dobbiamo imparare a valorizzare.

Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua –World Water Day– ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Il tema scelto per la Giornata mondiale dell’acqua 2024 dalle Nazioni Unite è Sfruttare l’acqua per la pace, lo scorso anno, invece, l’attenzione si era concentrata sull’accelerazione del cambiamento climatico.

L’obiettivo della giornata è sensibilizzare le istituzioni mondiali e l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. Mai come ora, in un mondo sempre più provato dai cambiamenti climatici, è importante capire che l’acqua è il nostro bene più prezioso e dobbiamo imparare a non sprecarlo. La scarsità d’acqua, l’inquinamento delle fonti idriche e l’accesso ineguale all’acqua potabile sono problemi che minacciano la salute, la sicurezza e il benessere di miliardi di persone. Celebrare questa giornata significa quindi sensibilizzare il pubblico su queste urgenti questioni, promuovere pratiche di consumo responsabile e sostenere politiche e tecnologie volte a garantire un futuro idrico sicuro per tutti.
L’autorità di Distretto investe continuamente in iniziative per la corretta gestione della risorsa idrica in un territorio che conferma la propensione a eventi estremi: piove troppo, piove poco, piove diverso, ossia, proprio per effetto dei cambiamenti climatici, abbiamo precipitazioni più abbondanti in autunno alternate a periodi di siccità nel periodo primaverile.

Siccità: riunita la cabina di regia sulle risorse idriche

logo DistrettoSi è tenuta ieri 19 marzo a Palazzo Chigi, la riunione della cabina di regia per la crisi idrica. Era presieduta dal vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini ed era presente il commissario straordinario nazionale per l’adozione degli interventi urgenti legati al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, che ha presentato una relazione di aggiornamento. I dati elaborati dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) mostrano un miglioramento di quasi il 14% per l’indicatore delle perdite idriche lineari e di quasi il 6% per le perdite idriche percentuali. Positivo è anche il percorso intrapreso in materia di bilanci idrici dopo l’istituzione degli Osservatori permanenti per gli usi idrici, presso gli organismi dell’Autorità di Bacino Distrettuale.

Avvio della consultazione su modifica delle mappe PGRA reticolo principale del fiume Bruna

Conferenza Operativa del 4 marzo 2024: con pubblicazione sul BURT n.12 in data 20/03/2024 è stata avviata la consultazione sulla proposta di modifica delle mappe delle aree a pericolosità da alluvione del Piano di Gestione del rischio di alluvioni (PGRA) riguardante il reticolo principale della UoM Toscana Ombrone, relativamente al Fiume Bruna nel tratto compreso tra il ponte della SS1 Aurelia e la foce (Comuni di Grosseto, Castiglione della Pescaia e Gavorrano).
Link alla sezione PGRA del sito che contiene più dettagli e la documentazione scaricabile per le eventuali osservazioni.